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... Studenti
Creativi sì, ma con il senso delle regole

Esistono discipline di serie B?
Per noi studenti dell’Istituto d’Arte non ci sono discipline di serie A e di serie B, sono tutte importanti: sia le materie umanistiche e scientifiche sia quelle artistiche e pratico-tecniche.
Negli ultimi anni, da quando la scuola ha aderito al “Progetto Michelangelo” (vedi box), assumendo l’indirizzo grafico, l’impianto orario ha subito delle variazioni, sono state ridotte le ore di materie di indirizzo e sono state aumentate quelle di lingua. L’A vince sul B!
La nostra scuola è sovente vittima di pregiudizi. Siamo visti come diversi perché poco omologati: forse perché osiamo la differenza e usiamo la creatività anche nella vita di tutti i giorni. Essendo noi un po’ originali, si pensa che non facciamo niente e che perdiamo tempo. Anche da molti componenti della sezione classica, (che appartiene alla nostra stessa Istituzione Scolastica) siamo visti con sospetto.
Si percepisce inoltre l’Istituto d’Arte come una scuola che dà importanza solo alla fantasia.
In realtà, la nostra scuola è molto impegnativa. Ci sono infatti materie di base come in tutte le scuole, materie di indirizzo, ad esempio discipline plastiche, discipline pittoriche… e nel triennio progettazione e grafica su computer. Abbiamo un impegno di 40 ore settimanali con due rientri pomeridiani. Noi in realtà pensiamo che la nostra scuola dia una formazione completa perché coniuga razionalità e sentimento, solo questa complementarietà può dare forma ad una figura professionale veramente completa.
Le materie che si studiano all’Istituto d’Arte sono molto importanti perché riguardano l’estetica e il mondo dell’immagine. Gli studi che abbiamo intrapreso ci permettono di acquisire la capacità tecnica per poter decifrare e leggere le immagini che ci circondano. In una realtà come la nostra, fortemente condizionata dai messaggi grafici e dalla pubblicità, le discipline che noi studiamo assumono comunque una nuova importanza.
Riteniamo che il nostro contributo all’osservazione della vita di ogni giorno non sia da sottovalutare perché a scuola impariamo a sviluppare il senso estetico.

Sperimentazione progetto Michelangelo

L’Istituto aderisce al Progetto Michelangelo proposto dal MIUR: Progetto di organizzazione scolastica sperimentale per i Licei Artistici e gli Istituti d’Arte.
Il progetto sperimentale nasce dall’esigenza di ridefinire, in termini didatticamente e culturalmente innovativi, l’intera esperienza formativa degli istituti secondari di istruzione artistica.
Prevede un percorso quinquennale strutturato in un biennio seguito da un triennio.
Il titolo di studio terminale è il Diploma di Maturità.
Le discipline di studio si collocano entro tre aree:
Area di base;
Area caratterizzante;
Area di indirizzo.

Le discipline dell’area di base e dell’area caratterizzante concorrono alla costruzione di un patrimonio culturale generale.
Le discipline dell’area di indirizzo connotano le specificità artistico-professionali.
L’area di studi artistici scelta dall’Istituto d’Arte di Aosta è: l’Area della comunicazione visiva nell’indirizzo grafica.
Ha come finalità prevalente la formazione di personale per lo sviluppo di attività in ambito “artistico”.
Prepara a professioni artigianali-artistiche che richiedono capacità creative e progettuali associate ad abilità manuali.
Tra gli sbocchi occupazionali possibili si segnalano l’impiego in aziende operanti nel settore di specializzazione, nonché nell’industria grafica o pubblicitaria.
Con il Diploma di Maturità si può accedere all’Accademia di Belle Arti ed a tutte le Facoltà universitarie, oppure frequentare corsi di specializzazione professionale.

A conclusione del corso di studi gli alunni potranno sostenere, in conformità alle apposite disposizioni citate in premessa al decreto stesso, gli Esami di Stato per il conseguimento della Maturità d’Arte Applicata – indirizzo “Grafica”, corrispondente alla sezione “Arti Grafiche”, con accesso all’Università e all’Accademia di Belle Arti senza esami. (Art. 5).
Con lettera prot. n. 1492 del 24 novembre 1995, il Ministero della Pubblica Istruzione ha rettificato il D.M. 27.07.95, modificato nel piano di studi in considerazione dello Statuto Speciale vigente per la Valle d’Aosta (artt. 39 e 40).

Come vengono trattate, in questo Istituto, le cosiddette discipline di serie B?
Come dice il POF (Piano dell’Offerta Formativa) della nostra Istituzione: “Sul piano dell’arricchimento culturale, si rivela funzionale lo studio di discipline, come letterature italiana, francese, inglese, la storia, la matematica, discipline entro le quali vengono evidenziati percorsi il più possibile interdisciplinari.
Sul piano della formazione specialistica, funzionali risultano essere tutte le esperienze di lavoro e di collaborazione, provenienti dagli Enti pubblici e privati presenti sul territorio regionale e rispondenti ad obiettivi didattici. Queste esperienze vengono integrate nella programmazione annuale delle attività e, divenendone il cardine, assicurano la specificità di questo indirizzo”.
Nella nostra scuola gli insegnanti ci chiedono di saper coniugare creatività, metodo e tecnica: ideare e progettare, trasformare ciò che ascoltiamo o leggiamo in immagini. Per esempio, quest’anno abbiamo ipotizzato la realizzazione di un manifesto per la fiera di S. Orso.
Per idearlo ci siamo documentati a fondo sulle origini della fiera e per attrarre i visitatori abbiamo cercato di comunicare in modo efficace il senso e i valori che stanno alla base di questa manifestazione millenaria.
L’Istituto d’Arte non si limita a dare una formazione artistica, è importante capire il valore che ha questa Istituzione, poiché, grazie a molti fattori come il clima di lavoro e le materie studiate, riesce a fornire a noi ragazzi la possibilità di imparare ad esprimerci. Infatti chi riesce a “coglierne realmente i frutti” guadagna una grande apertura mentale che lo renderà capace di affrontare ogni esperienza futura.

Da quali scelte pedagogiche vengono valorizzate nel vostro Istituto le cosiddette discipline di serie B?
Come risulta dal POF, nel nostro Istituto si intendono portare avanti e potenziare alcune strategie già sperimentate negli anni scorsi e che hanno dato buoni risultati. In particolare: l’attuazione di compresenze di docenti di discipline diverse che sulla base di un progetto, trattano da un punto di vista interdisciplinare, contenuti o parti del programma ritenuti particolarmente rilevanti sul piano didattico e/o educativo; la promozione, soprattutto nelle discipline di indirizzo, di un approccio non solo teorico; le iniziative che consentono di lavorare “in situazione” alla realizzazione di un “iter” progettuale.
Nei laboratori, durante gli stage di formazione, nella realizzazione di prodotti richiesti da Enti esterni alla scuola (Ufficio Educazione fisica e Sportiva della Sovrintendenza agli Studi, l’IRRE-VDA, Cooperative sociali ed ambientali, Amministrazioni comunali, BREL, Associazioni, Assessorati…) siamo interpellati per quello che sappiamo fare.
L’anno scorso abbiamo aderito ad un progetto che voleva creare attenzione intorno al problema della violenza minorile (Assessorato alla Sanità: progetto Sorriso). Abbiamo realizzato dei video clip per sensibilizzare le persone al tema; è stato un progetto impegnativo, ma estremamente soddisfacente (www.progettosorriso.it).
Il murale di Corso Ivrea, ad esempio, è stato realizzato con la collaborazione di dieci disabili. Abbiamo collaborato inoltre con il Parco del Mont Avic e con l’Istituto musicale.

Come vedete il mondo del lavoro che vi aspetta fuori? Siete preoccupati, pensate di acquisire attraverso i vostri studi una professionalità sufficiente?
Durante gli stage di quest’estate, abbiamo potuto renderci conto che il mondo della scuola è molto diverso dal mondo del lavoro, come ci avevano già detto più volte.
Ad esempio, i tempi di realizzazione di un lavoro sono diversi, mentre a scuola abbiamo un tot di ore settimanali da dedicare ad un progetto, sul posto del lavoro diventa tutto immediato e ci si può concentrare solamente su quello che si deve fare (mentre a scuola ci sono tante altre attività da svolgere contemporaneamente). Inoltre, sperimentando una reale situazione di lavoro, si impara ad affrontare la paura di essere inadeguati al compito. Come studenti, con questi stage organizzati, abbiamo la fortuna di confrontarci precocemente con il mondo del lavoro. Questa modalità sicuramente ci faciliterà nel futuro.

Alla scuola media le “educazioni” sono servite ad orientarvi? Avete scelto questa scuola per ripiego, perché stimolati da attività didattiche che avete fatto alle medie o perché sollecitati da qualche insegnante?
Ogni ragazzo ha sintetizzato nella risposta la sua esperienza: “Ho scelto sulla base delle mie capacità per quello che sentivo di saper fare meglio, la scuola mi interessava, e quindi ho detto proviamo! Alle medie sono stata particolarmente sfortunata perché la mia insegnante di educazione artistica non mi ha aiutato a compiere questa scelta”.
“L’ho scelta per i miei interessi e non perché qualcuno mi abbia incoraggiato. Per esempio, alle medie mi avevano consigliato di fare qualsiasi scuola all’infuori dell’Istituto d’Arte”.
“Ho avuto come insegnante Pierre Grange, per me è stato un insegnante carismatico. Quando parlava di storia dell’arte cambiava atteggiamento, era appassionato, vedevi una luce negli occhi. Mi ha trasmesso l’amore per l’arte e mi ha spinto a continuare sin dal primo anno che mi ha avuto”.

Agnese Molinaro
Intervista agli studenti delle classi IIa e Va dell’Istituto d’Arte di Aosta

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