link home page
link la revue
link les numéros
link web école
links

40 personaggi in cerca d'autore


La figura del documentalista, nero su bianco, a cinque anni dall'inizio della formazione irrsae per quaranta docenti delle scuole della valle d'aosta.

Già negli anni 1985/1989 l'IRRSAE Valle d'Aosta aveva promosso e gestito il "Progetto di introduzione di elementi di informatica nella scuola dell'obbligo", finalizzato all'introduzione, all'interno dei normali curricoli scolastici, di procedure, contenuti e strumenti informatici. Due erano le strade seguite: quella della formazione di un certo numero di insegnanti delle scuole elementari e medie e quella della sperimentazione nelle classi.

NEL SETTEMBRE 1992 ENTRO A FARE PARTE DEL SERVIZIO DOCUMENTAZIONE E INFORMAZIONE DELL'IRRSAE
Da dove cominciare, come raccontare, come mettere nero su bianco un percorso che mi ha coinvolta per tutti questi anni? Quali sono state le motivazioni che mi hanno portata a decidere di intraprendere una strada così problematica e, in quegli anni, particolarmente innovativa?
L'ingresso ufficiale della telematica tra i banchi di scuola delle aule italiane avviene nel 1992, quando i sistemi di navigazione più amichevoli - Netscape, Internet Explorer -non erano ancora stati brevettati e la rete, nel nostro paese, era utilizzata solo da poche migliala di persone. La Circolare Ministeriale n. 99 del 2.4.1993 sulle "Attività di sperimentazione" prevede di introdurre l'informatica nella didattica delle discipline in modo "trasversale e pervasivo".
Nel frattempo, a Firenze presso la Biblioteca di Documentazione Pedagogica, la BDP, si svolgono gruppi di lavoro sulla rete e la Documentazione Innovativa, ai quali partecipo. Oggetto del lavoro è la rete telematica e come non perdere ma documentare per diffonderla l'enorme quantità di materiale scolastico prodotta ogni anno che non può più continuare ad essere destinata ai sottoscala o agli scantinati delle scuole, ma deve essere conservata, diffusa e resa fruibile. È necessario mantenere la MEMORIA della documentazione prodotta, purché partico-larmente innovativa. E questo diventa ormai fattibile utilizzando gli strumenti informatici.
In Valle d'Aosta, nel settembre del 1993, in occasione di un seminario, durante il quale interviene Giovanni Biondi, direttore della BDP di Firenze, viene presentato, a capi d'istituto e docenti, il progetto di rete telematica nazionale e si propone la creazione di una eventuale rete regionale in Valle d'Aosta. Sempre nel 1994, due altri seminar! si svolgono nella Regione per trattare i seguenti argomenti: "La telematica nella didattica" e "La rete e la didattica, l'ipertesto, la posta elettronica, ecc."
Nel programma IRRSAE, il progetto "Rete Regionale di Documentazione Educativa" permette di realizzare corsi sull'ipertesto, la documentazione e la rete.
Erano già stati organizzati dall'IRRSAE della Valle d'Aosta alcuni corsi di aggiornamento sulla documentazione iperte-stuale ed erano giunte numerose sollecitazioni da parte di docenti delle scuole della Regione per avviare iniziative di formazione sulle tecnologie ipermediali applicate alla didattica, anche a seguito dei progetti di cooperazione transfrontaliera messi in atto in alcune scuole (corrispondenza scolastica, scambi di classi e di insegnanti...). Con la Direttiva n. 209 del 15.6.1995, il Ministero della Pubblica Istruzione prevede la "Promozione e diffusione dell'innovazione, impiego delle nuove tecnologie(...) per il miglioramento della qualità dell'istruzione", sulla base della Convenzione del 17.11.1995. In questa iniziativa BDP, CEDE e IRRSAE si attivano per creare una "rete italiana di documentazione" e delle unità periferiche sul territorio nazionale, coinvolgendo gli istituti scolastici, gli insegnanti, gli operatori scolastici...
Ogni anno, le scuole producono tantissima documentazione didattica, molto preziosa, ma non sempre "formalizzata" per poter essere riutilizzata da altri docenti. Alla fine dell'anno viene accantonata e non più utilizzata. L'anno successivo i docenti ripartono da zero per iniziare un nuovo progetto, senza preoccuparsi di quello che è stato prodotto prima, anche se l'anno precedente alcune problematiche sono state già affrontate e potrebbero essere riutilizzate e adattate alle nuove esigenze. In particolare, nessuna scuola, in quelli anni, possiede gli strumenti idonei per poter creare banche dati o semplicemente elenchi di documentazione dai quali attingere informazioni utili.

MA COME AVVIARE L'ATTIVITÀ SUL NOSTRO TERRITORIO?
L'IRRSAE Valle d'Aosta decide di rispondere alle numerose domande formulate dai docenti delle scuole della Regione, che sollecitavano una formazione sulle "tecnologie ipermediali applicate alla didattica".
Si delinea così l'idea di un progetto di formazione con l'obiettivo di creare in ogni Istituto di scuola elementare, secondaria di primo e di secondo grado, una rete di formatori documentalisti/tecnologi didattici/personnes ressources e favorire così l'utilizzo delle nuove tecnologie, anche al servizio della cooperazione transfrontaliera.

IL PROGETTO INTERREG II
Nel 1996 il progetto di formazione dei docenti documentalisti/per-sonnes ressources è aperto non solo agli insegnanti della Regione, ma anche ai docenti dell'Alta Savoia. Inizia la formazione tecnica di base, che sarà seguita dal perfezionamento, relativo all'uti- lizzazione della rete telematica, per favorire la valorizzazione dei progetti comuni.
Quali sono gli obiettivi del progetto?
• diffondere nella scuola la cultura della documentazione come supporto per l'attività didattica e per il confronto delle esperienze;
• elaborare strumenti per raccogliere, selezionare, diffondere il materiale relativo all'innovazione didattica (per esempio le esperienze legate all'educazione bilingue);
• rendere disponibile e facilmente accessibile l'informazione;
• incentivare la diffusione di competenze nell'ambito dell'informatica e della telematica a fini documentar!, con iniziative di informazione e di formazione.

Nel 1996 prosegue il Progetto Interreg II che si concluderà, quattro anni dopo, nel dicembre 2000. "Rete regionale di documentazione educativa - INTERREG II", è una iniziativa comunitaria a favore della cooperazione transfrontaliera nell'interesse delle popolazioni locali. E' finanziata dalla Unione europea per promuovere la messa in rete e la formazione del personale insegnante. Prevede una formazione comune per i docenti della Valle d'Aosta e i docenti dell'Alta Savoia mirata all'utilizzo delle nuove tecnologie e della rete telematica, al fine di valorizzare i progetti comuni. Il progetto di formazione, concordato con i docenti francesi della Mafpen, del "Centre de Documentation Pédagogique" e del "Rectorat de Grenoble", in collaborazione con la Sovraintendenza agli Studi della Valle d'Aosta, può finalmente realizzarsi.

A QUALI DOCENTI DEMANDARE QUESTO INCARICO PREZIOSO? OCCORRE TROVARE E PREPARARE IL PERSONALE DOCENTE PER RENDERE POSSIBILE TUTTO CIÒ
La prima fase del progetto prevede, infatti, un Seminario di informazione ai capi d'istituto valdostani sull'oggetto della formazione. In quell'occasione l'IRRSAE richiede di nominare in ogni scuola della Regione un docente di ruolo disponibile a seguire la formazione.
In tempi diversi, capi d'istituto e docenti aderiscono all'iniziativa. Iniziano quindi le fasi della formazione previste dal progetto INTERREG II. Sono comuni a tutti i livelli di scuola, per permettere a tutti i docenti di "dialogare" tra loro e di documentare in rete con gli stessi strumenti e le stesse conoscenze senza distinzione di grado.
La formazione è affidata inizialmente ad un unico esperto, il Prof. Alessandro Claudio Candeli, professore d'italiano e storia nella scuola secondaria, che, da tempo distaccato presso l'IRRSAE Emilia Romagna di Bologna, si occupa prevalentemente di progettazione e costruzione d'ipertesti didattici destinati alla rete; ha elaborato e gestisce il sito web dell'IRRSAE. Successivamente, intervengono altri esperti, in particolare il Prof. Paolo Gilardi, docente di discipline tecnologiche, esperto in rete, pagine web, linguaggio java-script...
Alla fine del lungo percorso e delle fasi iniziali del progetto, il lavoro procede strutturato in gruppi, seminar! di informazione ed ulteriori aggiornamenti che continuano tuttora.
Si può affermare che i quattro anni di corso, i momenti di riflessione, i tentativi di attività nelle classi e nella scuola di appartenenza hanno permesso ai docenti documentalisti delle scuole valdostane di essere in grado di:
• documentare, utilizzando il linguaggio ipertestuale HTML (hyper-text markup language), le attività didattiche innovative svolte all'intemo del proprio Istituto e curarne l'immissione in rete;
• facilitare lo scambio di informazioni tra le scuole della Regione, quelle dell'Alta Savoia e il mondo intero attraverso Internet, diffondendo le proprie conoscenze;
• valorizzare il patrimonio di esperienze ed incentivare l'innovazione didattica bilingue;
• consentire alla scuola di utilizzare in modo semplice e funzionale l'informazione che essa stessa produce per trasformarla in risorsa comune e rendere riproducibili le proprie esperienze;
• valorizzare le ricchezze culturali, storiche e sociali specifiche di ogni realtà;
• documentare percorsi di lavoro.

IL CONTESTO DI RIFERIMENTO
I documentalisti hanno intrapreso il loro percorso formativo all'interno di un quadro normativo che prevedeva le "figure di sistema" o "figure professionali". Il documentalista o tecnologo didattico era una delle quattro "figure di sistema" previste dal penultimo contratto di lavoro.
Il contratto attuale non parla più di "figure di sistema" ma introduce le "funzioni obiettivo" per le quali non è previsto il distacco dalla docenza, ma forme maggiorate di retribuzione. Non è specificato, inoltre, che una delle "funzioni obiettivo" debba essere un docente documentalista.

QUAL È LA REALTÀ ODIERNA NELLE DIVERSE SCUOLE DELLA VALLE?
Inizialmente, ogni istituto aveva nominato il suo documentalista. Nella scuola elementare, uno per ogni dirczione didattica risultava essere insufficiente perché i plessi di ogni dirczione didattica erano numerosi. Ma, per problemi logistici, il gruppo dei docenti documentalisti non poteva superare un certo numero di elementi.
Con l'accorpamento delle scuole, alcuni insegnanti che hanno ricevuto la formazione, non hanno più potuto esercitare il ruolo di documentalista/persona risorsa nel nuovo istituto. Attualmente, per la scuola di base, solo due istituzioni sono rimaste senza documentalisti, sia per effetto dei trasferimenti, sia per quello degli accorpamenti degli istituti, mentre in alcuni istituti se ne sono ritrovati anche più di due. E ancora per quanto riguarda le scuole, ancora oggi, non tutte sono fornite di macchinari a sufficienza; mancano ancora degli indirizzi telematici.

I "LAVORI IN CORSO" NELLA SCUOLA DEL 2001
Tutta una gamma variegata di lavori è, attualmente, condotta direttamente dai documentalisti/tecnologi didattici o in collaborazione con altri.
Ne riporto alcuni esempi significativi: corsi di formazione ai colleghi, relativi alla documentazione (ipertesti), multimedialità e telematica; corsi agli alunni della propria classe o del proprio Istituto; la presentazione del POF dell'Istituto di appartenenza e di varie attività, attraverso le pagine web dell'Istituto; percorsi di documentazione di attività e progetti significativi formalizzati, come cd-rom multimediali o presentati in rete; scambi di progetti in rete con altre classi nel mondo, come la Francia o anche l'Australia ad esempio; progetti in lingua francese con l'utilizzo delle nuove tecnologie; progetti di musica e multimedialità; giornaiini scolastici come "Le Trait d'Union" della scuola media di Villeneuve; banche dati di progetti bilingui; partecipazione ai Net@days e a concorsi nazionali ed internazionali. Inoltre, alcuni siti delle scuole sono raggruppati sul sito dell'Ispettorato, cioè www.scuolevda.org, mentre altre scuole hanno scelto provider diversi.
In collaborazione con l'IRRSAE, i docenti documentalisti sono impegnati nelle newsletter, nel giornale telematico, nei forum di discussione, sulla multimedialità www.irrsaeaosta.it...
Alcune delle attività sopra indicate vengono presentate nelle pagine successive della rivista.

E IL TEMPO PER FARE TUTTO QUESTO LAVORO?
Questa è, infatti, la domanda che più volte ricevo da parte dei docenti e che rimane tuttora senza risposta.
Come lavorano oggi, i documentalisti, nelle scuole? Sovente rubando ore qua e là nel loro tempo libero.

UN DOCENTE DOCUMENTALISTA MI HA SCRITTO
"In quali ambiti deve operare il documentalista? Deve essere un super tecnico di laboratorio? la memoria storica della scuola? un didatta della multimedialità? tutte queste cose al tempo stesso? È evidente che se il documentalista deve lavorare all'interno delle ore di completamento o come funzione obiettivo in strutture di più grandi dimensioni come le scuole accorpate, non può fare tutto e deve operare delle scelte. Una soluzione possibile è cominciare ad operare in rete e mettere in comune esperienze e competenze. Chi si specializza in un settore può tenere informati gli altri sull'evoluzione della situazione attraverso una pagina web sul sito dell 'IRRSAE.
In questo caso però credo che si debba prevedere un progetto ad hoc.
Mi turba un po' che ingenti somme di denaro spese per formare un numero congrua di individui, si perdano così. Credo poi che anche per te, che hai dato tanto in termini di energie, tempo e passione a questo progetto, sia abbastanza frustrante vederlo finire in questo modo. Infine, e parlo per il gruppo delle superiori perché non so come si sono svolte le cose per gli altri, abbiamo creato un gruppo di persone affiatate e abbiamo cominciato tutti con un certo entusiasmo. Mi spiace un po' che questa atmosfera di amicizia e di collaborazione vada perduta, che un progetto in cui credevamo e nel quale, forse, crediamo ancora, rischi di perdersi in tanti frammenti. "


OGGI, I 40 DOCUMENTALISTI DELLA VALLE D'AOSTA SI CONSIDERANO "40 PERSONAGGI IN CERCA D'AUTORE"
Oggi, nella realtà quotidiana, il docente documentalista/tecnologo didattico, non ha un reale ruolo istituzionale riconosciuto. Nella scuola in cui ognuno lavora, oltre a svolgere la propria normale attività di docente di una disciplina curricolare, il docente documentalista si è ricavato uno spazio e una modalità di lavoro diversi, per non disperdere le competenze acquisite e per mettere a disposizione la sua nuova professionalità in funzione della didattica, del territorio in cui opera, del grado scolastico di appartenenza, della disponibilità del proprio collegio docenti o del consiglio di classe e, non ultimo del proprio dirigente.
Attualmente, il problema più grosso è la definizione e il riconoscimento del ruolo del documentalista all'intemo di ogni istituzione scolastica.
Nell'anno scolastico 1999/2000, diversi documentalisti si erano offerti per ricoprire il ruolo di "funzione obiettivo", ma hanno verificato di non poter disporre del tempo necessario per occuparsi delle attività specifiche del tecnologo-didattico, per cui quest'anno non hanno rinnovato la loro disponibilità.

L'EVOLUZIONE
Nella scuola valdostana i documentalisti/tecnologi-didattici in servizio continuano a perseguire i seguenti obiettivi:
1. identificare dove è possibile "spendere" le competenze in un'ottica di sistema (vedi istituti comprensivi), all'interno dei processi didattici ed organizzativi delle istituzioni in cui operano;
2. identificare quali ambiti e opportunità ci sono all'interno dell'istituto scolastico di appartenenza, da poter sviluppare con logiche di progetto nelle diverse sedi;
3. fecalizzare il proprio ruolo, per riposizionarlo all'interno dell'istituto scolastico con il supporto del dirigente e del collegio dei docenti;
4. prevedere la possibilità di collaborare in modo continuativo, all'interno dell'istituto, con il proprio dirigente, con i colleghi degli organi collegiali, con le "funzioni obiettivo", e all'esterno, con i colleghi documentalisti delle altre scuole di ogni ordine e grado, con l'IRRSAE, con l'amministrazione, e con il mondo intero;
5. prevedere dei macro-progetti tra diversi istituti coordinati dal documentalista.
In pratica, le competenze acquisite dai docenti documentalisti vengono soprattutto riconosciute per la formazione dei colleghi durante dei corsi pomeridiani di aggiornamento. Alcuni sono stati chiamati a tenere gli ultimi due corsi abilitanti. In questo anno scolastico si occupano della formazione dei colleghi diventati "funzione obiettivo".
Per quanto riguarda l'ultimo contratto, l'amministrazione regionale ha rispettato la situazione nazionale, ma riconosce il percorso di formazione condotto dall'IRRSAE. L'estratto del Bollettino Ufficiale della Regione Valle d'Aosta, n. 33 del 1° agosto 2000 da la possibilità, a livello dell'autonomia data alle scuole, sia di giocare sulla quota di curricolo dell'istituto, sia sulla revisione dei curricoli oppure anche sull'utilizzazione di persone con competenze relative alle nuove tecnologie. Rimane anche da sfruttare l'opportunità di attività in rete con altre scuole e di attivare macro progetti.
Quali, allora, le strategie e le sinergie, tra tutti gli attori operanti sul territorio, per non disperdere questa importante risorsa? come farla crescere professionalmente per far sì che la cultura della documentazione diventi un patrimonio comune?

Elia Nicco
Insegnante di Disegno e Storia dell'Arte. Docente comandata presso l'IRRSAE Valle d'Aosta dove coordina l'Area dell'Informazione e della Documentazione. Ha progettato e gestisce la Rete regionale di documentazione educativa: gestione gruppi di lavoro/formazione dei docenti documentalisti.

couriel