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Le trasformazioni geometriche in matematica e fisica

Il percorso didattico, elaborato grazie al lavoro di collaborazione di due insegnanti, verte sull'insegnamento delle trasformazioni geometriche in matematica e fisica nel triennio del liceo scientifico. L'attività viene svolta proseguendo la trattazione sintetica ed empirico-sperimentale già avviata nel biennio.

Nel presentare la nostra proposta ci sembra importante definirne i contenuti nell'ambito della didattica vista come problema complesso. Non vi è dubbio, infatti, che il problema dell'insegnare non sia né un problema semplice né un problema complicato suddivisibile in problemi semplici, ma è un problema complesso difficilmente scomponibile.
Ogni argomento, oggetto della trasmissione del sapere, è inserito in diversi contesti di conoscenza e con questi è strettamente intrecciato. Il tema delle trasformazioni geometriche del piano, in particolare nei Licei Scientifici, è un esempio di sapere intrecciato che offre notevoli spunti interdisciplinari, in particolare con la fisica, e ben si presta ad essere affrontato secondo un percorso a spirale.
La nostra proposta si riferisce all'insegnamento delle trasformazioni geometriche in matematica e fisica. Tale percorso, schematico dal punto di vista analitico, viene svolto nel triennio, proseguendo la trattazione sintetica ed empirico-sperimentale già avviata nel biennio.
Il lavoro svolto nelle nostre classi relativamente all'insegnamento delle trasformazioni geometriche del piano in sé permette di passare via via dall'isometria, alla dilatazione, all'omotetia e, per finire, alla similitudine e alle affinità.
Il percorso descritto non può prescindere dall'ordine sequenziale con il quale è presentato in classe. Ci sembra molto efficace, però, procedere seguendo un andamento a spirale, coinvolgendo anche la Fisica, ampliando e approfondendo quindi argomenti già trattati in modo da muoversi sempre più in direzione di maggior formalizzazione e astrazione.
In terza liceo si introduce il piano cartesiano e la Geometria Analitica partendo dalla rappresentazione dei punti, analizzando le loro proprietà legate alle coordinate e associando ad essi il concetto di funzione.
Le trasformazioni del piano in sé, in particolare le simmetrie assiali e centrali rispetto agli assi di riferimento, si possono introdurre come estensione analitica delle conoscenze di geometria euclidea, già consolidate nel biennio, e procedere fino a giungere alle equazioni che esplicitano tale relazione anche in ambito algebrico. Il piano euclideo in realtà giace sempre sotto al piano cartesiano e ne costituisce un sottoinsieme metrico: la geometria e le proprietà delle figure non variano, sempre in un'ottica di continuità con il biennio.
Si possono proporre esempi di vario tipo, tra questi il seguente:
Dato un punto disegnato nel piano a caso, si introduce il sistema di riferimento e si associano ad esso le coordinate come distanze relative dagli assi; successivamente si chiede agli studenti di disegnarne i simmetrici rispetto agli assi cartesiani e rispetto all'origine e di individuarne le coordinate; infine di ipotizzare le relazioni tra le coordinate del punto dato e quelle dei suoi trasformati.
Questo procedimento potrà essere ripreso in quarta quando, in goniometria, si introducono gli angoli associati: le relazioni tra le funzioni goniometriche di questi e degli associati dei complementari sono immediatamente riconosciute se legate alle simmetrie.
Quando, sempre in terza, il concetto di funzione sarà proposto come relazione tra numeri reali, quindi come relazione tra punti appartenenti alla retta reale, e il suo grafico come una possibile rappresentazione del prodotto cartesiano RxR, si possono ricavare le proprietà di parità, disparità e invertibilità delle funzioni analizzando particolari simmetrie.
Una funzione è pari se e solo se f(-x) = f(x) ma anche se il suo grafico è simmetrico rispetto all'asse delle ordinate; così come la simmetria rispetto all'origine rivela che la funzione è dispari. Se una funzione è invertibile il grafico dell’inversa si ottiene per simmetria rispetto alla bisettrice del I e III quadrante.
Utilizzando le simmetrie dei grafici rispetto agli assi coordinati si introduce abbastanza agevolmente il significato di valore assoluto ed è possibile arrivare graficamente alla rappresentazione di |f(x)| e di f(|x|) trasformando quello di f(x).
L'argomento può essere completato dimostrando che una simmetria è una particolare isometria, una trasformazione cioè che mantiene le distanze: per esempio fornendo le coordinate di due punti si chiede di verificare che la loro distanza coincida con quella dei loro simmetrici le cui coordinate devono essere trovate algebricamente applicando le equazioni della trasformazione.
Considerato il numero limitato di ore a disposizione in fisica, visto il buon bagaglio in geometria, è necessario applicare al massimo il concetto di modello matematico per permettere agli studenti di utilizzare le stesse relazioni viste in matematica nello studio di fenomeni, anche se caratterizzati da grandezze fisiche diverse.
Quando si affronta l'equilibrio si possono trovare le coordinate del baricentro di un corpo omogeneo piano e regolare. È possibile far sì che gli studenti stessi riescano da soli ad intuire come le simmetrie viste all'inizio dell'anno scolastico conducano ad approfondimenti e riflessioni nella statica dei corpi non vincolati.
Nell’ambito delle prime lezioni di fisica si incontrano i concetti di riduzione in scala delle misure, di proporzionalità diretta e inversa tra grandezze, argomenti che possono introdurre il concetto di dilatazione e di omotetia da svolgere in quarta. Persino la modifica di una finestra di dialogo in Windows è un'ottima occasione per introdurre il concetto di glissosimmetria e di dilatazione.
Proponendo differenti grafici di funzioni dilatate sia in orizzontale sia in verticale appare chiaro come sia possibile ricavare le equazioni della dilatazione partendo dall’osservazione diretta del piano cartesiano. Allo stesso risultato, anche se in maniera più empirica, si giunge attraverso il confronto diretto di rappresentazioni tabellari.
Si possono proporre, sfruttando un foglio di calcolo, le rappresentazioni di y=sen(hx) e y=ksenx e la loro composizione y=ksen(hx). È possibile, poi, confrontare le tabelle dei loro valori, ricavando importanti proprietà del grafico: non variano le intersezioni con l'asse perpendicolare alla dilatazione, la pendenza del grafico trasformato aumenta, la dilatazione su y è proporzionale al fattore di proporzionalità indicato dal parametro k mentre su x è inversamente proporzionale al parametro h.

Diventa naturale il legame con le equazioni dei moti armonici e delle onde: la dilatazione orizzontale è legata alla frequenza dell'onda, quella verticale all'ampiezza dell'oscillazione.
In quarta, infine, si studia la geometria solida euclidea e in particolare il principio di Cavalieri per il confronto dei volumi dei solidi: l'omotetia e i rapporti ben si prestano ad interpretare le figure solide e a risolvere i problemi per via sintetica.
La fisica della classe terza offre tre notevoli spunti come approfondimenti delle traslazioni:
1) i vettori e le loro componenti;
2) lo studio del moto relativo con le trasformazioni galileiane;
3) la legge dei gas perfetti con t=T+273.15.
In tutti questi casi, seguendo l'evoluzione storica dei concetti e sfruttando ciò che gli studenti già conoscono sulle traslazioni, è spontanea la discussione e la nascita delle equazioni delle trasformazioni che in fisica hanno un concreto significato e che, talvolta, non sono né semplici da introdurre né di facile assimilazione.
In quarta, generalmente nel secondo quadrimestre, si studia anche l'ottica ed è particolarmente ben riuscito il collegamento tra proiezioni, omotetie e la generazione delle ombre per giustificare: la propagazione rettilinea della luce, la legge dell'irraggiamento (proporzionalità con 1/m2), le eclissi con un'appendice all'astronomia, senza contare l'importanza che hanno, nel corso di disegno, la rappresentazione in scala, le proiezioni ortogonali e lo studio delle ombre, argomenti che offrono spunti per approfondimenti multidisciplinari.
È noto dallo studio precedente, se non lo è questa è un'ottima occasione per spiegarlo, che ogni isometria si può pensare come composizione di al più tre simmetrie assiali; sfruttando le simmetrie e la composizione di funzioni si può quindi passare alla traslazione o alla rotazione.
Generalmente la traslazione è argomento di terza mentre la rotazione è affrontata in quarta per il suo legame alla goniometria.
Le coniche in quarta vengono affrontate grazie a traslazioni. Gli studenti vengono invitati a riconoscere la conica e, attraverso il completamento del quadrato, ottenerne l'equazione canonica traslata. In quarta, grazie ai primi elementi di goniometria, è possibile cercare le equazioni delle rotazioni.

È utile applicare dapprima il sistema di equazioni alle coordinate dei vertici di un triangolo qualunque. Il triangolo ABC e il suo trasformato A'B'C', disegnati nello stesso S.R. permetteranno di individuare con chiarezza l'angolo a di rotazione.
Le equazioni delle rototraslazioni:

saranno, infine, determinate a partire dagli stessi studenti, grazie alle capacità di astrazione ormai acquisite.
La naturale applicazione del lavoro svolto fin qui in geometria analitica è l'applicazione delle coniche rototraslate in Astronomia. Proponiamo nel box il lavoro descritto come "L'orbita dell'EXPLORER 35". Tale attività ha permesso di intrecciare la matematica e la fisica in maniera particolarmente efficace. Tale esperienza viene generalmente affrontata dai ragazzi in maniera entusiastica, probabilmente perché gli studenti si rendono conto di essere parte attiva nella costruzione del loro sapere. Grazie alle proprietà dell'ellisse, alle leggi di Keplero, alla legge di gravitazione universale e, non ultimo, al foglio elettronico, l'importanza del modello matematico, più volte sottolineata, assume caratteristiche reali e gli allievi ne percepiscono completamente l'importanza.

CONCLUSIONI

A questo punto l'essenziale è stato presentato, ma non esaurisce certo l'argomento delle trasformazioni geometriche. Nel corso dei tre anni, gli studenti hanno modo di applicare ciò che hanno studiato, sono in grado di riconoscere alcuni invarianti per le trasformazioni, riconoscono il metodo scientifico e sono autonomi nel procedere. Il grado di soddisfazione è buono sia per i docenti coinvolti sia per gli allievi che sono consapevoli dei progressi da loro compiuti.

Mappa concettuale percorso proposto


Legenda: classe terza, classe quarta, classe quinta

Marina Villani
Orianna Cremonese

Insegnanti di Matematica e Fisica press il Liceo scientifico di Aosta

Bibliografia
AMALDI U., La fisica per i Licei Scientifici, Vol. 1, 2, 3, 1998, Zanichelli, Bologna
ORIOLO P., CODA A., Matematica, Vol.2, 1996, ed. Scolastiche Mondatori, Milano
BATTIMELLI G., STILLI, R., Le vie della fisica, Vol.2, 1998, Laterza, Roma-Bari
Piccato A., Dizionario dei termini matematici, 1987, Rizzoli, Milano

Glossario

OMOTETIA: (dal greco homós, uguale, e thetós, collocato). Due figure si dicono omotetiche se si corrispondono punto per punto in modo tale che le rette congiungenti due punti corrispondenti AA', BB'... passano tutte per un punto fisso O, detto centro, od origine, dell'omotetia; le distanze da due punti qualunque corrispondenti, od omologhi, hanno rapporto costante k, detto rapporto di omotetia.

GLISSOSIMMETRIA: (dal francese glisser, sorrere, scivolare, e simmetria, dunque simmetria scorrevole). È il prodotto di tre particolari simmetrie assiali. I tre assi delle simmetrie m, n, l sono tali che m è diversa da n e m e n sono perpendicolari a l. Il prodotto è commutativo. La retta l è la direttrice della glissosimmetria ed è l'unica retta unita.

LEGGE DELL'IRRAGGIAMENTO: È la legge che spiega come varia l'energia proveniente da una sorgente luminosa al variare della distanza dalla sorgente. Si verifica che tale energia è proporzionale a 1/r2.


Esempio di applicazione della traslazione nella fisica dei gas perfetti

Problema: cerchiamo la legge che mette in relazione i parametri di un gas perfetto.
I dati sperimentali ci consentono di affermare che:
1) pV=cost;
2) pV cresce linearmente con la temperatura, cioè gli stati termodinamici del gas appartengono a segmenti di retta le cui equazioni sono del tipo: pV=p0V0+At, dove p0 e V0 sono la pressione e il volume a 0°C e A è il coefficiente angolare della retta.
3) P0, V0 e A dipendono dal tipo di gas, dalla sua quantità; in ogni caso si tratta sempre di rette che, nel piano pV-t, passano sempre per il punto (-273.15,0).
Traslando il sistema di assi cartesiani è perciò possibile affermare che si tratta di rette del tipo: pV=A(t+273.15). Questa traslazione è quella che corrisponde a scegliere come nuova scala di temperature la T=t+273.15 detta scala Kelvin.
Dal punto di vista fisico, è ora necessario esaminare le semirette pV=AT nel semipiano delle T>0.
Osservando i dati e le semirette ottenute, è semplice dedurre che è A=p0V0/273.15.
Per generalizzare la legge occorre ancora introdurre un ulteriore concetto: fisseremo i valori di p0 e V0 e poi assumeremo come massa unitaria di un generico gas la quantità di quel gas che, alla temperatura di 273.15 K e alla pressione p0, occupa V0.
In tal modo tutti i diversi gas saranno descritti da pV=AT.
Si introduce ora il numero delle moli n, ci si riferisce a valori p0 e V0 standard e si ottiene la nota legge dei gas perfetti pV=nRT.


Esempio di applicazione delle trasformazioni con le coniche

Supponendo che gli allievi già conoscano la legge di proporzionalità inversa xy = k e la sua rappresentazione cartesiana:
• si ricava l'equazione della funzione omografica y=ax+b/cx+d applicando all'equazione y=k/x una traslazione di vettore t = (tx;ty);
• si disegna osservando che si ottiene un'iperbole equilatera traslata con gli assi di simmetria ruotati di 45° rispetto a quelli coordinati;
• si verifica che la curva è simmetrica rispetto al centro;
• si cercano i vertici come intersezione tra l'iperbole e gli assi ruotati che risultano essere le rette parallele alla bisettrice del I e III quadrante passanti per il centro di simmetria;
• si determina la distanza focale osservando, sempre tenendo presente la rotazione, che si tratta della diagonale del quadrato di lato a = distanza (vertice, centro);
• si determinano le coordinate dei fuochi applicando la traslazione iniziale: xF = t x+a , yF = t y+a.


Esempio di applicazione delle trasformazioni sempre con le coniche ma in Fisica

L'orbita dell'Explorer 35 verifica delle leggi di Keplero
La sonda spaziale Explorer 35 fu lanciata il 19/07/1967 da cape kennedy (USA) e posta in orbita attorno alla Luna, per effettuare misure del campo magnetico lunare, del vento solare, dei raggi x di provenienza solare, ecc.
La tabella seguente riporta le posizioni rilevate a intervalli di tempo di 15 minuti. Le coordinate sono espresse in raggi lunari e si riferiscono a un sistema di assi cartesiani con l'origine il centro della Luna.

Verifica se l'orbita è in accordo con la prima legge di Keplero e con la seconda legge di Keplero.

Suggerimenti:
1. Si può tracciare il grafico della traiettoria e vedere se si tratta di un'ellisse.
2. Si può verificare se la somma delle distanze dai fuochi rimane costante per ciascun punto dell'orbita.
3. Per verificare che la velocità areolare è costante si può calcolare l'area dei triangoli aventi come vertici la Luna.

Osservazioni:
• L'ellisse non ha gli assi paralleli agli assi coordinati;
• il secondo fuoco sta sulla retta passante per l'origine che congiunge i punti di minima e di massima distanza dalla Luna;
• troviamo questi punti, calcolando la distanza di ogni punto dalla Luna e riportando i risultati in una terza colonna.
Per determinare le coordinate di O' applichiamo la similitudine tra triangoli BOH e OO'H'
OA = O'B = 1,533231881.......OO' = BO - BO' = 3,793098939
rapporto di similitudine............OO'/BO = 0,712141072
xO' = -1,68777434..................coordinate secondo fuoco
yO' = 3,396912913


• Per verificare la prima legge di Keplero verifichiamo che la curva trovata è un'ellisse come luogo di punti, cioè che la somma delle distanze di ogni punto dai fuochi è costante.
• Per verificare la seconda legge di Keplero verifichiamo che l'area dei triangoli che hanno come vertici la Luna e due punti consecutivi dell'orbita sono costanti.
Calcoliamo l'area dei triangoli con la formula di Erone (p: semiperimetro)
Area 2 = p (p-a) (p-b) (p-c)


Problema: Data una piramide di altezza h, determinare a quale distanza x dal vertice bisogna condurre un piano parallelo al piano della base in modo che la piramide resti divisa in due parti uguali.
Svolgimento: Siano V il volume della piramide intera e V' il volume della piramide ottenuta sezionando con il piano. Sarà:

detto h/x il rapporto omotetico, si otterrà:

dove BC e B'C' sono le lunghezze di spigoli omologhi delle basi. Si ottiene infine:

Il rapporto omotetico consente, dunque, una rapida ed elegante soluzione del problema proposto.

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