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Innamorarsi di un libro

Nasce un rapporto nuovo, meno ingessato, più sentimentale tra scuola e biblioteca.

Scuola e biblioteca sono due degli elementi che, insieme a tanti altri, musei, teatri e cinema, con diversi approcci, fini e competenze, concorrono allo sviluppo culturale generale di un’area. Un tempo nettamente separate, chiuse su loro stesse, hanno imparato dapprima a guardare verso l’esterno, a valutare la propria collocazione nell’ambito della comunità per la quale hanno svolto e continuano a svolgere un ruolo attivo e propositivo, poi a scrutarsi reciprocamente, con un po’ di diffidenza. Le visite delle classi alle biblioteche, impostate come quelle ad un museo, e le ricerche scolastiche assegnate dagli insegnanti senza conoscere le collezioni delle biblioteche sono tipiche di questa fase. L’ulteriore sviluppo ha portato, finalmente, alla collaborazione e a quell’integrazione di forze e competenze che ha prodotto, e continua ad ottenere, ottimi risultati.

Un ponte tra due istituzioni

Utilizzare i servizi e le professionalità delle biblioteche e dedicare, a scuola, nuovi spazi e momenti al libro e alla lettura, al di là degli obiettivi strettamente didattici, ha permesso di gettare un ponte tra le due istituzioni, alla ricerca di una sempre più profonda integrazione territoriale fra i vari elementi e all’acquisizione di una coscienza/conoscenza del territorio.
Nello specifico, il rapporto fra le biblioteche della Bassa Valle d’Aosta e le istituzioni scolastiche è sempre stato forte e proficuo, soprattutto a partire dalla nascita della Festa del libro di Pont-Saint-Martin, dedicata ai ragazzi della scuola dell’obbligo, momento conclusivo del Progetto lettura, di cui abbiamo già parlato nell’articolo “Scuola e biblioteca: quando l’educazione incontra l’informazione” del n. 55 de L’école valdôtaine. Da allora, le occasioni di collaborazione fra le istituzioni scolastiche e le biblioteche del territorio nel loro complesso e fra le scuole e le singole biblioteche si sono moltiplicate.
Tale interazione, fattasi ormai consuetudinaria e salda, deve però guardarsi dalla tentazione di assimilare i due ruoli; infatti, il rapporto deve poggiare sulla loro netta separazione affinché risulti ben chiara la differenza tra studio e lettura e fra bibliotecario ed insegnante. Il docente, in rapporto diretto e costante con la professionalità e le risorse della biblioteca, è il traghettatore dei ragazzi verso il mondo del libro che si rivolgerà loro con linguaggio non scolastico né parascolastico, ma con una sua voce specifica, giocata, si spera, sui temi e sui canali cari ai ragazzi nella loro vita comune.

La biblioteca: la mia amica

Il rapporto fra scuola e biblioteca, con il tempo, da formale e ingessato si è fatto sempre meno ufficiale. Oggi la scuola presenta la biblioteca ai ragazzi così come si descriverebbe un compagno interessante: “Ho un amico che ha un sacco di libri!”. I ragazzi, da parte loro, rispondono con reazioni differenti, come succede nella vita: c’è chi fa il timido, chi resta un po’ abbottonato, chi sbircia qua e là senza dare nell’occhio, chi si fa notare, chi con aria di sufficienza comunica “Eh, ma questo libro ce l’ho anch’io a casa!”, chi deve capire bene prima di… e chi si innamora a prima vista.
Sì, perché la lettura è innamoramento. Nella quotidianità si incrociano migliaia di sguardi, si leggono milioni di parole, si conoscono centinaia di persone, si prendono in mano chissà quanti volumi fino a che, paf, succede. Può essere che si verifichi per la simpatica protagonista di Pippi Calzelunghe o per il magico Harry Potter, per la mitica Matilda di Roald Dahl (la bimba, grande lettrice e frequentatrice della biblioteca) o per l’avventuroso Arthur, il bambino che scopre, in una serie di romanzi del regista/scrittore Luc Besson, il piccolo popolo dei Minimei. Spesso accade. E da allora non si smette più, con grande soddisfazione di insegnanti e bibliotecari.

L’informatica: un pretesto

Il passaggio ad un rapporto molto più libero è evidente in Clicca il libro. Il progetto vede la completa integrazione fra i Comuni, le Istituzioni scolastiche e le biblioteche che concorrono a stimolare i giovani, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di primo grado, alla lettura. Se nelle prime edizioni i libri venivano proposti a cadenza fissa e regolare nel corso dell’anno scolastico, dopodiché sul sito si poteva, a mo’ di gioco, rispondere a domande sul testo letto, travestimento elettronico di un metodo tradizionalmente scolastico, ora una bibliografia specifica è presentata ad inizio anno; quindi i libri possono venire letti quando e come si vuole e sul sito si possono commentare liberamente nel Paginone (inviando una mail a wroseb@tiscalinet.it), un po’ come tra amici ci si consiglia un saggio o un romanzo. I testi, oltre che a scuola, possono essere reperiti anche in biblioteca dove anche chi è frenato nella lettura dalle proposte dirette della scuola può operare una scelta personale.

I libri: un gioco

Le animazioni delle biblioteche, nel tempo, hanno fatto conoscere le varie sedi della bassa valle (Pont-Saint-Martin, Donnas, Hône, Champorcher, Issime e, da quest’anno, Gressoney) ad un numero molto elevato di alunni delle scuole, i lettori di domani. Più che l’animazione in sé che generalmente parte da un libro che diventa pretesto per laboratori e giochi, senza comunque mai tralasciare il momento di lettura vero e proprio, importante è stato lo svolgersi delle attività in biblioteca, fra gli scaffali e fra i libri. I bambini hanno toccato con mano i volumi. In un’occasione hanno dovuto cercare le riproduzioni di illustrazioni di un libro nascoste in altri volumi ed è stato un piacevole e caotico andar per scaffali, esplorare ripiani, estrarre volumi dai ranghi, sfogliare, leggiucchiare qualche riga al volo, sbirciare illustrazioni. In questo modo hanno scoperto un luogo con il quale hanno subito familiarizzato. Nei giorni seguenti, qualcuno è tornato con i genitori, con i fratelli o con i nonni. Questo interscambio fra la scuola che ha portato i bambini e la biblioteca che li ha restituiti lettori era la finalità degli organizzatori.
Fra la marea di progetti che gli insegnanti portano avanti, alcuni nascono e crescono combinando le azioni di scuola e biblioteca. Ne è esempio una parte del percorso del Progetto lettura dell’anno in corso dedicato alle stelle. Un esperto, Luca Ceragioli, geologo di Montjovet, che già aveva collaborato con la biblioteca di Donnas per progetti legati alla conoscenza del territorio, ha curato la formazione delle insegnanti nel corso di due incontri su costellazioni e mito organizzati dalla biblioteca e aperti al pubblico. Con lo stesso esperto, utilizzando le risorse del sistema bibliotecario, si è elaborato un percorso per gli incontri nelle biblioteche dell’intero comprensorio.

Libri e territorio

Anche nell’ambito non strettamente legato alla lettura, la biblioteca di Donnas, che tra gli obiettivi annovera anche la diffusione della conoscenza del territorio, lavora per incuriosire ed informare le nuove generazioni su tutto ciò che le circonda, sulla storia e sulle tradizioni locali. Le esposizioni etnografiche tematiche che ogni anno la commissione di gestione allestisce in occasione della Fiera di Sant’Orso, sono visitate dalle classi e guidate da esperti che si servono anche di dimostrazioni pratiche. Scopo, infatti, delle biblioteche territoriali è la salvaguardia della cultura locale che si traduce, nell’ambiente scolastico, nello studio del milieu.
Scuola e biblioteca sempre più vicine quindi, in un rapporto che si è evoluto in modo sempre più informale e libero e, nello stesso tempo, più spontaneo e sincero, come le vere amicizie.

Fulvio Vergnani

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