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Un museo senza polvere


Toc, toc... È permesso? Buongiorno a tutti, scusate il disturbo… Avrei bisogno di un'informazione. Sto cercando l'indirizzo... - dice l’animatrice scrutando un foglietto con indosso la maschera da sub usata come lente di ingrandimento - …Ah! eccolo qui… www.vmv.it. Sapreste indicarmi la giusta via per raggiungerlo?”.
Gli alunni delle 45 classi delle scuole secondarie di primo grado valdostane che hanno aderito alle attività didattiche del Virtual Museum Vallée (VMV) sono stati sorpresi nelle loro aule informatiche da un’animatrice armata di pinne, maschera e boccaglio che andava alla ricerca di un indirizzo internet inviatole da un misterioso personaggio dal nome VMV. È lei che ha condotto gli allievi, con un percorso avventuroso e vivace, alla scoperta del Mao (Museo della città di Aosta) e del Mumu (Museo della Mucca) oltre che alla conoscenza della Rete Internet, di alcuni dei suoi segreti e delle sue potenzialità.


Quattro ore in lingua italiana o francese per ciascuna classe durante le quali i piccoli navigatori si sono districati fra enigmi, indovinelli, ricerche, osservazioni e racconti fantastici per esplorare il primo museo virtuale valdostano. Gli alunni si sono stupiti quando hanno scoperto i personaggi ormai scomparsi del carnevale storico aostano come Batezar, Batistine, Batisteun e altri; quando hanno visto, nelle immagini della collezione “Comune di Aosta”, Babbo Natale visitare gli orfanotrofi, le scuole e gli ospizi; hanno ammirato l’eleganza delle donne aostane di fine ottocento nelle fotografie della collezione “Fumasoli”; hanno rilevato l’evoluzione urbanistica della città nelle vecchie cartoline della collezione “Aosta in Cartolina”; o hanno riscoperto i ricordi di momenti straordinari e unici nelle fotografie della collezione “Album di Famiglia”.
Un interesse che è scivolato anche nei numerosi commenti che i ragazzi ci hanno inviato: “Ciao a tutti, io ieri mi sono divertita un mondo con Raffaella e i miei amici. Raffaella ha addirittura portato le pinne, la maschera e il tubo e ci ha spiegato un sacco di cose belle su internet, ci ha fatto vedere molte foto al computer. Mi sono piaciute tutte le foto, dalla prima all'ultima: erano delle foto su Aosta, anche sulle feste di tutto l'anno”.
Il VMV dunque, con queste animazioni nelle scuole, si è caratterizzato come importante veicolo didattico anche per la conoscenza della città di Aosta, la sua storia e le sue trasformazioni urbane. Uno strumento efficace, divertente, capace di catalizzare l’attenzione delle nuovissime generazioni così sensibili alle nuove forme di comunicazione.
Stesso entusiasmo per il Mumu, il museo della mucca con la sua ricca iconografia di cartoline, francobolli, pubblicità. Ha stimolato in modo profondo la fantasia dei bambini come testimoniano le numerose produzioni grafiche e artistiche: disegni, pubblicità e persino un’animazione in flash, particolarmente suggestiva, data in omaggio al VMV. Il tutto realizzato in collaborazione con gli insegnanti.


I lavori svolti dai ragazzi sono stati pubblicati nella sezione “laboratori didattici” del sito www.vmv.it, dove i bambini diventano i protagonisti di un intero museo virtuale a loro dedicato. Qui possono scambiare immagini e commenti ed esperienze e fruire di uno spazio protetto di comunicazione e interazione a misura delle loro esigenze.
Le animazioni sono state realizzate a cura di Raffaella Lucianaz in collaborazione con Nathalie Clos che possono essere contattate in vista della realizzazione di laboratori didattici nell’anno scolastico 2006-2007, telefonando allo 0165-305570, inviando un’e-mail all’indirizzo di posta elettronica animazioni@vmv.it, oppure visitando il sito del Museo Virtuale VMV all’indirizzo www.vmv.it.
E intanto il VMV, progetto realizzato dalla Società N.B. di Patrizia Nuvolari in collaborazione con la Società Netbe – Internet Solutions di Jean Paul Lustrissy e Andrea Guarda e finanziato dal Fondo Sociale Europeo, continua la sua inarrestabile ricerca per aggiornare il patrimonio iconografico dei due Musei che, nel breve spazio di un anno, già si attesta su circa 5000 immagini.

Un'elaborazione in poesia

La Mucca Giuliana

Una mucca di nome Giuliana
era pazzerella e molto strana.
Alla mucca Giuliana piacevano i fiori
margherite, rose e viole di tutti i colori.
Odiava armi, violenza e guerra
che distruggevano tutta la Terra.
Un giorno incontrò un soldato
barbuto, robusto e armato.
Disse Giuliana al soldato: “Lascia le armi!”
e lui rispose: “Non tentarmi!”.
“Sono un soldato valoroso
e il mio cammino sarà molto faticoso”.
Ma la mucca Giuliana non si arrese
e continuò con far cortese:
“La guerra non è un valore
sta certo, non aver timore!”.
Il soldato alla guerra rinunciò
e la pace al mondo annunciò.

Classe 4
Scuola primaria Quartiere Dora

Raffaella Lucianaz

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