L’ANNO CHE VERRÀ: la finestra sul 2016

Nel 2016 sarà avviato l’iter legislativo del Piano socio-sanitario regionale, in cui saranno declinate le linee di indirizzo e di programmazione dell’ambito socio-sanitario regionale. Si è deciso di non procedere a un nuovo Piano regionale per il triennio 2016-2018 e di mantenere la validità dei principi ispiratori del Piano 2011-2013, aggiornandone alcuni contenuti con un documento che sarà allegato alla legge regionale n.34/2010.

Negli ultimi due anni, le risorse economiche a disposizione della Regione sono ulteriormente diminuite. Avvalendosi dell’autonomia statutaria, è indispensabile procedere a una ampia riorganizzazione dell’insieme di servizi e interventi sanitari e sociali, avendo chiaro il senso di responsabilità e di restituzione a cui tutti - amministratori e cittadini - sono chiamati per gestire questo importante cambiamento.

Seppure tenendo conto delle prerogative proprie della Valle d’Aosta, dove il finanziamento del Servizio Sanitario Regionale è interamente a carico dell’Amministrazione regionale, anche in ambito ospedaliero si procederà nel 2016 a una ulteriore riorganizzazione delle discipline specialistiche, partendo da un dato contenuto nel Decreto Ministeriale n. 70 del 2015, relativo a una evidente sproporzione tra l’offerta specialistica ospedaliera regionale e il bacino di utenza della popolazione valdostana.

In generale, e comprendendo nella riorganizzazione anche le politiche sociali, il principio di contenimento dei costi si coniugherà con la volontà politica di mantenere, comunque, una attenzione specifica verso quelle situazioni e quei progetti, già esistenti, nei confronti dei quali non solo vi sono evidenze di qualità e di eccellenza, ma per i quali disinvestire genererebbe ricadute negative più ampie.

Partendo da queste valutazioni per l’aggiornamento al Piano 2011-2013, sono state individuate 5 priorità, i cui ambiti, scelti per la loro valenza strategica e per la loro capacità di tenuta dell’intero sistema di offerta sanitaria e sociale, riguarderanno: la prevenzione, il riordino dell’assistenza territoriale, le nuove forme di welfare regionale in ambito sociale, la centralità della famiglia studiando nuove forme d’investimento sui giovani e, infine, la priorità di natura amministrativa e tecnica per l’adozione di soluzioni a beneficio della qualità e della sicurezza delle cure.

L’aggiornamento al Piano 2011-2013, sotto forma di proposta, è stato presentato come “argomento in discussione” alla Giunta regionale nell’ultima seduta di novembre, al fine di riceverne una valutazione di merito, oltre che l’indicazione per l’iter successivo.

Nel corso del 2016, si darà attuazione anche al Piano Regionale della Prevenzione 2015/2018, in attuazione di quello nazionale. Il Piano richiederà la collaborazione di molteplici portatori di interesse presenti sul territorio, sia pubblici sia privati, al fine di implementare politiche intersettoriali, che mirino al miglioramento della salute per tutti e alla riduzione delle disuguaglianze.

Il nuovo Piano si pone l’obiettivo di rispondere a una visione d’insieme i cui elementi sono:

  • affermare il ruolo cruciale della promozione della salute e della prevenzione come fattori di sviluppo della società e di sostenibilità del welfare, in particolare alla luce delle dinamiche demografiche in atto;

  • adottare un approccio di sanità pubblica che garantisca equità e contrasto alle diseguaglianze;

  • esprimere la visione culturale nei valori, obiettivi e metodi della sanità pubblica (maturata anche attraverso le esperienze dei due precedenti PNP), di una “prevenzione, promozione e tutela della salute” che pone le popolazioni e gli individui al centro degli interventi, con la finalità di conseguire il più elevato livello di salute raggiungibile;

  • basare gli interventi di prevenzione, promozione e tutela della salute sulle migliori evidenze di efficacia, implementarli in modo equo e finalizzarli anche alla riduzione delle diseguaglianze;

  • accettare e gestire la sfida della costo-efficacia degli interventi, dell’innovazione, della governance;

  • perseguire per i professionisti, la popolazione e gli individui, lo sviluppo di competenze per un uso appropriato e responsabile delle risorse disponibili.

Al fine di procedere nel processo di dematerializzazione dei documenti cartacei che scortano gli animali nelle loro movimentazioni e, contemporaneamente, ridurre al minimo le anomalie generate da errori nella compilazione dei documenti, nel 2016 entreranno a regime le modalità di gestione online della dichiarazione di provenienza e destinazione degli animali (mod. IV).

La procedura prevede la possibilità per l’allevatore di accedere ad un sistema telematico su extranet e, richiamando i dati presenti su Banca Dati Regionale dell’anagrafe del bestiame, di pre-compilare il modello IV online e successivamente richiederne la validazione ai servizi veterinari. I veterinari, accedendo alla propria extranet, richiamano il file, compilano il quadro di competenza e validano il documento mediante firma digitale. Il modello IV viene successivamente richiamato su extranet dall’allevatore, completato in ogni sua parte, stampato e firmato; il modello completato, in tutte le sue parti, non può essere modificato da nessuno, ma unicamente visualizzabile e consultabile da tutti gli enti di controllo. La procedura permette, quindi, a questo punto, lo spostamento on line dei capi da un’azienda all’altra, effettuando tutti i controlli previsti dalla normativa vigente.

Contestualmente all’aggiornamento del Piano per la salute e il benessere sociale, nel corso del 2016 si renderà necessaria l’approvazione di una nuova legge regionale concernente le Disposizioni per la programmazione regionale sanitaria e socio-sanitaria, il cui iter legislativo dovrà prevedere anche l’abrogazione della legge regionale 25 gennaio 2000, n. 5 (Norme per la razionalizzazione dell’organizzazione del Servizio socio-sanitario regionale e per il miglioramento della qualità e dell’appropriatezza delle prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali prodotte ed erogate nella regione), e di altre disposizioni in materia di sanità.

Si tratterà quindi di una nuova legge che terrà conto della necessità di aggiornare alcuni articoli di quella attualmente in vigore, apportando anche alcune innovazioni rispetto al quadro di norme nazionali intervenute negli ultimi anni, ma anche rispetto ai mutamenti politico-istituzionali che il nostro Paese sta attraversando, al fine di assicurare la sostenibilità del Servizio Sanitario Regionale, garantire equità e universalità del sistema e salvaguardare i livelli essenziali di assistenza in modo appropriato e uniforme su tutto il territorio valdostano.