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Esperienze di integrazione al CEA di Aosta


Il Centro Educativo Assistenziale è una struttura diurna aperta al territorio, che accoglie disabili ultradiciottenni. Tale struttura persegue finalità educative, socializzanti, assistenziali e animative per lo sviluppo della persona. Il personale costituisce un gruppo di lavoro multiprofessionale con Educatori Professionali e Assistenti Domiciliari e Tutelari.
Le attività realizzate possono riguardare le seguenti aree:
- area espressiva corporea (ad esempio: psicomotricità, musicoterapia, globalità dei linguaggi, ecc.);
- progetti di integrazione sociale (ad esempio: erogazione servizi buffet, organizzazione di corsi nelle biblioteche, nelle scuole, ecc.);
- area sportiva (ad esempio: acquaticità, palestra, ginnastica dolce, sci, ecc.);
- area dei laboratori manuali (ad esempio: cuoio, candele, bigiotteria, ecc.);
- area dell'autonomia personale e sociale;
- area occupazionale (attività occupazionali);
- area educativa territoriale (intervento realizzato nell'ambiente di vita dell'utente o presso il suo domicilio con lo scopo di potenziare l'autonomia personale, facilitare l'integrazione sociale utilizzando le risorse del territorio).
Da anni il Centro Educativo Assistenziale di Aosta persegue come obiettivo prioritario l'integrazione sociale del disabile. Infatti nel corso del tempo abbiamo cercato di individuare strategie diverse al fine di raggiungere questo risultato.
Integrare significa attivare un processo dinamico che comporta un vero e proprio cambiamento dei soggetti coinvolti e un reciproco adattamento.
L'obiettivo perseguito è quello di rovesciare l'immaginario collettivo che spesso vede il disabile come soggetto passivo che esprime principalmente bisogni di sostegno e assistenza, sensibilizzando piuttosto ad un concetto di disabilità come possibile risorsa. In questo senso è importante offrire un'immagine del disabile che assume un ruolo attivo, mettendosi lui stesso al servizio degli altri.

Ma quali sono i soggetti coinvolti in questo processo di cambiamento?
- In primo luogo il disabile stesso. Spesso i disabili incontrano difficoltà a costruirsi un'identità personale nel corso di un'esistenza sovente caratterizzata da esperienze dove il proprio limite psico-fisico viene vissuto da se stessi e dagli altri come principale segno qualificante della propria persona. È quasi come se la persona disabile coincidesse con la propria disabilità e si rapportasse al mondo in base a questo stereotipo.
- Poi la sua famiglia che a volte vede il disabile come eterno bambino, mai sufficientemente adulto da poter essere protagonista delle proprie scelte. È importante che i familiari innanzitutto pensino ai figli come attori sociali, portatori di contributi significativi per tutti.
- In ultimo il contesto sociale più allargato. Talvolta la diversità espressa dalla presenza della disabilità suscita antiche paure che possono bloccare il processo di integrazione anche inconsapevolmente.

In che modo operativamente è possibile agevolare questo processo?
A questo punto possiamo riferirci ad alcune delle esperienze vissute dal nostro Centro nel contesto scolastico, in quello lavorativo e nel contesto sociale più allargato.
Nella scuola quest'anno il CEA ha organizzato alcuni momenti di attività in comune per fare vivere ai disabili e ai bambini esperienze di condivisione significative. Ad esempio, nell'Asilo Nido di Viale Europa, alcuni dei nostri ragazzi insieme ai bambini si sono occupati di preparare gli addobbi per l'albero di Natale e di allestirlo. La vivacità e la spontaneità dei bambini nel relazionarsi con noi ha contribuito a rendere particolarmente festoso questo evento. Situazioni come queste coinvolgono particolarmente i ragazzi disabili e li motivano a lavorare per gli altri e con gli altri.
Altro interessante evento è quello che si rivolgerà ai bambini della terza elementare della Scuola Einaudi a partire dal mese di marzo. Il CEA trasferirà il suo Laboratorio interno di Saponi e Sali da Bagno nei locali scolastici dove gli utenti del centro insegneranno ai bambini le tecniche di produzione. In questo caso da una parte gli alunni sperimenteranno il rispetto e la tolleranza, dall'altra i disabili del Centro si vivranno come portatori di conoscenze e competenze da trasmettere ad altri. Questo tipo di intervento aiuta a sensibilizzare i bambini ad un concetto di disabilità come risorsa.
Un'ulteriore tipologia di collaborazione recentemente introdotta riguarda i Percorsi Misti in cui portatori di handicap inseriti nella scuola arricchiscono la propria esperienza scolastica con iniziative condotte all'esterno. In questo caso il CEA si colloca come una possibile risorsa per la scuola. Ad esempio, in primavera, alcuni ragazzi del Centro insegneranno ad una ragazza, iscritta all'Istituto Manzetti, le tecniche relative al Laboratorio di Bigiotteria del CEA. In questo modo questa ragazza potrà poi passare questa competenza ai suoi compagni, agevolando così il processo di integrazione all'interno della classe.
Per quanto riguarda il contesto lavorativo il nostro servizio organizza attività occupazionali, con l'obbiettivo di permettere ai ragazzi di sperimentarsi in situazioni lavorative reali, svolgendo sequenze di lavoro predefinite. Questo implica l'acquisizione di nuove autonomie, il potenziamento del senso di responsabilità, la gratificazione personale nell'essere risorsa. Ad esempio, una nostra ragazza, presso un asilo nido, affianca il personale ausiliario nei compiti inerenti la preparazione dei pasti, mentre altri utenti, in collaborazione con la ditta Aimeri che si occupa della raccolta dei rifiuti, collaborano alla raccolta differenziata.
Queste esperienze permettono di favorire la costruzione e lo sviluppo di un'identità adulta, grazie ad un approccio che consente al ragazzo di percepirsi, non solo in funzione della relazione che riesce ad instaurare con il mondo, ma anche in funzione del proprio ruolo attivo nei confronti di un sistema sociale.
Riferendoci, infine, ad interventi riguardanti la sensibilizzazione del contesto sociale più allargato, da anni il nostro servizio ha investito molto a livello progettuale nell'organizzazione di Buffet e Coffee-Break in occasione di conferenze o congressi. In tale situazione il CEA offre una prestazione completa che comprende sia la preparazione di pietanze dolci e salate cucinate all'interno del centro sia il servizio vero e proprio durante il congresso. È questa l'occasione per coinvolgere attivamente anche le famiglie che collaborano nelle diverse fasi del progetto.
Negli anni le richieste di questo tipo di servizio si sono intensificate riconoscendo la qualità dell'offerta che si pone su un piano concorrenziale.
L'immagine sociale che si dà all'esterno è, quindi, quella di un disabile erogatore e non più solo fruitore di servizi.

I CEA in Valle d’Aosta

CEA di Aosta - Tel. 0165/41155
CEA di Quart - Tel. 0165/ 765651
CEA di Châtillon - Tel. 0166/61600
CEA di Hône/Champdepraz - Tel. 0125/803342 e 0125/960680

 

Maria Cristina Rudà
Assistente sociale presso il poliambulatorio dell’Unità Sanitaria Locale di Châtillon.

NOTA
Per eventuali informazioni è possibile contattare la Coordinatrice dei CEA Giuliana Balbis presso l’Assessorato alla Sanità, Salute e Politiche Sociali.
Tel. 0165/274256.

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