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Visite guidate

Il linguaggio della scuola e quello della rete possono essere antagonisti o coprotagonisti
della crescita culturale degli alunni. Scontro o fusione? Questa la vera sfida didattica.

Inizialmente, quando mi è stato chiesto di preparare qualche nota sui nuovi tipi di scrittura, pensavo avessero sbagliato persona. Può un docente di materie tecniche insegnare utilizzando nuovi sistemi di scrittura?
Riflettendo sulla comunicazione e l'informazione, ho scelto di illustrare le modalità di lavoro utilizzate per la realizzazione di un blog, di vari progetti etwinning, per la condivisione di materiale di studio e di informazioni tramite i gruppi ad accesso riservato.
A differenza di un articolo o di un libro contenenti solo testo scritto, qualunque pagina pubblicata su internet, sia essa un blog o un sito, se è priva di immagini o di animazioni che la rendano viva, viene abbandonata in tempi brevissimi da tutti coloro che siedono davanti al computer. Bisogna introdurre divisioni, animazioni, link che permettano di muoversi e spaziare sull'argomento.

Riflessioni di ritorno

Ho lavorato, sino al 2003, come ingegnere in aziende industriali, quindi in ambiente non attinente l’ambito scolastico. Dal 2003 insegno, in Valle d'Aosta: matematica, elettronica, informatica, fisica, elettrotecnica. Al mio rientro nella scuola, ho potuto notare che la comunicazione aveva assunto un peso nettamente superiore rispetto a quello che aveva nella scuola di una volta. La conoscenza di strumenti in grado di facilitarla mi ha permesso di rispondere più agevolmente alle esigenze espresse dagli allievi.
Dal 2004, i miei studenti realizzano, durante l'anno, un blog di classe su un singolo progetto di materia. Nell’anno scolastico 2007-2008, ho partecipato ad un incontro etwinning, durante il quale sono stati trasmessi importanti messaggi per gli insegnanti italiani derivanti dagli Obiettivi di Lisbona e dalla Raccomandazione del Parlamento Europeo del 18 dicembre 2007.
Sulla base di queste esperienze, ECDL (patente europea del computer), TIC (Tecnologie per l’Informazione e la Comunicazione), blog, pubblicazioni sul portale, Cooperativa dell'Apprendimento hanno rappresentato strumenti didattici che ho utilizzato in modo entusiastico, potente e appassionante con notevole soddisfazione mia e dei miei allievi.
I siti internet consentono di svolgere un notevole lavoro, soprattutto se sono stati preventivamente visitati e analizzati dall'insegnante, perché permettono non solamente la lettura o lo svolgimento di esercitazioni teoriche, ma anche l’individuazione di approfondimenti e l’effettuazione di simulazioni virtuali che si possono, con piccole variazioni e con l'utilizzo di normali attrezzature, riproporre nelle lezioni di laboratorio. Inoltre, le esercitazioni virtuali si possono ripetere anche durante le lezioni frontali e sta alla sensibilità dell'insegnante modularne l'utilizzo in funzione di quanto un allievo ricorda o conosce di un certo argomento.

Le fasi

Dalla mia esperienza lavorativa ho imparato che ci sono alcune fasi indispensabili da rispettare anche e soprattutto in classe:
• dichiarare cosa si vuole fare;
• verificare e dichiarare come lo si è fatto, soprattutto se si sono effettuate delle modifiche al piano iniziale;
• misurare se il risultato soddisfa o meno l'utente finale;
• apportare i miglioramenti espressi o non espressi dall'utente finale.

Il metodo

Ritengo prioritario insegnare ai miei alunni un metodo di lavoro: è più produttivo affrontare e risolvere un problema piuttosto che inserire nel web migliaia di nozioni, in modo casuale e non coordinato. Per realizzare questo obiettivo, cerco di utilizzare spiegazioni ed esercitazioni semplici e aderenti alla realtà, delle metodologie e degli approcci adeguati ai tempi sfruttando tutti i tipi di intelligenza presenti nelle classi per rendere il lavoro di recupero o di studio il più adatto possibile alla personalità e alle attitudini degli allievi. Il mio obiettivo è quello di ottenere dall'alunno una qualità alta in termini di prodotto finale, di comunicazione e di immagine e portarlo a riutilizzare le conoscenze acquisite per svolgere un nuovo compito. La mole di lavoro che ci si trova a dover affrontare con un approccio di questo tipo spiega anche la necessità di riprendere progetti, esercitazioni e simulazioni esistenti su internet in modo da non dover inventare tutto da capo ogni volta.

La valutazione

Per capire se la capacità di riutilizzazione è stata effettivamente ottenuta propongo verifiche sistematiche con domande calibrate che comprendono: argomenti spiegati una sola volta, altri spiegati più volte e altri ancora spiegati e ripresi in continuazione anche nelle settimane immediatamente precedenti. Modulando opportunamente le domande poste si ottiene una valutazione calibrata e sufficientemente attendibile.

L’attività didattica

All'Isitip di Verrès (Ao), dove lavoro, il registro è gestito informaticamente e se ne stampa solo un breve riassunto da consegnare firmato in segreteria. Per rendere possibile questo lavoro di registrazione, ogni classe è dotata di almeno un calcolatore ed esistono tre laboratori con collegamento internet, per cui risulta abbastanza agevole preparare delle esercitazioni da effettuare in classe o a casa quando gli allievi denunciano gravi lacune.
Inoltre, nel POF della nostra scuola, è previsto che si possano presentare progetti inerenti le competenze esistenziali. Ho pensato, quindi, di dedicare dal 5 al 10% delle ore annue di lezione ad un lavoro, scelto dalla classe tra gli argomenti da me proposti, che permetta un approfondimento o un ripasso di quanto affrontato nel programma. I progetti che ho proposto riguardavano, a partire dalla prima classe, il metodo di studio, la relazione con gli altri, la cittadinanza attiva, la gestione della situazione e, in quinta, gli interessi culturali e professionali.

Alcuni strumenti

Il Webquest - Si tratta di una ricerca guidata, di una specie di caccia al tesoro, nella quale l'insegnante deve indicare dove trovare informazioni su esercizi, simulazioni o spunti di riflessione.
I siti devono essere precedentemente visitati, per conoscerli e guidare gli allievi nella loro ricerca di informazioni da organizzare, in seguito, secondo un obiettivo dichiarato. I webquest possono essere sfruttati per più materie, da più insegnanti ed essere soggetti a valutazione finale.
Questa tecnica parte dal presupposto che anticipare l’evoluzione di una situazione che potrebbe presentare criticità è molto meglio che subirne le conseguenze. Per questo è necessaria un’informazione preventiva sui siti.
La preparazione è lunga, ma la stessa webquest può essere riutilizzata più volte per obiettivi diversi, modulando il lavoro per gruppi.

Blog - Il blog, da web log, permette di inserire dei lavori effettuati dai ragazzi con qualunque programma (file, foto, video, audio) in un diario che viene aggiornato e collegato alla data in cui si effettua il lavoro o agli argomenti indicati (tags), creando così automaticamente una sorta di indice che facilita la ricerca. Gli inserimenti possono essere casuali nel tempo, mentre è importante organizzare la scelta dei tags per evitare di scorrere un lungo elenco alla ricerca di un’informazione.
Sono frutto di un lavoro cooperativo. Ogni allievo può lavorare su argomenti e fare approfondimenti diversi e, alla fine, il lavoro deve risultare completo e facilmente correggibile.
La preparazione è abbastanza breve, ma bisogna dedicare molto tempo a rivedere quanto gli allievi hanno pubblicato e, in funzione del tempo disponibile, segnalare gli errori oppure provvedere alla correzione con o senza l’alunno.

Progetto Etwinning - Con i progetti Etwinning è possibile condividere parte dei propri lavori con le classi di altre nazioni o di altra parte d’Italia. Talvolta possono consistere in semplici scambi di e-mail tra coetanei oppure in piccoli lavori di reciproca conoscenza. Quando gli alunni risultano coinvolti ed esiste il clima disciplinare adeguato sono possibili progetti più interessanti.
In questo modo, si guidano i ragazzi nell’identificazione e soluzione di problemi quotidiani implicanti l’utilizzo delle competenze di base matematiche, informatiche e scientifiche, abituandoli ad applicare la metodologia del problem solving alla vita di tutti i giorni, facendo loro conoscere altri paesi e portandoli a condividere semplici situazioni quotidiane impiegando, per la comunicazione e la rendicontazione, posta elettronica, skype, blog e portale etwinning per documentare e diffondere il progetto.
Negli scambi abbiamo sperimentato i problemi linguistici legati a questo tipo di comunicazione. Abbiamo predisposto con una scuola greca un semplice progetto di scambio di messaggi inerenti gli usi, i costumi e la cucina. La difficoltà di comunicazione era grande poiché le lingue comuni erano poco conosciute. Abbiamo, quindi, usato programmi gratuiti di traduzione automatica disponibili sul web. Il problema linguistico derivava dal fatto che più il testo è complicato e meno i traduttori automatici riescono ad effettuare una traduzione corretta.
Ad esempio “Io vivo a X” viene tradotto bene anche in automatico, mentre “Io abito a X” può essere tradotto “Io vestito a X”. Si è dunque costretti a scrivere frasi molto semplici, corte ed in rapida successione. In poco tempo, questa è diventata la caratteristica della maggior parte dei messaggi scambiati. Concretamente, si effettuava una traduzione intermedia in lingua conosciuta, si verificava la traduzione, quindi si provvedeva ad inviarle entrambe con un avviso: “Attenzione! Traduzione automatica. Ci potrebbero essere errori gravissimi”.

Conclusioni

La bontà della comunicazione e la capacità di cogliere l'informazione devono aumentare in progressione, modulandosi l’una con l’altra senza che l’una vada a scapito dell'altra. Di questo si rende conto anche un insegnante di materie tecniche. Per questo, ho sempre preteso dagli allievi che il loro lavoro rappresentasse una ricerca approfondita del contenuto e della forma del messaggio e non il classico “copia e incolla”. Non sempre, anche per ragioni di tempo, ci siamo riusciti, ma ci abbiamo provato. E, tra il fare degli errori di comunicazione o di informazione e il non procedere per evitarli, sono più
propenso a sbagliare una pagina e a ritornarci sopra, rifletterne con l'autore e provvedere insieme ad eventuali correzioni che a rinunciare. Uno dei maggiori vantaggi di internet risiede proprio nel fatto che la correzione o la modifica sono sempre possibili e questo pone in maniera critica gli alunni di fronte allo strumento.
Anche per non far loro sostituire il famoso “Lo ha detto la televisione” con “Lo trovi su internet”.

Costantino Soudaz
Docente - Isitip di Verrès

Sitografia
Blog
http://soudaz03.splinder.com/
http://soudaz.splinder.com 6
Webquest
http://isils1st0304.splinder.com/tag/corso+di+recupero
http://isils2nd0304.splinder.com/archive/2004-04
WQ & Chat
http://www.isitip.it/old/index.php?option=content&task=view&id=240&Itemid=128 http://isitip3oga0607.splinder.com/tag/esercitazione
Etwinning
http://soudaz.splinder.com/post/18360132
http://files.splinder.com/cc2bce021141ff2ab65e877a2629aa1c.pdf

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