Monte Cervino
MONITORAGGIO DELLA RADIAZIONE UV
di HENRI DIEMOZ
Collaboratore tecnico professionale esperto
Il radiometro di Plateau Rosa.“C’è, ma non si vede!”. La celebre frase utilizzata a proposito dei trucchi dei migliori prestigiatori, può essere facilmente adattata allo studio dei raggi provenienti dal sole. Sì, perché quella che chiamiamo comunemente «luce» è solo una piccola parte, quella visibile ai nostri occhi, della radiazione che giunge a terra dalla nostra stella. L'arcobaleno – o, meglio, ciò che i fisici chiamano spettro elettromagnetic – si estende infatti oltre i colori a cui siamo abituati: immediatamente al di là del rosso si nasconde la radiazione che, con non molta fantasia, è stata battezzata infrarossa; al di qua del viola, l'estremo opposto, troviamo la radiazione ultravioletta.
La prima, la banda infrarossa, benché fuori dall'intervallo visibile agli occhi, può essere percepita dal nostro corpo sotto forma di calore. Al contrario, l’uomo non ha sfortunatamente sviluppato alcun organo per rilevare naturalmente la radiazione ultra. Eppure – oltre il danno, la beffa! – il nostro corpo è estremamente sensibile agli effetti di questi raggi. Da una parte, si tratta di effetti benefici: la sintesi della vitamina D, l'efficacia nel prevenire alcuni tipi di tumori interni, il giovamento per la psiche (psychological well-being). Dall’altra, la radiazione portatrice della tanto ambita abbronzatura, nasconde alcuni effetti collaterali piuttosto gravi: danni agli occhi, al sistema immunitario, alla pelle. Proprio su quest'ultima si può riscontrare la maggiore varietà di danni, dal semplice invecchiamento cutaneo ai tumori: la radiazione ultravioletta è classificata come sicuro fattore cancerogeno dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC). La tematica degli ultravioletti è di estremo interesse per la Valle d'Aosta. Alcuni fattori ambientali concomitanti, infatti, accrescono gli alti livelli di radiazione misurabili a terra: la quota media sul livello del mare, superiore ai 2000 m, la presenza di neve, che riflette i raggi ultravioletti e, quindi, amplifica l’esposizione, e, infine, la trasparenza della nostra aria, che non contiene elevate concentrazioni di polveri fini in grado di assorbire la radiazione. Questo fa sì che chi svolge, per svago o per lavoro, attività all’aperto, in particolare in quota, sia soggetto ad una elevata esposizione a radiazione ultravioletta.
Dal 2003, l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente (ARPA) della Valle d'Aosta ha avviato una attività di monitoraggio della radiazione ultravioletta in alcuni punti del territorio regionale. Dapprima sono stati installati alcuni strumenti, chiamati radiometri, presso la sede dell’Agenzia, a Saint-Christophe, e presso la stazione remota Les Granges, a La Thuile. Tali radiometri misurano in continuo l'intensità (irradianza) della radiazione ultravioletta in arrivo su una superficie orizzontale: da questo dato, pesato sulla sensibilità della pelle umana (ponderazione eritemale), si ricava l’indice ultravioletto, un numero solitamente compreso tra 1 e 10 (ma la scala è aperta verso l'alto). I dati sono presentati in tempo reale sul sito www.uv-index.vda.it o sul sito istituzionale dell'ARPA, www.arpa.vda.it. Nel 2006, ARPA ha esteso la sua rete inserendo un punto di misura a Plateau Rosa, potendo contare sull'ospitalità dell'Aeronautica Militare presso la sua storica stazione (foto 1). Il sito di monitoraggio di Plateau Rosa, caratterizzato dalla presenza perenne di neve e da una quota di 3500 m sul livello del mare, rappresenta uno dei punti di maggiore altitudine in tutta la rete di monitoraggio europea e la punta di diamante dell'attività di ARPA sulla radiazione ultravioletta. Grazie, infatti, alla misura su tre stazioni a quote molto differenti (570 m, 1640 m e 3500 m s.l.m.), è possibile, tramite l'uso di modelli matematici, estendere la conoscenza dei livelli di radiazione ultravioletta a qualsiasi punto della Valle d'Aosta.
Indice ultravioletto misurato negli anni 2006-2008 nei tre siti di monitoraggio di ARPA Valle d'Aosta. È evidente l'effetto di altitudine: all'aumentare della quota della stazione di misura, aumenta notevolmente l'indice misurato. Il grafico mostra il caratteristico andamento annuale dell'intensità solare a terra.I risultati delle misure a Plateau indicano, come atteso, livelli molto alti di radiazione ultravioletta, in particolare in estate. In questo periodo, l'indice ultravioletto facilmente supera la soglia di 10 e, in alcuni casi, raggiunge anche il valore di 12. Si tratta di indici estremi, caratteristici di quote molto alte o di latitudini molto basse (come, ad esempio, nella fascia intertropicale). In Italia, come previsto in alcuni studi teorici, Plateau Rosa è uno dei siti a maggiore esposizione ultravioletta (grafico a lato). Nell'estate 2010 ARPA, in collaborazione con l'università La Sapienza di Roma, ha effettuato una campagna a Plateau Rosa per la valutazione dell'esposizione alla radiazione ultravioletta da parte degli sciatori. Alcuni volontari hanno indossato, sul proprio copricapo, una piccola porzione di una particolare pellicola chiamata polisolfone, in grado di misurare la dose ricevuta. I risultati sono in fase di elaborazione. Inoltre, in occasione dell'estate 2011 è prevista una seconda campagna, sempre a Plateau Rosa.
La possibilità di rilevare in tempo reale l’intensità della radiazione ultravioletta al suolo e di calcolare l’indice UV presso la stazione di Plateau Rosa costituisce una notevole opportunità scientifica per gli esperti, ma garantisce anche alla località turistica, che da sempre fa del sole uno dei suoi punti di forza, l’occasione di fornire un servizio di valore aggiunto per i turisti e per i lavoratori: la diffusione dell’informazione sull’indice UV, così come quella relativa alle condizioni meteo o al rischio valanghe, permette a chi frequenta le alte quote di scegliere in modo attento le opportune protezioni, abbigliamento e copricapo adeguati, occhiali da sole, creme protettive.
Chi fosse interessato al tema può consultare il sito www.radiazioneuv. org. Potrà, così, conoscere la sensibilità della propria pelle al sole e contribuire in pochi minuti a una indagine estesa a tutto il territorio nazionale.
   
Pagina a cura dell'Assessorato territorio, ambiente e opere pubbliche © 2024 Regione Autonoma Valle d'Aosta
Condizioni di utilizzo | Crediti | Contatti | Segnala un errore