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A proposito del Codice deontologico

La funzione di consigliere all'interno del consiglio nazionale della pubblica istruzione contribuisce a mettere in rilievo un ulteriore aspetto della professionalità docente. In questo articolo presentiamo il lavoro della commissione del CNPI in cui viene ribadito che solo la categoria professionale può elaborare, definire e approvare un codice deontologico.

Il Consiglio Nazionale della Pubblica istruzione (CNPI) è il massimo organo collegiale della scuola, presieduto dal Ministro. È costituito da circa 70 consiglieri eletti a livello provinciale. La Valle d'Aosta ha un unico rappresentante per tutti i settori, e dal settembre 2001 ricopro io stessa questa funzione.
Il 3 novembre 2001, il Ministro Letizia Moratti ha insediato la Commissione, di sua nomina, per la
definizione del Codice deontologico degli insegnanti. Ha come presidente onorario il cardinal Ersilio Tonini e come presidente Plinio Sacchetto, ne fanno parte: Paola Zerman, Carmela Lo Giudice, Roberto Leoni, Rosario Drago, Massimo Tocci, Giancario Cappello, Carla Xodo, Giuliano Piazzi, Giuseppe Savagnone, Alessandra Cenerini, Marco Rossi Dona, Emilio Brogi, Carlo Cerofolini, Luciano Lepri, Valerla Marcon, Gianni Merighetti, Maurizio Salvi.

Il CNPI ha, quindi, ritenuto di attivare una Commissione parallela, di cui fa parte il rappresentante valdostano, per formulare alcuni pareri circa il Codice deontologico degli insegnanti. Dal mese di dicembre 2001 questa Commissione ha esaminato le pubblicazioni già esistenti e quanto già in uso in alcuni paesi europei, in Valle d'Aosta sono state inviate alcune domande a quasi tutte le Istituzioni scolastiche per ricevere dai docenti interessati indicazioni in proposito. In sintesi ecco alcuni punti della bozza.
Esiste l'esigenza della definizione di un Codice deontologico per la professione docente, visti i grandi cambiamenti avvenuti nella scuola.
Il lavoro degli insegnanti è oggi riconducibile a tre grandi ambiti:
ambito costituzionale e legislativo, ambito contrattuale e ambito deontologico.
L'ambito deontologico definisce i principi fondamentali ai quali conformare la pratica professionale nel rapporto con l'allievo, con le famiglie e con le diverse entità della comunità in cui la Scuola è inserita.
Alcuni contenuti del Codice potrebbero essere: rispetto della dignità umana, adempimento dell'obbligo dell'insegnamento, organizzazione professionale dell'insegnamento, contributo al lavoro collegiale, salvaguardia e sviluppo della qualità, direzione e responsabilità, collaborazione con i partner della scuola, riservatezza, rispetto delle norme.
Solo la categoria professionale può elaborare, definire e approvare un Codice deontologico.
Nessun organo istituzionale e politico può aver competenza sul "dover essere della professione".

LE FUNZIONI DEL CNPI

  1. formula annualmente una valutazione analitica sull'andamento generale dell'attività scolastica e dei relativi servizi sulla base di uno schema di relazione predisposto dall'Ufficio di Presidenza coadiuvato da cinque Consiglieri, in rappresentanza dei Comitati a carattere orizzontale e designati dagli stessi in ragione di uno per Comitato;
  2. formula proposte in ordine alla promozione della sperimentazione e della innovazione educativa sul piano nazionale e locale e ne valuta i risultati;
  3. esprime pareri in ordine alla programmazione dello sviluppo della Scuola, ai contenuti culturali e didattici, alle riforme di struttura e degli ordinamenti scolastici;
  4. esprime parere, anche di propria iniziativa su proposte e disegni di legge e in genere in materia legislativa e normativa attinente alla pubblica istruzione;
  5. si pronuncia sugli argomenti assegnati, in sede istruttoria, alla trattazione di uno o più Comitati a carattere orizzontale;
  6. si pronuncia sulle materie e problemi oggetto di studio e di proposta da parte dei Comitati a carattere verticale;
  7. si pronunciarsi sulle questioni che il Ministro per la Pubblica Istruzione ritenga di sottoporgli;
  8. si pronuncia su ogni altro argomento o materia attribuiti dalle Leggi e dai Regolamenti alla sua competenza e che rivestono interesse generale.

La Commissione ha poi prodotto una prima bozza di documento approvata dal CNPI nella seduta dell' 11/04/02:

"Da diversi anni, associazioni professionali e organizzazioni sindacali hanno avviato riflessioni e confronti sulla deontologia dei docenti, una tematica che rimanda ad aspetti generali della società contemporanea, relativi alle modalità e al senso stesso dell'agire sociale.
L'attuale complessità sociale pone infatti, a tutti i livelli, e per tutte le persone, questioni di ridefinizione di ruoli e funzioni. Il rinnovato interesse per le problematiche etiche in generale e l'attenzione sociale verso l'etica delle professioni si collocano in tale contesto.
Come altre fondamentali istituzioni sociali anche la scuola è chiamata a ridefinire la propria funzione sociale e quindi a contestualizzare e anche a delimitare il proprio compito di trasmissione ed elaborazione culturale. Le mutazioni del ruolo della scuola pongono la necessità di una ridefinizione della funzione docente nei termini di una professione specifica.
Si tratta di un percorso difficile, in cui registriamo, nel nostro paese, un ritardo di elaborazione e evidenti problemi di decisione politica. Tale situazione è resa ormai evidente dalla stessa evoluzione del quadro normativo. La contrattualizzazione del rapporto di lavoro pubblico e l'autonomia delle istituzioni scolastiche rappresentano due passaggi essenziali di tale evoluzione e pongono questioni non rinviabili per il carattere e l'esercizio della funzione docente.
Il dibattito sulla deontologia professionale dei docenti pone questioni sulle quali, nella categoria, c'è una diffusa consapevolezza, ma suscita anche reazioni e argomentate valutazioni, per i rischi che una regolazione di comportamenti nell'esercizio della attività educativa e didattica, può comportare proprio per la libertà e l'autonomia professionale. " (...) "L'ambito teorico e pratico della deontologia della professione docente è definito, quindi, dal carattere e dalla specificità del lavoro degli insegnanti (competenze, collegialità ecc.) e dalla funzione pubblica che, nella scuola, gli insegnanti svolgono nell'esercizio della professione. Tra la normativa generale e specifica sull'istruzione e la scuola e la normativa contrattuale che regola il rapporto di lavoro si colloca l'agire professionale dei docenti, quindi lo spazio specifico della deontologia.
La deontologia professionale dei docenti si fonda sul concetto di responsabilità. " (...) "Il codice deontologico, come tratto distintivo di una professione, assolve a due funzioni fondamentali:
- tutela e garanzia per i soggetti che fruiscono dell'azione professionale, riguardante, come nel caso dell'attività dei docenti, diritti fondamentali costituzionalmente definiti.
- tutela e garanzia dell'autonomia professionale, del ruolo sociale e quindi del prestigio della professione. " (...)
"Il codice deontologico dei docenti, anche per le peculiarità della relazione educativa e le caratteristiche dell'attività didattica, non può configurarsi come un decalogo prescrittivo di comportamento professionale. Il codice indica valori, orientamenti, criteri per le autonome decisioni dei docenti nelle varie situazioni professionali e nelle relazioni tra i diversi soggetti coinvolti nell'attività scolastica. " (...)
"A questo riguardo si ritiene che le regole deontologicbe, non avendo l'efficacia di norme giuridiche, possano essere riconosciute e considerate come autorevole riferimento nell'esercizio della stessa azione disciplinare nei confronti dei docenti, da parte di qualsiasi organo istituzionale normativamente previsto per questa funzione.
In questa prospettiva è fondamentale individuare i soggetti che possono avviare un percorso per la costruzione del codice, le modalità di partecipazione alla fase di elaborazione, le procedure di approvazione.
Un codice deontologico, ovviamente, non inventa la deontologia dei docenti. Il codice raccoglie, elabora, definisce la consapevolezza, i valori e gli orientamenti condivisi della categoria su aspetti costitutivi dell'identità professionale. Per questo il codice deontologico è utile solo se le indicazioni in esso contenute vengono sentite come punti di forza per l'attività professionale, al di là dei diversi orientamenti culturali, politici, sindacali e associativi. In questa prospettiva è possibile ipotizzare una prima proposta dei soggetti associativi e sindacali dei docenti per l'avvio di una fase di approfondimento, dibattito che deve coinvolgere i docenti a livello individuale e collegiale. Questo percorso dovrebbe avere una coerente conclusione con una formale procedura di approvazione del codice deontologico da parte di una maggioranza qualificata della categoria. "

E' importante, quindi, che all'intemo della categoria si apra un dibattito sul tema della deontologia professionale per evitare che venga presentata un'ipotesi preconfezionata da parte dell'unica Commissione nominata dal Ministro ed estranea al CNPI (vedi la Commissione Bertagna per la Riforma), e che inoltre lo spazio possa essere occupato da chi di scuola sa poco o presume di sapere. Non abbiamo bisogno di un vademecum del perfetto insegnante o di un manuale Cencelli dell'educatore-manager; la nostra categoria ha distillato nel tempo con la pratica e l'aggiornamento preziose sintesi deontiche, che ispirano già i comportamenti della maggioranza dei professionisti dell'educazione.
Per saperne di più abbiamo raccolto sul sito Internet della rivista gli ultimi documenti della commissione del CNPI e sarebbe interessante raccogliere le opinioni dei lettori.

Gabriella Bassignana
Docente di matematica e Fisica all'Istituzione Classica e Artistica di Aosta.
Supervisore del tirocinio per l'area Matematica della SSIS della Valle d'Aosta.
Consigliere valdostano eletto al CNPI

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