RECENSIONI
RECENSIONI

Histoire d'eau - Actes de la conférence annuelle sur l'activité scientifique du Centre d'études francoprovençales, Tipografia Valdostana, 2002.
Sono freschi di stampa gli atti del congresso annuale sull'attività scientifica del Centro di studi francoprovenzali di Saint-Nicolas. Nel volume vengono raccolti gli interventi dei relatori che hanno partecipato al convegno dal titolo "Histoires d'eau" svoltosi a Saint-Nicolas nei giorni 15/16 dicembre 2001 con il patrocinio dell'Assessorato Istruzione e Cultura - Bureau régional etnologie et linguistique della Regione Autonoma Valle d'Aosta. Il tema che accomuna tutti gli scritti è beninteso l'acqua, più precisamente l'utilizzo che ne veniva fatto in passato. Vengono riportati esempi da numerose parti dell'arco alpino, versante italiano, francese e svizzero.

Qualità delle acque superficiali - anno 2002, ARPA.
È prevista per marzo l'uscita dell'annuale pubblicazione dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente con cui vengono resi pubblici i dati sulla qualità delle acque superficiali della regione. Il volume presenta i risultati dell'attività di monitoraggio svolta sui corsi d'acqua e sui laghi.
La qualità delle acque è rilevata in 38 stazioni sparse su Dora Baltea e sui 13 principali torrenti, oltreché su 30 laghi, fra i più significativi e maggiormente sottoposti ad impatto antropico.
I dati chimici, microbiologici e biologici, sono raccolti su schede relative ad ogni stazione o lago e, oltre ai risultati analitici grezzi, sono presentate le elaborazioni previste dalla normativa (DL 152/99) per il calcolo di indici sintetici che esprimono, con una scala su 5 livelli e con 5 colori convenzionali associati, il giudizio di qualità complessivo. Questi giudizi sono anche rappresentati cartograficamente su mappe della qualità che evidenziano la situazione generale proiettata sul territorio.
La qualità riscontrata nel 2002, come e meglio che per il passato, è complessivamente buona e già in linea con gli obbiettivi di qualità previsti per il 2008, anche se presenta ancora alcune sofferenze legate più alla funzionalità ecologica dei corsi d'acqua che alla qualità dell'acqua in essi trasportata.
Viene presentata anche l'applicazione pratica di un nuovo indice. Infatti nel 2002 la Dora di Ferret è stata valutata con l'applicazione dell'Indice di Funzionalità Fluviale (IFF), che ha evidenziato, anche per un corso d'acqua di buona qualità se valutato con i criteri standard, la notevole carenza dal punto di vista della funzionalità ecologica, dovuta soprattutto agli interventi di regimazione, raddrizzamento e banalizzazione dell'alveo.
Il volume non è in commercio, essendo destinato agli utenti istituzionali, ma può essere richiesto, sino ad esaurimento e successivamente su CD-Rom, all'ARPA, Sezione ASR, Loc. Grande Charrière 66, 11020 Saint-Christophe (tel. +39 0165 276531).

Architettura moderna in Valle d'Aosta - il secondo novecento, di Giuseppe Nebbia, Musumeci, 2002.
È uscito alla fine del 2002 il secondo volume della guida-catalogo dell'architetto Giuseppe Nebbia sull'architettura moderna in Valle d'Aosta, dedicato alle architetture del secondo novecento. Come già il primo volume ("Architetture tra l'800 e il '900", edito nel 1999), la pubblicazione nasconde sotto una veste apparentemente sobria, in un agile piccolo formato, un ricco corredo di fotografie, cui si associa una rilevante documentazione grafica, tratta dai disegni originali di progetto. Solo chi ha pratica di archivi comunali può forse apprezzare pienamente la ricerca lunga e minuziosa che sta a monte di un simile lavoro; è però chiaro per chiunque quanto prezioso e interessante sia questo libro, che ci invita a guardare con gli occhi del nuovo millennio il patrimonio costruito attorno a noi, incominciando a cogliere temi e spunti innovativi che la progettazione degli ultimi cinquant'anni ha proposto alla nostra cultura. Ci accorgiamo allora che la cultura architettonica locale, apparentemente così chiusa sulla difesa dei modelli tradizionali, non ha potuto sottrarsi alle tendenze contemporanee, e che anche l'uso di in un lessico costante (i materiali, le tecniche, le forme dei singoli elementi costruttivi) non ha impedito l'elaborazione di sintassi e strutture compositive innovative e sensibili agli stimoli dei loro tempi. Con risultati diversi e discontinui: talora con un effetto di pelle con cui gli elementi della tradizione vengono a ricoprire forme del tutto non-tradizionali, talora al contrario con volumi apparentemente tradizionali che, nella loro proporzione e assetto compositivo, dimostrano che anche la tradizione può essere declinata in chiave contemporanea. Un discorso iniziato dalle opere di rottura razionaliste, ed apparentemente rientrato: ma questo volume ci mostra come quella rottura abbia in realtà segnato un demarcatore importante nella nostra storia architettonica, e come da allora ogni nuovo segno abbia dovuto, più o meno esplicitamente, prendere posizione non solo nei confronti del luogo, ma anche del suo tempo.
La pubblicazione, impostata come schede ordinate per ambito territoriale, si pone come un prezioso strumento per chi voglia incominciare a decifrare i segni del paesaggio contemporaneo, e come un utile richiamo al valore di strutture che, per la loro vicinanza a noi nel tempo, più si prestano al rischio di essere misconosciute e manomesse
 
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