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La Polizia di Stato e l'educazione alla legalità

Siamo venute a conoscenza del Concorso nazionale indetto dalla Polizia di Stato: costruisci un testo “...ad un tratto, arrivò la polizia”.
Sebbene non siate stati voi ad idearlo, che cosa ne pensate di questa iniziativa? Perché è nata? Quante adesioni ha avuto? Questo concorso vuole forse contribuire a far evolvere il rapporto tra i giovani e la polizia? In quale direzione? Risponde ad un bisogno della polizia di avvicinarsi ai giovani?

Il concorso nazionale indetto dalla Polizia di Stato “... ad un tratto arrivò la Polizia” si inserisce in una serie articolata di iniziative volte ad avvicinare i ragazzi alla Polizia.
L’obiettivo principale, cui tendono tali iniziative, è quello di rinsaldare la fiducia nei confronti delle istituzioni, mostrando ai più giovani - ma non solo a loro - un volto da sempre presente, ma spesso poco esaltato, delle Polizia: quello dell’Operatore di Polizia amico, sempre pronto ad ascoltare i problemi di adulti e piccini. Non a caso il cavallo di battaglia di questa campagna è lo slogan, Il Poliziotto, un amico in più.
A tutt’oggi sono pervenuti, presso il Ministero dell’Interno, circa 3500 elaborati, di cui 30 di concorrenti valdostani. Dato, quest’ultimo, che deve essere letto certamente in chiave positiva, in considerazione dell’alto interesse dimostrato dai giovani valdostani alle iniziative della Polizia di Stato in Valle d’Aosta.
Basti ricordare l’entusiasmo con cui giovani di diverse fasce di età hanno partecipato alla manifestazione tenutasi ad Aosta in piazza Chanoux il 16 maggio 2001; o l’interesse delle scolaresche in visita ai nostri uffici, dimostrato da domande specifiche sulla legalità e sulle problematiche più vicine ai giovani, droga in prima linea.

La stanza di Antonio
Si chiama Antonio, è un bambino come tanti che frequenta la scuola media e vive in un quartiere di periferia dove è costretto a confrontarsi con i problemi dell’infanzia. Antonio, infatti, è il protagonista del videogioco “Il mistero del quadrifoglio”, un’iniziativa promossa dal Ministero dell’Interno e cofinanziata dall’Unione europea, nell’ambito del programma operativo “Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia”.
“Realizzare un cd-rom è una scelta coraggiosa del Ministero dell’Interno - ha sottolineato il questore di Napoli Nicola Izzo, intervenuto alla presentazione dei videogioco in una scuola di Ponticelli, periferia degradata di Napoli - che consentirà di avvicinare le Forze dell’ordine al mondo della scuola. La sicurezza non è solo un problema della polizia, ma significa anche far funzionare bene le istituzioni, con la collaborazione dei cittadini”.
Dal 19 novembre il gioco è anche su Internet, all’indirizzo www.lastanzadiantonio.it. Attraverso il sito i bambini potranno partecipare al concorso a premi, scrivendo la sceneggiatura di altri episodi del “Mistero del quadrifoglio”, che saranno poi raccolti in una collana di cd-rom.
Il cd sarà disponibile presso tutte le Questure e i Comandi provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza e negli Uffici relazioni con il pubblico delle città di Napoli, Reggio Calabria, Messina, Bari, Cagliari e Matera ed entro la fine del 2002 sarà distribuito in tutte le scuole d’Italia.

Quale conoscenza avete del mondo della scuola? Con quale ordine di scuola vi siete rapportati in particolare?
Una conoscenza profonda, determinata da una ormai consolidata attività specifica dedicata al mondo minorile.
Già prima della riforma della Polizia intervenuta nel 1981, il Corpo delle Assistenti di Polizia curava i rapporti con i minori, seguendo le situazioni più a rischio, con particolare attenzione alla dispersione scolastica.
Oggi, proseguendo nel delicato compito di tutelare il mondo minorile, l’Ufficio Minori della Questura privilegia il rapporto diretto con i giovani, avvicinandoli nel loro mondo, la scuola.
In diverse ocasioni, personale qualificato ha tenuto incontri e conferenze presso istituti scolastici con studenti delle medie e medie superiori, su temi di specifico interesse quale la sicurezza stradale, la droga, la violenza tra le mura familiari. Ma è stato dedicato ampio spazio anche agli alunni delle elementari, coinvolgendoli non solo con visite guidate agli Uffici, ma anche con attività indirette, volte a stimolare nei piccoli il corretto approccio alla legalità.
Dal 19 novembre è disponibile su Internet, al sito www.lastanzadiantonio.it, l’omonimo gioco oggetto di un’iniziativa del Ministero dell’Interno, il cui protagonista è un bambino che vive in un quartiere periferico dove è costretto a confrontarsi con i problemi dell’infanzia.
Siete a conoscenza della violenza in aumento a scuola?
Non solo ne siamo a conoscenza, ma abbiamo operato e continuiamo ad operare in modo che il problema sia risolto non esclusivamente con la repressione, ma principalmente con una costante azione preventiva che passa anche attraverso l’educazione dei giovani alla legalità.
Purtroppo l’anno passato si è intervenuti presso una scuola media per episodi di violenza nei confronti di studenti, operata da compagni di scuola. In quella circostanza, dall’attività di indagine, è emerso che alcuni capi di Istituto, pur sapendo di situazioni “difficili”, al limite della legalità, hanno preferito tacere per salvaguardare il buon nome della scuola.
Finendo, peraltro col danneggiare, a reato commesso, non solo gli studenti, ma la stessa istituzione scolastica.

Secondo voi, quali immagini hanno i ragazzi della Polizia e quali immagini vorreste invece che avessero?
Quali strategie sta mettendo in atto la Polizia di Stato per far evolvere queste concezioni e rappresentazioni?
Sicuramente l’immagine del Poliziotto Amico, nell’accezione più ampia del termine. Si sta lavorando su questa direttrice ed i risultati, come ho già evidenziato, sono positivi.
I giovani hanno bisogno di riferimenti certi, di chiarezza e la Polizia di Stato già da tempo risponde con professionalità ad un pubblico - quello dei giovani - particolarmente attento a recepire.

Quali possono essere le vostre riflessioni sull’urgenza di educare alla legalità e alla crescita della responsabilità civile?
Il cittadino deve essere formato in tutti gli aspetti della vita sociale. Questo compito è demandato alle Istituzioni base di una società civile: la famiglia e la scuola. La Polizia di Stato, con professionalità e disponibilità, si affianca a queste istituzioni per aiutare nel difficile compito di costituire i presupposti per un sano sviluppo civico dei giovani.

Nicolò Dragotto
Vice Questore aggiunto, Capo di Gabinetto della Questura di Aosta

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