Speciale itinerari
Il primo itinerario proposto in questa raccolta si trova in Valdigne: si tratta del celebre percorso ad anello attorno al massiccio del Monte Bianco.
IL TOUR DU MONT BLANC
di PALMIRA ORSIÈRES
Guida escursionistica naturalistica.
L’itinerario escursionistico del Tour du Mont-Blanc ha origini antiche. I valichi che mettono in comunicazione le valli che si estendono ai piedi del Monte Bianco sono stati frequentati da tempi remoti dalle popolazioni montane che sono state per otto secoli unite da una storia comune. Ritroviamo infatti la stessa lingua, il franco-provenzale, la stessa cultura contadina, la stessa economia agricola: la transumanza delle mandrie, le batailles des reines, la produzione di formaggi, la Fontina, il Beaufort, il Bagnes, la stessa architettura rurale. È nel XVIII secolo che Horace-Bénédict de Saussure percorre per la prima volta l’itinerario intorno al Monte-Bianco allo scopo di esplorare scientificamente il massiccio, isolato dai gruppi montuosi circostanti. In seguito numerosi viaggiatori, soprattutto inglesi, scoprono il Monte Bianco, visitano le vallate e lasciano resoconti dei loro viaggi che ne descrivono le straordinarie bellezze.
Intanto, dopo la prima salita del Monte-Bianco, nel 1786, si diffonde la pratica dell’alpinismo, e contemporaneamente
quella dell’escursionismo. Oggi sono circa 25.000 gli escursionisti che ogni anno percorrono i sentieri del Tour du Mont-Blanc. I paesaggi che si susseguono sono spettacolari: vaste zone di ghiacciai si alternano a estese praterie sulle quali cresce una ricca e variopinta flora, paesaggi rocciosi, dall’aspetto lunare, piccoli laghi incastonati come perle in uno scrigno naturale. E ancora alpeggi, villaggi e rifugi che offrono confortevole ristoro.
 
La valorizzazione dell’itinerario
La prima topo-guide, edita dalla Féderation Française de la randonnée pédestre, compare nel 1952, e ad oggi conta 15 riedizioni. La guida, sintetica ed essenziale, è tradotta in molte lingue. Numerosi sono anche altri autori che hanno pubblicato guide che descrivono l’itinerario, in vendita nelle librerie specializzate. Sono in corso di realizzazione diversi progetti di valorizzazione dell’itinerario intorno al Monte Bianco. L’Espace Mont-Blanc, grande progetto internazionale di cooperazione transfrontaliera tra la Valle d’Aosta, il Vallese, la Savoia e l’Alta Savoia, è stato avviato nel 1986. Tour du Mont BlancIl progetto si propone come zona pilota per l’applicazione di un modello di sviluppo sostenibile, che assicuri un equilibrio economico, una responsabilità nei confronti delle risorse naturali e una equità sociale in vista di uno sviluppo armonioso dei territori, una migliore qualità della vita, una solidarietà tra gli individui e una conservazione delle specificità dell’ambiente montano. Numerose sono le azioni concrete intraprese volte a:
• contribuire alla conservazione del paesaggio rurale sostenendo l’agricoltura di montagna, in particolare, le attività pastorali;
• sviluppare strategie comuni per la protezione della natura e del paesaggio;
• limitare l’impatto dei trasporti e delle relative infrastrutture;
• incoraggiare e promuovere un turismo dolce, compatibile con la conservazione delle risorse e dell’ambiente.

È in queste azioni che rientra anche la valorizzazione e la promozione del Tour du Mont-Blanc.

L’itinerario
Tour du Mont BlancL’itinerario prende avvio dalla piazzetta della chiesa, il cuore della cittadina di Courmayeur. Superato l’abitato di Villair seguire la strada della Val Sapin, superare il torrente Tsapy quindi prendere il sentiero che sale all’alpe Pré-de-Pascal, dove sorge l’accogliente rifugio Bertone che domina la valle di Courmayeur. Salire ad un panoramico colletto, dove trova posto una tavola di orientamento. Proseguire a sinistra, a mezza costa, nella magnifica cornice del Monte Bianco e delle Grandes Jorasses, attraverso gli alpeggi di Leuchey, Leche e Armina, raggiungere Secheron e di qui salire al confortevole rifugio Bonatti. La traversata si svolge lungo uno dei sentieri balcone del Mont de La Saxe, con eccezionali vedute sulla catena del Monte Bianco; imponenti pareti rocciose si alternano a ghiacciai sospesi al di sopra dei verdi pascoli.
Proseguire raggiungendo in breve le baite di Malatrà inferiore, quindi continuare a sinistra in traversata fino ad Arp-Nouva di meiten, quindi abbassarsi ad Arp-Nouva désot. La località è servita dalla strada carrozzabile ed è collegata a Courmayeur con una navetta, in funzione nei mesi di luglio e agosto. Salire sul sentiero che, attraverso la prateria, si porta sul pianoro di Pré de Bard, dove sorge il rifugio Elena. La località offre una bella visione sul ghiacciaio omonimo e sulle morene che lo delimitavano. Riprende a salire a tornanti sulla prateria, compiere una traversata a sinistra e raggiungere la larga sella del Colle Grand-Ferret. Il valico che segna il confine tra l’Italia e la Svizzera, ed è uno dei passaggi storici tra la Valle d’Aosta e il Vallese, utilizzato fin da tempi remoti. Il colle del Grand-Ferret segna anche il limite tra le Alpi Graie e le Alpi Pennine. Questa è la parte più orientale del massiccio del Monte Bianco, dominata dal Mont Dolent sul quale passano le frontiere dei tre stati: Italia, Svizzera e Francia.
Abbassarsi sul sentiero e raggiungere La Peule, dove i conduttori dell’alpeggio offrono agli escursionisti i loro prodotti. La discesa prosegue sulla comoda strada in terra battuta, fino al ponte sul torrente Drance.
Lungo la strada raggiungere Ferret.
L’itinerario segue ora il fondo della Val Ferret, costeggiando il torrente fino a Issert, tipico villaggio vallesano con le costruzioni in legno, dove spiccano i granai dotati di piloncini sormontati da una losa in pietra per evitare l’accesso ai roditori. Affrontare ora la salita, che si svolge in parte nel bosco, fino a raggiungere il pittoresco pianoro che ospita la località turistica di Champex e il suo lago. Dopo aver attraversato l’abitato prendere a sinistra la strada per Champex-d’en-Bas, quindi seguire il sentiero attraverso la foresta che sale a Plan-de-l’Au e quindi a Bovine; interessanti punti panoramici sulla città di Martigny e la valle del Rodano. Seguire il sentiero che supera una sella per scendere al Col de la Forclaz. Il Col de la Forclaz è situato sulla strada internazionale che collega Martigny a Chamonix; dal colle prende avvio un sentiero che ripercorre un antico canale di irrigazione, chiamato “bisse du Trient”.
Lungo il percorso una serie di pannelli illustrano l’origine e la funzione di queste opere. Percorrere il sentiero pianeggiante che costeggia il canale per un breve tratto, quindi abbassarsi, attraversare due volte la strada e raggiungere Trient. La località ha conosciuto un grande sviluppo turistico nei secoli passati, fino alla seconda guerra mondiale; ora è una tappa del Tour du Mont-Blanc e accoglie una clientela di escursionisti. Attraversare il villaggio in direzione sud, seguire il sentiero attraverso le praterie, quindi risalire la foresta per portarsi sui pascoli che danno accesso alla larga sella del col de la Balme. Il colle segna la frontiera tra la Svizzera e la Francia; è un luogo molto frequentato dagli escursionisti in estate e in inverno dagli sciatori. Numerosi sono gli impianti di risalita, alcuni dei quali sono funzionanti anche in estate. Di qui si apre il superbo panorama sulla valle di Chamonix, a sinistra la catena del Monte-Bianco, dall’Aiguille Verte, in primo piano, les Aiguilles de Chamonix, fino al Monte Bianco; a destra la catena delle Aiguilles Rouges.
Prendere ora il sentiero che volge a destra, portarsi sull’Aiguillette de Posettes e scendere lungo la panoramica cresta (qualche passaggio esposto); continuare la discesa nel bosco, fino a Tré-le-Champ, poco distante dalla Riserva Naturale delle Aiguilles Rouges. Attraversare la strada Nazionale 506 e prendere il sentiero di balcone che sale a Chalet des Chéserys quindi a La Flégère. Tutto il percorso si snoda di fronte alla catena del Monte Bianco che in questo tratto si offre in tutta la sua maestosità. Continuare la traversata sul sentiero chiamato “grand balcon sud” e raggiungere Planpraz. Una serie di tornanti consentono di salire al Col du Brévent ed in seguito alla cima del Brévent.
La località è raggiungibile anche con la funivia. Scendere lungo la cresta, raggiungere il rifugio di Bel-Lachat ed in seguito il Parc animalier di Merlet; continuare ad abbassarsi, passare accanto alla monumentale statua di Cristo Re e raggiungere la stazione ferroviaria di Les Houches. Attraversare il torrente Arve e raggiungere il centro di Les Houches. L’itinerario prosegue nei pressi della partenza della funivia di Bellevue; salire lungo il sentiero che attraversa alcune piste di sci e gruppi di chalet e raggiungere il Col de Voza. Tour du Mont BlancSulla larga sella erbosa transita il tramwai du Mont-Blanc, il trenino che da Saint-Gervais sale al Nid d’Aigle, a 2372 m. Scendere sul versante opposto passando per il tipico villaggio di Bionassay, quindi raggiungere Champel, nella valle di Contamine. Superare La Villette e pervenire a La Gruvaz. Qui, a poca distanza, si trovano le “gorge de la Gruvaz”, formate dal torrente Miage.
Portarsi al villaggio di Tresse, attraversare la strada e raggiungere Les Contamine-Montjoie, cittadina ai piedi del Dôme du Miage. Continuare lungo il fondovalle sul sentiero che corre parallelo al torrente fino a Notre-Dame-de-la-Gorge. Il santuario in stile barocco è meta ogni anno di numerosi pellegrini; usanza che lo accomuna al santuario di Notre-Dame-de-la-Guérison a Courmayeur; è situato al termine dell’itinerario “sentier du Baroque” che consente di scoprire i manufatti in diversi villaggi della valle. Riprendere a salire nel bosco lungo il tracciato dell’antica strada romana, quindi, all’uscita dal bosco percorrere le vaste praterie che conducono allo chalet de la Balme. Il sentiero continua passando per Plan Jovet ed in seguito per Plan des Dames.
Qui la presenza di un grande tumulo di pietre ha dato origine alla leggenda che sarebbe la tomba di una dama inglese e della sua governante, morte durante una tempesta. La tradizione vuole che il passante vi depositi una pietra in ricordo della tragedia e per scongiurare la malasorte.
Raggiungere il Col du Bonhomme ed in seguito il Col de la Croix du Bonhomme quindi scendere al rifugio della Croix du Bohomme. Scendere ora attraverso le praterie, passare accanto agli chalet de La Raya e fino al vasto pianoro di Les Chapieux.
La carrtina con il tracciato dell'itinerarioPercorrere il vallone des Glaciers, e raggiungere lo Chalet des Mottets.
Risalire ora il pendio erboso e portarsi al Col de Seigne. La larga sella, confine tra la Francia e l’Italia, è stato certamente frequentato fin dall’antichità; nei secoli passati è stato teatro di scontri armati, come testimoniano i resti di numerose opere difensive.
Una di queste denominata “La casermetta del Col de la Seigne” è stata ristrutturata e accoglie un punto di informazione dell’Espace Mont-Blanc e una stazione del Servizio del Corpo Forestale Valdostano. Iniziare ora la discesa sul versante valdostano, raggiungere l’alpeggio di Lex-Blanche, non lontano dal rifugio Elisabetta, quindi abbassarsi fino al pianoro acquitrinoso del Lago Combal. Affrontare ora la salita che conduce ad Arp Vieille superiore. Qui il versante sud del Monte Bianco si svela in tutta la sua grandezza. In basso il vasto ghiacciaio del Miage che cela il lago del Miage, piccolo gioiello incastonato tra il ghiacciaio e la morena. Al di sopra le severe pareti rocciose del’Aiguille Noire de Peuterey e i piloni del Monte Bianco. L’itinerario si snoda intorno ai 2000 metri di quota, tocca il lago Checrouit, quindi il Col Checrouit, raggiunto dagli impianti di risalita. Scendere infine lungo il sentiero che conduce alla frazione di Dolonne e di qui al centro di Courmayeur.

L’itinerario è effettuabile in 8-10 giorni di cammino. Molteplici e interessanti i siti da visitare lungo il percorso o con brevi deviazioni. Tutte le informazioni sul percorso sono reperibili presso gli uffici turistici delle principali località attraversate.
   
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