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Con la bussola

Un progetto pluridisciplare a forte valenza geografica che prevede una serie articolata di attività sul territorio del comune, in palestra e in classe.

Da qualche anno nella scuola secondaria di 1° grado di Saint-Vincent l’insegnante di educazione fisica e l’insegnante di geografia delle classi prime collaborano ad un progetto di orienteering che presuppone e attiva precise conoscenze geografiche.

Classi coinvolte: classi 1A e 1B della Scuola secondaria di primo grado di Saint-Vincent.
Insegnanti: Miriana Pession, Monica Borghese, Elisabetta Negroni.
Discipline coinvolte: geografia, educazione fisica.
Periodo: da ottobre 2007 a maggio 2008.
Ore di progetto settimanali: un modulo orario in classe e un modulo di programmazione svolto dalle insegnanti.


Gli obiettivi formativi del progetto sono stati così definiti:
Conoscenze - I sistemi di orientamento (i punti cardinali, le mappe mentali, la bussola, la rosa dei venti). L’orientamento per mezzo dell’osservazione del sole e delle stelle. La localizzazione di un punto sulla superficie terrestre: latitudine e longitudine; paralleli e meridiani.
I tipi di carte geografiche e le scale (le carte generali e le carte tematiche; le piante e le mappe; le carte topografiche; le carte corografiche; le carte geografiche, i planisferi e i mappamondi); il calcolo delle distanze sulle carte; la prospettiva, i simboli e le legende usati nelle carte.
Competenze - Muoversi consapevolmente nello spazio circostante, sapendosi orientare attraverso punti di riferimento e utilizzando gli organizzatori topologici (sopra, sotto, davanti, dietro, sinistra, destra…); leggere e interpretare le carte geografiche al fine di sapersi orientare nell’ambiente circostante.
Obiettivi trasversali - Cooperare nel gruppo per relazionare e decidere (condividere con i compagni le proprie conoscenze ed attivare, attraverso la discussione, un processo di co-costruzione del sapere); comprendere, all’interno delle varie occasioni di gioco, di sport e di attività di gruppo, il valore delle regole e l’importanza di rispettarle.

Fasi del lavoro

Il progetto si è svolto durante tutto il primo quadrimestre e per parte del secondo, per un totale di ventuno incontri con gli studenti della durata di un modulo orario ciascuno. Molte delle attività hanno avuto luogo in classe, ma in alcune occasioni è stata utilizzata anche la palestra o sono state svolte esercitazioni e gare di orienteering sul territorio del comune di Saint-Vincent.
Metodologia - Tutte le attività svolte nel progetto sono state impostate con il fine di sviluppare il processo di apprendimento in modo attivo e collaborativo, secondo l’ottica di una didattica costruttivista che, partendo dall’esperienza individuale, mette in relazione le nuove informazioni acquisite con le conoscenze già possedute. Questa metodologia permette di far partecipare fortemente gli studenti alle attività proposte che vengono così percepite come qualcosa di utilizzabile anche nella vita reale e non come mero esercizio mentale.
Inoltre, si è cercato di valorizzare il lavoro in coppia o a piccoli gruppi. L’attività di tipo collaborativo, infatti, sostiene e arricchisce il percorso formativo di ciascun allievo che, in questo modo, diventa consapevole dei suoi punti di forza e delle sue debolezze, impara a mettere le sue capacità a disposizione di chi è più debole e ad accettare l’aiuto degli altri per modificare le proprie incertezze. La collaborazione con i pari è, infatti, strumento necessario, non solo nello svolgimento delle attività scolastiche, ma anche e soprattutto all’interno delle varie occasioni di gioco e di sport dove i ragazzi sono tenuti a conoscere il valore delle regole e l’importanza di rispettarle.

Orienteering a Saint-Vincent
1° incontro – Passeggiata guidata per il comune di Saint-Vincent. Dotati di una piantina gli alunni individuano alcuni punti e vi conducono i compagni.
2° e 3° incontro – I punti cardinali e la bussola. In classe, distribuzione delle bussole ed esercizi di orientamento.
4° e 5° incontro – Ripasso delle coordinate geografiche e produzione di una breve sintesi relativa ai concetti di latitudine e longitudine. Verifica finale.
6° incontro – Attività in palestra. Gioco a staffetta per conoscere le differenze tra la rappresentazione di un oggetto sulla carta e l’oggetto reale.
7° e 8° incontro – Esercizi in classe relativi all’individuazione delle corrispondenze di piante e disegni in prospettiva. Introduzione del concetto di scala.
9° incontro – Presentazione delle diverse carte geografiche. Individuazione del concetto di scala e suddivisione delle carte in base alla scala (piccola scala e grande scala).
Dal 10° incontro al 14° incontro – Esercitazioni individuali e a coppie sul concetto di scala e sul calcolo delle distanze sulle carte. Seguono gli approfondimenti e la verifica del concetto di scala.
15° e 16° incontro – Esercizi di consolidamento delle conoscenze e delle competenze relativi all’individuazione di alcuni punti geografici sul planisfero. Attività svolta sotto forma di gara a piccoli gruppi.
17° incontro – Definizione e precisazione di alcuni termini geografici: territorio, ambiente e paesaggio e successiva verifica.
18° incontro – Esercizi a coppie in classe sulla pianta di Saint-Vincent al fine di preparare i ragazzi alle gare di orienteering dei mesi di marzo e di maggio.
19°e 20° incontro – Gare di orienteering.
Ultimo incontro – Valutazione del percorso e autovalutazione delle competenze e delle conoscenze acquisite.

Valutazione del progetto

A conclusione dell’attività di progetto, è stato ritenuto necessario somministrare agli alunni un questionario relativo al gradimento delle attività svolte e all’autovalutazione delle conoscenze e delle competenze acquisite. Per quanto riguarda il gradimento, i giudizi degli alunni sono stati positivi, e molti hanno segnalato di aver apprezzato il lavoro svolto, soprattutto per quanto concerne le attività all’aria aperta. Tuttavia, qualche studente ha sottolineato di conservare ancora incertezze teoriche (i vari tipi di carte, le scale, la localizzazione di un punto sulla superficie terrestre…), in realtà, tutti i ragazzi hanno dimostrato attraverso le prove di orienteering di aver ben acquisito le competenze che, come insegnanti, ci eravamo prefissate nella fase di progettazione del percorso formativo. Purtroppo la sensazione dei ragazzi non è stata questa.
Se dovessi proporre in futuro lo stesso percorso, cercherei di dedicare più tempo ad attività pratiche che insegnino giocando evitando così, il più possibile, l’impostazione tradizionale, valorizzando al massimo l’approccio didattico tipico degli insegnanti di educazione fisica.
Il vero limite di un progetto come questo è che richiede tempi molto lunghi, spazi adeguati, elementi non sempre facilmente reperibili.

Elisabetta Negroni

 

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