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La fatica di essere autonomi

Intervista a Teresa Sanvido capo dei servizi di segreteria del R.M. Adelaide di Aosta.

È cambiato il suo lavoro, da quando le istituzioni scolastiche sono diventate autonome? Quali i vantaggi e quali gli svantaggi?
È molto difficile definire i vantaggi dell'entrata in vigore dell'autonomia, il lavoro è sicuramente aumentato. Ad esempio, tutta una parte di competenze che, prima del 2000, erano in carico all'Amministrazione regionale, sono state demandate alle scuole come, ad esempio, il pagamento degli oneri contributivi a carico del Fondo dell'istituzione scolastica, ritenute previdenziali e fiscali, le dichiarazioni INPS, Emens-on line…, la stipula dei contratti per il personale docente a tempo determinato individuato dalla Sovrintendenza, la gestione della domanda di inclusione e la formazione delle relative graduatorie d'Istituto, ecc.

Quali competenze fondamentali deve possedere il capo dei servizi di segreteria nella scuola dell'autonomia?
Deve possedere capacità di coordinamento, deve conoscere le norme, anche se, mi rendo conto, è impossibile conoscere tutto deve saperle reperire e dare le risposte adeguate.
Sono essenziali il buon senso e la voglia di lavorare, oltre, naturalmente, alla capacità di organizzazione. Viste le dimensioni del nostro istituto, è stata necessaria una divisione degli uffici dei coadiutori in segreteria docenti e segreteria alunni, inoltre, c'è l'ufficio dei segretari che si occupa della gestione degli aspetti giuridici e amministrativi dei docenti e di collaborare con me.

Sono aumentati i compiti, è aumentato anche il personale?
Si, nel 2000, al momento della razionalizzazione delle Istituzione scolastiche è stata fatta una revisione degli organici e, di conseguenza, è leggermente aumentato il personale. Ma, dal 2000 in poi, sono state demandati alle istituzioni scolastiche una quantità di nuovi compiti senza un adeguamento degli organici. Per cui è difficile per le scuole l'erogazione di un servizio minimo di qualità.
Oramai, non c'è più neanche il periodo estivo per riordinare le cose che non si riescono a fare nel corso dell'anno scolastico. A metà luglio, l'Esame di Stato è appena terminato e già si deve iniziare a preparare il nuovo anno scolastico: iscrizioni, buoni libro, graduatorie d'istituto; in più, da quest'anno, avremo anche da organizzare i corsi di recupero per i debiti scolastici, per cui diventa difficile anche l'organizzazione della fruizione del congedo ordinario annuale.
Sarebbe inoltre importante, per il personale delle diverse qualifiche funzionali delle segreterie scolastiche, poter seguire dei corsi di formazione specifici.

L'autonomia ha modificato i rapporti tra il capo dei servizi di segreteria e il dirigente scolastico?
No, non mi sembra, il rapporto del capo dei servizi di segreteria con il dirigente scolastico è sempre stato e continua ad essere un rapporto di fiducia. Sono in questa scuola dal 2000 e, personalmente, anche prima, ho sempre avuto con i dirigenti un ottimo rapporto.
Questa fiducia reciproca è importante perché, molto spesso, i dirigenti demandano ai capi dei servizi di segreteria tutto quello che riguarda la gestione contabile del programma annuale, perché non hanno ricevuto una preparazione specifica.
È vero, seguono dei corsi, però, provengono dal ruolo docente. Sono i capi dei servizi di segreteria che, molto spesso, predispongono i documenti contabili che poi vengono firmati dai dirigenti.

Che cosa dovrebbero sapere gli insegnanti, e che non sanno?
Io credo che la maggior parte degli insegnanti siano coscienti del ruolo e delle prestazioni del servizio di segreteria.
Nella nostra istituzione scolastica, l'Istituto magistrale R. M. Adelaide di Aosta, lavorano circa 120 docenti, ognuno dei quali si rivolge al servizio di segreteria con il proprio problema da risolvere. Non è in vigore un orario di apertura agli utenti interni, quindi gli insegnanti arrivano in qualsiasi momento, magari pretendono delle risposte immediate, senza pensare che, in quel momento, possiamo essere molto impegnati in altre cose, ad esempio a rispettare delle scadenze che non possono essere rimandate.
Se necessario li aiutiamo nella compilazione dei documenti e, quando non sono puntuali nel rispetto delle scadenze, dobbiamo sollecitarli.

Quale rapporto ha con il Consiglio d’Istituto?
Io, non faccio parte del consiglio d'istituto perché non mi sono candidata. Comunque, partecipo alle riunioni perché il dirigente me lo chiede, ed è un rapporto assolutamente cordiale. Cerco di dare le informazioni rispetto alla parte contabile.
Il consiglio d'istituto ha ancora sicuramente un ruolo di indirizzo, adotta il POF, approva il programma annuale dell'istituzione scolastica, le variazioni al bilancio, i regolamenti. Con l'entrata in vigore del regolamento contabile n. 3/2001 l'affidamento di forniture e l'assunzione di impegni di spesa sono effettuati con provvedimento dirigenziale. Pertanto, le sedute del consiglio d'istituto nel corso dell'anno scolastico sono numericamente inferiori rispetto a prima. Ne deriva che il ruolo e la responsabilità del dirigente sono maggiori.

Qual cambiamento è avvenuto con il passaggio dal vecchio bilancio al programma annuale?
La differenza è notevole perché, appunto, il programma annuale è fatto per progetti, mentre prima, il vecchio bilancio era suddiviso in capitoli. Non penso che la nuova formula sia più complicata della precedente, ma chiaramente, abbiamo dovuto gestire il passaggio, quindi, i primi anni sono stati un po' difficili, perché bisognava ragionare in modo diverso. Abbiamo poi imparato, e ci siamo adattati. Non posso dire che il lavoro sia aumentato per la diversa impostazione del bilancio, ma per l'aumento dei soldi che si gestiscono.
Con l'impostazione del bilancio per progetti il legame tra la didattica e l'aspetto economico risulta maggiore.
Per quanto riguarda la nostra situazione, gli insegnanti responsabili dei progetti ci presentano le schede approvate dai consigli di classe e noi cerchiamo, definite le entrate, di finanziarli. Fino ad ora, abbiamo cercato di reperire la copertura finanziaria per tutto quello che gli insegnanti hanno presentato. Il dirigente cerca di sensibilizzare gli insegnanti a non rivolgersi ad esperti esterni se non nei casi assolutamente necessari, per non demandare il loro lavoro ad altri.
C'è una difficoltà legata ai tempi tecnici, dato che il bilancio è redatto per anno solare, mentre quello scolastico comprende due anni solari. In corso d'anno sono possibili delle modifiche, ovviamente nell'ambito delle disponibilità finanziarie. Qui sta l'incongruenza che gli insegnanti faticano a comprendere: devono progettare per una classe che non c'è, per alunni che possono cambiare per bocciature, abbandoni, nuovi arrivi. Inoltre, può variare la composizione del consiglio di classe e l'inserimento di nuovi insegnanti può far variare il progetto didattico.

Come vive le visite dei revisori dei conti?
La presenza dei revisori è sempre stata per me una fonte di stress, indipendentemente dal buon rapporto che si riesce ad instaurare con loro. Avere delle persone che due volte l'anno vengono a fare il controllo di gestione, una volta l'approvazione del conto consuntivo e una volta il programma annuale ti fa sentire continuamente sotto analisi. Vengono, effettuano i controlli a campione, previsti dal regolamento contabile, e tu speri sempre di non aver sbagliato una procedura, oppure semplicemente a trascrivere una cifra su di una delibera o su di un provvedimento. Credo che, in rapporto al denaro che gestiamo, nessuno sia così strettamente controllato come noi. Detto questo non sono mai stati rilevati dei problemi.

Teresa Sanvido

 

 

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