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La moda mi aiuta

Perché non riflettere con i giovani sul ruolo che attribuiscono alla moda? Ne possono emergere delle considerazioni interessanti.

Cosa pensate voi ragazzi della moda? “Ecco la solita domanda banale, che ci pongono gli adulti, immaginando già le nostre risposte”, abbiamo detto in classe. Certo, tutti noi siamo sicuri di sapere cosa sia la moda, eppure… un attimo… dobbiamo pensarci! Quando nella nostra classe di adolescenti in fase di pieno sviluppo psico-fisico e di “emancipazione” dal mondo adulto è stato posto l'interrogativo, abbiamo dovuto riflettere un po'. Abbiamo così capito che forse molti di noi seguono la moda senza rendersene conto, altri la seguono, ma non sanno il perché, altri ancora la seguono sapendo bene il perché, altri ancora pensano di detestarla, ma in realtà la seguono, altri ancora la detestano. Inoltre, detestare la moda è qualche volta un altro tipo di moda.
Specie alla nostra età, abbiamo la sensazione di venire emarginati dagli altri nostri coetanei se non facciamo tutti un certo tipo di cose, come il vestire secondo uno schema imposto, o l'acquistare un prodotto che ci fa sentire parte di un gruppo. Ci sembra talvolta che l'apparire conti più dell'essere, ma forse non è solo colpa nostra! La televisione e le riviste ci presentano situazioni dove per far successo viene prima l'immagine della sostanza, la bellezza più dell'onestà e dello studio. Così, se sei una ragazza, per avere successo nella vita devi partecipare ai concorsi di bellezza, oppure, se studi, sei popolare solo se sei il numero uno nel divertimento e nella furbizia. Se poi studi poco, sei maleducato e volgare e soprattutto maltratti i professori… meglio! Basta vedere anche certi recenti film italiani di grande successo per rendersene conto. Ma sono veramente questi gli ingredienti per una nostra vita felice?
Torniamo però alla moda e vediamo cos'è risultato dalla nostra indagine di classe. Le testimonianze raccolte sono numerose, come abbastanza numerosi siamo noi. Abbiamo perciò composto una specie di “puzzle”, fatto di tante opinioni, ognuna delle quali serve a delineare il nostro rapporto con la moda e concentrandoci in particolare sulla “moda” per eccellenza: quella del vestire. Vedremo che le idee sull'argomento tra maschi e femmine sono molto differenti. Si potrebbe quasi dire che si tratta di un tema tipicamente femminile!

La moda al femminile

Alessia, prima di cominciare con le altre considerazioni, sottolinea un elemento importante che, per quanto riguarda l'abbigliamento, distingue noi ragazzi italiani da quelli di altri paesi del mondo: “L'Italia, il paese in cui viviamo, è famoso in tutto il mondo per la nostra cultura, le città, i monumenti, il cielo, ma un altro elemento per cui veniamo conosciuti è la moda”. Noi respiriamo moda già da piccoli, viviamo in un ambiente dove il gusto nel vestire fa parte della cultura e dell'economia. Soprattutto, poi, se ci troviamo vicini a Milano, capitale della moda, e vicinissimi a Como, centro mondiale della seta!
Quindi, anche Chiara, pur affermando, “Francamente a me non interessa la moda, non impiego dieci-quindici minuti per decidere cosa indossare solo per uscire con le mie amiche o più semplicemente per andare a scuola”, sottolinea però di aver bisogno di “una maglietta e un paio di pantaloni scelti a caso che si abbinano”. Perciò, specialmente le ragazze vogliono vestirsi bene anche senza seguire la moda che sembra più che altro un aiuto nelle scelte, non un'imposizione. Tanto è vero che per Emanuela: “La moda mi aiuta a darmi un consiglio in più su come vestirmi, per essere al centro dell'attenzione e vestirmi in modo più originale”. Stefania dice che: “La moda è uno stile di vita, c'è la ragazza che si veste sempre bene e un'altra che non sa abbinare una maglietta con un paio di pantaloni. Se c'è una sfilata non devo copiare tutte le modelle, ma se c'è qualcosa che mi piace, la prendo”. Anche Irene esprime lo stesso concetto: “Per me la moda è un modo come un altro per esprimersi. Io seguo la moda, ma sempre quella che mi piace, perché se c'è un indumento, un accessorio, qualsiasi cosa che non mi piace ma è all'ultimo grido, non lo metto”.
Cristina ammette di curare molto il suo aspetto, tanto che nel suo armadio ci sono molti vestiti e accessori alla moda, ma soprattutto perché “la moda è un modo per sentirmi carina”.
Dalle risposte, risulta che per molte ragazze la moda viene seguita solo se le fa sentire più a proprio agio. Alice evidenzia che per lei “seguire la moda significa indossare capi d'abbigliamento che vengono proposti dagli stilisti più in voga. Ad esempio, in questi ultimi anni, molte ragazze amano indossare magliette corte, mettendo in mostra l'ombelico, e pantaloni, soprattutto jeans, a vita bassa. Invece i ragazzi preferiscono indossare felpe colorate e pantaloni col cavallo basso. Per definire meglio questo modo di vestire, non devono mancare le mutande a vita alta. Anche a me piace seguire questa moda, senza però eccedere troppo, per non cadere poi nel ridicolo o addirittura nel volgare”. Anna Maria segue la moda “perché voglio essere uguale agli altri” e, insieme alla sorella Veronica, veste “una moda casual, adatta ad ogni occasione”. Per Monica “la moda è la tua metà perché fa capire alcune cose su che tipo sei: lo stile preferito, il colore preferito, la pettinatura, le scarpe”. Giulia spiega molto bene perché la moda nell'abbigliamento sia un fatto essenzialmente femminile: “Il perché seguo la moda va ricercato nel fatto che passo buona parte della giornata a scuola con le mie amiche; pertanto vedo o parlo su questi argomenti e ne sono alla fine un po' influenzata. Quindi, nel limite delle possibilità, cerco di meritarmi dei vestiti o altro che siano alla moda. Devo però anche ammettere che le tendenze per i ragazzi della nostra età cambiano molto velocemente e, quindi, non è da tutti stare al passo della moda. Secondo me, bisogna soprattutto sapersi accontentare di ciò che si ha, senza mai esagerare in richieste assurde”.

E i ragazzi?

Qualcuno penserà che non ve ne sono nella nostra classe e, invece, sia pur in minoranza, sono ben presenti. Tuttavia, la moda nell'abbigliamento non sembra minimamente interessarli, a differenza delle ragazze. Le loro risposte sono univoche. Afferma Umberto: “Io non seguo la moda, sia perché non me ne intendo, sia perché non mi interessa più di tanto. Infatti, per me la moda non significa niente, ha lo stesso interesse della borsa, cioè zero. Per questo tendo sempre a vestirmi a caso, mettendomi la prima cosa che mi capita in mano”. Riferendosi alla moda giovanile, per Riccardo si tratta solo di un “condizionamento”, Calogero afferma addirittura che “coloro che disegnano questi vestiti, si dovrebbero vergognare!”, mentre Luca pensa che “la moda sia soltanto una scusa per spendere soldi”. Thomas dichiara di non seguire molto il mondo della moda: “Non mi piacciono i ragazzi d'oggi che sono ossessionati dalla moda e non escono di casa se non hanno i jeans o la felpa firmata”. Per Marco, la moda giovanile è addirittura “inutile” e per Gabriele “banale”. L'unica ragazza della classe molto critica verso la moda è Chiara, che con vigore si chiede: “A cosa ti serve la moda? Solo per farti spendere centinaia di euro per comprarti una maglietta o un paio di jeans firmati? Semmai ti può aiutare a restare nel gruppo più 'cool' della scuola, ma se poi lì sono tutti ricchi sfondati, tanto vale che te ne ritorni tra i comuni mortali, prima di finire tutti i soldi in banca in ogni modo”.

Ma come si vestono le ragazze della nostra classe?

Alessia spiega che “la moda di questi ultimi anni è stata molto particolare e ha cercato di far scoprire il più possibile il corpo: pantaloni a vita bassa, maglie corte e scollate, biancheria colorata che dagli amanti del 'bon ton' è stata definita volgare e inappropriata”. A Irene piacciono molto le magliette o camicette, abbinate a scarpe da ginnastica o a delle ballerine, con indosso sempre un paio di jeans pantaloni, possibilmente abbinabili. “Come accessori a me piacciono molto gli orecchini, li indosso quasi ogni giorno”. Per Stefania “C'è il giorno nel quale sono casual, altri nei quali sono elegante e altri ancora nei quali sono sportiva o addirittura punk”.

Una scelta condivisa

C'è però un capo, o meglio un accessorio, che accomuna maschi e femmine: sono le scarpe da ginnastica, che si indossano in ogni ora e in qualsiasi momento. Molte ragazze, però, amano gli stivali, soprattutto quelli da “cow-girl”, o le ballerine di ogni genere. I ragazzi d'oggi sono “pazzi” per i jeans e dopo aver fatto un'indagine nella nostra classe, abbiamo scoperto, riguardo alla “jeansmania”, che i maschi preferiscono jeans sbiaditi e felpe, mentre le femmine prediligono jeans a sigaretta e magliette corte. Entrambi indossano jeans a vita bassa.

Il discorso sulla moda

I maschi si sono sentiti un po' emarginati da tutto il discorso sulla moda nell'abbigliamento: forse però il discorso cambierebbe se si parlasse di moda in campo elettronico e dei computer o dei telefonini, che sono ormai parte integrante della vita degli adolescenti.
Nella nostra classe vi sono però giudizi simili, tra maschi e femmine, su quale valore dare alla moda. “Molto spesso i ragazzi seguono la moda non perché piace, ma solo per non essere esclusi dal gruppo. Io penso che questa sia una cosa sbagliata: non bisogna escludere una persona solo per come si veste, l'importante è che sia simpatica e di compagnia”, dice Cristina. Per Thomas “l'importante è essere sempre se stessi, con qualsiasi abito ci si presenti”, anche perché, come ribadisce Irene, “La moda è soprattutto un modo per esprimere la propria personalità, nonostante il proverbio affermi che l'abito non fa il monaco”.
Cosa dire alla fine della nostra piccola inchiesta? Forse noi ragazzi, e soprattutto le ragazze, abbiamo dimostrato di essere attratti dalla moda, ma non di esserne così schiavi come si potrebbe credere. Siamo in grado di vestire con gusto senza eccedere nelle spese. La moda, anzi, serve ad arricchire la nostra personalità e fantasia. Forse la pubblicità ci vorrebbe far cadere nel tranello della schiavitù a certi modelli, specialmente se costosi. Per non finirci abbiamo bisogno dell'aiuto degli adulti: basta che non ci diano i soldi per comprare l'abito firmato super-costoso!

Gli alunni della classe 3F
della scuola Don Carlo Baj di Arosio (CO)

 

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