Tre modi di avvicinarsi all’alimentazione. 
          Tre angolazioni diverse per lo stesso soggetto. Un unico obiettivo: 
          avvicinarsi al cibo, nei suoi molteplici aspetti, con l’occhio 
          esperto di chi conosce le filiere produttive e ne sa comunicare i valori.
        A scuola di...
          Operatore agro-ambientale
        L’Amministrazione regionale, sin dall’inizio della sua 
          autonomia, sentì l’esigenza di istituire una scuola di 
          formazione professionale agraria rivolta ai giovani destinati ad operare 
          nel settore. Infatti, già nel 1951, il Consiglio regionale affidò, 
          con apposita convenzione, alla Congregazione dei Canonici del Gran San 
          Bernardo l’incarico di aprire e gestire “L’école 
          pratique d’agriculture”. Tale scelta derivava dalla volontà 
          di assicurare un insegnamento disciplinare in lingua francese e dall’opportunità 
          di utilizzare l’esperienza già maturata dalla Congregazione 
          nel settore, attraverso la gestione di una scuola di agricoltura nel 
          Vallese e delle aziende agricole di Saint-Oyen e Moncenis. 
          Nel 1982, con legge regionale, venne costituita, tra l’Amministrazione 
          regionale e la Casa Ospitaliera del Gran San Bernardo, una Fondazione 
          denominata “Institut Agricole Régional” che ereditò 
          il patrimonio umano e materiale dell’École pratique d’agriculture 
          e che è insieme scuola professionale, istituto di ricerca e azienda 
          agricola. Proprio grazie alle attività di ricerca e produzione, 
          la scuola può disporre di personale insegnante altamente qualificato 
          ed aggiornato e di strutture ed attrezzature all’avanguardia da 
          mettere a disposizione degli alunni per le esercitazioni pratiche.
          Nell’anno scolastico 1993-94 l’Institut Agricole Régional 
          ha quindi attivato il corso di studi quinquennale previsto per gli Istituti 
          Professionali di Stato per l’Agricoltura e l’Ambiente ed 
          ha iniziato l’iter per il riconoscimento legale conclusosi nel 
          1997, anno in cui, per la prima volta, venti alunni hanno ottenuto il 
          diploma di maturità presso l’Istituto.
          Il 1997 segna, inoltre, un’ulteriore importante tappa nell’evoluzione 
          della scuola. Il Consiglio regionale, infatti, con apposita legge, ha 
          riconosciuto all’Institut Agricole Régional un’autonomia 
          organizzativa e didattica che gli ha permesso di salvaguardare le peculiarità 
          derivanti, principalmente, dalla stretta connessione fra le attività 
          didattiche e quelle di ricerca.
        
        
          A decorrere dall’anno scolastico 2001-2002, con Decreto dell’Assessore 
          all’Istruzione e Cultura del 9 maggio 2002, all’Institut 
          Agricole Régional è stato riconosciuto lo status di scuola 
          paritaria. 
          L’attuale corso di studi è finalizzato alla formazione 
          di personale qualificato in grado di operare nel settore agro-ambientale, 
          sensibilizzato alle problematiche peculiari dell’ambiente montano 
          e consapevole dell’importanza del patrimonio materiale e culturale 
          della comunità valdostana. Il corso è articolato in un 
          biennio propedeutico e in un terzo anno di qualifica, al termine del 
          quale gli alunni conseguono il diploma di Operatore agro-ambientale. 
          
          Il successivo biennio di post-qualifica è articolato in un’area 
          di istruzione professionale di 33 ore settimanali, comprendente materie 
          di cultura generale, materie di indirizzo ed esercitazioni pratiche, 
          finalizzata al conseguimento del diploma di maturità di Agrotec- 
          nico e in un’area di formazione professionale di complessive 900 
          ore, finalizzata al conseguimento dell’attestato di qualifica 
          di secondo livello di Tecnico della valorizzazione delle risorse agro-ambientali 
          montane: filiera produzioni animali o filiera produzioni vegetali. L’area 
          di formazione professionale comprende lezioni teoriche, esercitazioni 
          pratiche nei settori di ricerca dell’istituto, tirocini presso 
          aziende esterne e due stage estivi, di cui almeno uno svolto all’estero, 
          della durata di un mese ciascuno. Per gli interventi formativi inerenti 
          questa area è prevista anche l’utilizzazione di consulenti 
          esterni alla scuola.
          L’organizzazione scolastica prevede, tra l’altro, un esame 
          di ammissione, il tempo pieno con attività di doposcuola e l’insegnamento 
          bilingue. Alla scuola è annesso un collegio che può ospitare 
          fino a novanta tra ragazzi e ragazze. 
          Gli alunni iscritti all’a.s. 2005-2006 provengono da 42 comuni 
          della Valle d’Aosta. Undici alunni provengono dal Piemonte.
          Il 45% degli alunni appartiene a famiglie che operano nel settore agricolo. 
          
          L’Institut Agricole Régional, per lo svolgimento delle 
          attività di istruzione e formazione tecnico-professionale, di 
          ricerca e sperimentazione in campo agricolo, nonché di produzione, 
          trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, si avvale 
          di 94 dipendenti che lavorano utilizzando, oltre la scuola e il convitto, 
          i frutteti (4,5 ha), le colture erbacee (18 ha), i vigneti (8,5 ha); 
          la stalla (120 capi circa), una biblioteca di circa 6 400 volumi, la 
          cantina che produce circa 50 000 bottiglie l’anno, i laboratori, 
          gli impianti di conservazione della frutta, l’alpeggio, il caseificio 
          e l’officina meccanica con macchinari vari.
        
        L’Institut Agricole Régional è 
          nello stesso tempo una scuola ad indirizzo professionale, un centro 
          di formazione professionale, un centro di ricerca e sperimentazione 
          in campo agricolo e un’azienda in cui si svolgono le principali 
          attività agricole della regione. Le sinergie che si realizzano 
          tra le diverse attività rappresentano la sua principale originalità: 
          in particolare i docenti delle discipline scientifico-professionali, 
          pienamente operativi nell’ambito agricolo per il fatto di svolgere, 
          oltre all’insegnamento, anche attività di ricerca e sperimentazione 
          e di conduzione dell’azienda agricola, sono costantemente aggiornati 
          e a contatto diretto con il mondo del lavoro e il territorio e quindi 
          assicurano un insegnamento tecnico-pratico riferito alla realtà 
          e alle esigenze dell’agricoltura valdostana.
          Per l’anno scolastico 2005-2006, risultano iscritti alla scuola 
          120 alunni (87 ragazzi e 33 ragazze).
          I docenti sono complessivamente 28, di cui 11 insegnanti di materie 
          di cultura generale e 17 insegnanti di materie scientifico-professionali. 
          
          Fino all’anno 1997 la maggior parte degli alunni, terminati gli 
          studi, ha trovato un impiego nel settore agrario: diversi presso l’Amministrazione 
          regionale o altri enti e aziende pubbliche e private; altri come imprenditori 
          agricoli, concretizzando l’obiettivo principale che si pone la 
          scuola; alcuni, infine, si sono orientati verso la libera professione 
          o altre attività commerciali.
          I 128 alunni diplomati dall’anno scolastico 1996-1997, anno nel 
          quale sono stati rilasciati i primi diplomi di Agrotecnico a seguito 
          dello svolgimento in sede dell’esame di Stato, all’anno 
          scolastico 2003-2004 risultano occupati. 
          Gli studenti dell’Institut Agricole Régional hanno frequenti 
          contatti diretti con processi produttivi, materie prime, tecniche di 
          trasformazione e prodotti agro-alimentari, pertanto, dal punto di vista 
          del loro rapporto con alimenti e alimentazione, si trovano avvantaggiati 
          rispetto ai loro coetanei che frequentano altre scuole. Già la 
          sola possibilità di svolgere di persona semplici operazioni come 
          mungere una mucca, raccogliere la frutta, trasformare il latte in formaggi 
          e latticini o l’uva in vino, consente ai ragazzi di calarsi in 
          un’ottica alla quale il consumatore attuale non è più 
          abituato; ciò permette loro di vivere le problematiche, sia di 
          ordine tecnico sia economico, che si presentano quotidianamente nella 
          gestione delle colture e dell’allevamento e che normalmente sfuggono 
          ai più.
          Tutto ciò, congiuntamente all’acquisizione delle varie 
          conoscenze riguardo alle principali filiere produttive, contribuisce 
          al processo di crescita delle competenze che gli allievi acquisiscono 
          in un quinquennio sviluppando in essi una particolare sensibilità 
          verso gli aspetti igienici, nutrizionali e organolettici degli alimenti 
          in generale e per i prodotti di qualità in particolare (DOC, 
          IGT, DOCG, DOP, IGP, Biologico…). 
          Ne consegue anche una crescita dello spirito critico verso i messaggi 
          pubblicitari relativi agli alimenti proposti dai mass media che spesso 
          hanno come bersaglio proprio i ragazzi, così come una maggiore 
          attenzione alle etichette e alle informazioni in esse contenute che, 
          in verità, non sempre sono immediate e trasparenti anche per 
          chi fa la spesa tutti i giorni. 
          Altri aspetti interessanti, che emergono dal processo evolutivo dell’educazione 
          all’alimentazione e che gli allievi dell’Institut Agricole 
          maturano, sono, da un lato, la spiccata sensibilità verso i quotidiani 
          sprechi di prodotti di uso alimentare della società dei consumi, 
          dall’altro, le problematiche di ordine ambientale ed economico 
          che il loro smaltimento e quello dei materiali utilizzati per il packaging 
          comporta. 
          Sia nell’ambito dell’area di indirizzo sia in quella di 
          professionalizzazione la trattazione delle materie e delle attività 
          è orientata verso le produzioni, di origine animale e vegetale, 
          della regione: si fa infatti riferimento perlopiù a prodotti 
          semi-artigianali o artigianali che essendo espressioni tradizionali 
          del territorio consentono agli studenti di acquisire, e a loro volta 
          trasmettere, conoscenze di carattere culturale oltre che tecnico. In 
          tal senso gli alimenti assumono un significato molto più ampio 
          rispetto a quello di sostanze contenenti i principi nutritivi necessari 
          alla vita, diventando utilissimi strumenti per contribuire a potenziare 
          il bagaglio di cultura, non solo materiale, dei ragazzi.
        Andrea Barmaz
        
         a scuola di...
          Tecnologie alimentari per la ristorazione
        Frequento, presso la facoltà di Agraria di Torino, il corso 
          di laurea in “Tecnologie alimentari per la ristorazione”.
          Ho fatto questa scelta perché, sin da piccola, i miei genitori 
          hanno stimolato in me l'interesse per l'alimentazione.
          All'inizio delle lezioni ero un po' preoccupata, poiché agli 
          studenti del primo anno sono richieste buone competenze nei settori 
          della matematica, della fisica, della chimica e della biologia. Fortunatamente 
          le mie paure di non riuscire ad acquisire in tempo utile queste conoscenze 
          si sono placate, in quanto la facoltà ha organizzato i cosiddetti 
          corsi di azzeramento con l'obbiettivo di fornire agli studenti un'adeguata 
          preparazione di base, utile per affrontare in modo efficiente l'anno 
          accademico.
        
         Il corso di laurea si articola in tre anni di studi. Il primo è 
          sicuramente quello meno specifico. Vi si pongono, infatti, le basi per 
          gli anni seguenti attraverso lo studio delle materie scientifiche (matematica, 
          fisica, chimica e biologia). Nei due anni successivi, il corso di studi 
          offre un approfondimento nel settore alimentare ed un peculiare percorso 
          specifico nelle discipline legate al controllo e alla gestione della 
          qualità degli alimenti, igiene, dietologia, approvvigionamento 
          e conservazione delle derrate alimentari, alla legislazione alimentare 
          ed al marketing dei prodotti alimentari. Sono anche richieste buone 
          conoscenze della lingua inglese ed un uso appropriato del computer, 
          due abilità ormai fondamentali nel mondo del lavoro. Il progetto 
          formativo è inoltre orientato a fornire la preparazione necessaria 
          ad operare per la valorizzazione delle produzioni tipiche territoriali.
          Alla conclusione del piano di studi, il laureato è in grado di 
          mobilitare le proprie conoscenze per la soluzione dei molteplici problemi 
          del settore della preparazione e distribuzione degli alimenti.
          Il corso di studi che ho intrapreso soddisfa appieno le mie esigenze, 
          credo, infatti, di aver operato la scelta più giusta per me, 
          anche se sono perfettamente consapevole che non è la strada più 
          facile!
        Francesca Morandin
        A scuola di...
          Gastronomia 
        Una nuova Università ha aperto i battenti in questo anno accademico, 
          un’Università che si interessa di uno specifico bisogno 
          umano: l’alimentazione. Si tratta dell’Università 
          di Scienze Gastronomiche che ha aperto i battenti a Pollenzo, nei dintorni 
          di Bra (Cn). Sono stati inaugurati quest’anno corsi unici in tutta 
          Europa. Soci fondatori dell’Ateneo sono l’Associazione “Slow 
          food” e le Regioni Piemonte ed Emilia-Romagna che ospitano anche 
          le due sedi dell’Università. La sede di Pollenzo è 
          situata in uno splendido complesso neogotico, mentre l’altra sede 
          è a Colorno (Pr), in un altrettanto splendido edificio. A Bra 
          possono essere ospitati fino a 70 studenti l’anno. 
          Una serie di enti sostenitori permettono a questa Università 
          privata di operare. Vi sono rappresentate una serie di ditte private 
          e Regioni, tra cui la Regione Autonoma Valle d’Aosta, che, ospitando 
          stage o offrendo consulenza, collaborano a mantenere questo nuovo Ateneo. 
          
          Non bisogna immaginare gli studenti universitari con il cappello da 
          cuoco. Saranno dei teorici dell’alimentazione, del gusto, dell’estetica 
          della presentazione, della critica eno-gastronomica, della preparazione 
          e produzione di cibo. Nel triennio di base in Gastronomia si studieranno 
          scienze quali la Botanica, l’Enologia, l’Estetica, l’Analisi 
          sensoriale, ma si seguiranno anche degli stage su prodotti specifici 
          dell’industria alimentare. Nel primo anno di corso sono previsti 
          stage su salumi, caffè, formaggi e pasta. Altri stage verranno 
          svolti in varie regioni italiane, tra cui la Valle d’Aosta, alla 
          scoperta di prodotti e metodi di produzione tipici.
        
         Nel biennio successivo agli studenti sarà possibile specializzarsi 
          o in “Scienze della comunicazione alimentare o gastronomica” 
          oppure in “Gestione delle imprese di produzione e distribuzione 
          degli alimenti”.
          I corsi vogliono preparare i futuri insegnanti, giornalisti, operatori 
          commerciali e responsabili di consorzi e aziende di produzione e di 
          distribuzione specializzati nel settore della gastronomia.
          Questo Ateneo potrebbe offrire un naturale sbocco di studio per i nostri 
          Istituti superiori quali l’Institut Agricole Régionale 
          o l’Istituto Professionale Regionale Alberghiero. Ma potrebbe 
          comunque risultare interessante anche per altri studenti con interessi 
          nel campo del turismo o della divulgazione dei prodotti tipici poiché 
          il corso offre molteplici successive possibilità di impiego in 
          ambiti che sono nuovi e moderni, ma sono anche legati al mondo tradizionale 
          della produzione alimentare di qualità.
        
          Per informazioni è possibile rivolgersi direttamente 
          all’Università di Scienze gastronomiche, Piazza Vittorio 
          Emanuele, 9, fraz. Pollenzo 12060 Bra (Cn), inviare una mail all’indirizzo 
          info@unisg.it oppure consultare il 
          sito Internet www.unisg.it.