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Il piacere di leggere (per scrivere)

Dacia Maraini ospite della seconda edizione di "Leggere per leggere"

"Leggere per Leggere" è l'occasione di un incontro: da una parte il mondo della scuola, luogo separato, isola relazionale complessa, dove l'esperienza didattica unisce alunni e insegnanti in un rapporto da gestire dentro a mura certe, istituzionali; dall'altra parte il mondo che sta fuori e chiama, attrae e riflette, luogo di una cultura più immediata, a tratti caotica, senza istruzioni per l'uso. Come ogni dialogo è una pausa, una riflessione, un riferire: è un rapporto fra chi scrive e chi legge o leggerà. "Leggere per leggere" è anche una linea di confine: chi la oltrepassa per entrare deve conoscere e ri-conoscere linguaggi e modi, chi un giorno la passerà per uscire deve aver imparato a scegliere autonomamente, a guardarsi intomo.
Il Prof. Marco Jaccond, referente della Commissione "Progetto Lettura" alla Istituzione scolastica di Istruzione Tecnica Commerciale per Geometri e Professionale di Chàtillon Saint-Vincent, ha curato due anni fa una serie di appuntamenti, raggnippati sotto il titolo di "Leggere per leggere", con scrittori italiani. Ora la Commissione è tornata a creare e gestire uno spazio di incontro con chi scrive, per cercare di offrire ai ragazzi occasioni di scoperta del panorama letterario italiano contemporaneo e stimolare, quindi, l'interesse per la letteratura nel senso più ampio del termine. All'intemo del dialogo con gli studenti l'autore porta la propria esperienza di scrittore, ma porta anche le proprie parole "letterarie" che riescono a guadagnare in impatto e risonanza grazie alla voce di un attore che legge per il pubblico brani scelti dall'opera dell'ospite. E' bello vedere una persona che si muove con un libro aperto in mano fra le fila degli studenti seduti nell'auditorium e il 6 dicembre 2000 sono state le parole di Dacia Maraini a "muoversi" fra le sedie allineate. La peculiarità dell'incontro con la scrittrice è consistita nel fatto che le parole lette dall'attrice Marina Bassani non erano solo quelle di Dacia Maraini, benché uscissero da un suo libro di recentissima pubblicazione, "Amata Scrittura".

Viviana Rosi e Maria Pia Simonetti che sono coautrici del volume ci hanno spiegato perché.
Amata Scrittura è un libro originale, insolito in termini di ideazione e di stesura. E' il tentativo, pensiamo pienamente riuscito, di far dialogare Dacia Maraini con altri scrittori italiani e stranieri intorno a temi che riguardano la scrittura e la lettura, la forma e il contenuto, le mode e i modi dello scrivere, le questioni della lingua e altri numerosi argomenti oggetto di dibattito e di scambio fra chi scrive per mestiere e chi legge per passione, o anche fra chi scrive per necessità e chi legge per lavoro, o, ancora, fra chi non legge e chi non scrive, fra chi vorrebbe farlo e chi vorrebbe smettere. Si potrebbe continuare a lungo cercando di individuare il lettore tipo per questo singolare saggio-conversazione, ma, come è ovvio, le categorie si moltipllcherebbero all'infinito.

Perché parlarne in una scuola?
Il valore di testimonianza di questo volume relativamente ai linguaggi e alle poetiche della letteratura contemporanea è molto forte ed è arricchito da decine di voci che si sovrappongono a quella di Dacia Maraini.
Queste voci si muovono su un intreccio di strade che toccano temi e idee, ma anche sentimenti e punti di vista perso-naiissimi. Si tratta di voci di scrittrici e scrittori capaci anche di abbandonarsi alla leggerezza di un ricordo o di un aneddoto. Da questo punto di vista la lettura di Marina Sassoni è stata molto utile per dare il senso della multi-vocalità, o meglio, della composizione sinfonica dell'esperienza letteraria che prende le note dei strumenti dirmi e le accorda quasi misteriosamente.


L'esperienza della lettura, quindi, sembra essere un passaggio obbligato per "farsi l'orecchio" e acquistare strumenti per muoversi dentro le storie scritte, o magari per scriverne...
Più volte all'interno del libro abbiamo ribadito la necessità assoluta e non contrattabile di leggere, leggere, leggere. Gli scrittori interpellati, in realtà, non fanno altro che parlare di libri letti, amati, richiamati alla memoria dalle parole puntuali, dall 'energico contrappunto di Dacia Marami, la cui sapienza letteraria e il cui talento informano una materia complessa, un cumulo altrimenti eterogeneo. Questo però non vuoi dire che si perde di vista il senso corale della riflessione, quella sorta di atmosfera da "convivio " che aleggia in tutto il libro.

Il libro propone alcuni esercizi al lettore che vuole misurarsi con il mestiere dello scrittore.
Sì, l'aspetto creativo e artigianale della parola scritta torna periadicamente nelle pagine di Amata Scrittura sotto forma di esercizi puntuali. La scrittura necessita applicazione, ma non c'è imposizione di un modo o di una regola, si tratta piuttosto di una proposta di verifica delle proprie forze. Bisogna provare e esercitarsi.
Ci sono due caratteristiche di questo libro che ci fanno credere di non aver scritto l'ennesimo manuale di "scrittura creativa": la prima è che non si tratta della giustapposizione di interventi di scrittori illustri che parlano della propria esperienza sul modello di "la scrittura secondo me", al contrario il dibattito è tenuto costantemente aperto e teso; la seconda è che
Amata Scrittura non insegna a diventare scrittori in dieci mosse, ma cerca di smuovere le certezze, stimolare domande, abolire supponenze controproducenti. Senz'olirò lo spirito che soggiace a questo progetto si accorda profondamente a quello che anima "Leggere per leggere" e che pensiamo dovrebbe guidare il rapporto fra chi insegna e chi impara, così come quello fra chi legge e chi scrive, in modo da ripensare ad una sorta di funzione civile del patrimonio letterario, italiano e non, in antitesi con chi lo vuole relegare in un limbo élitario di addetti ai lavori.

Francesca Schiavon
Laureanda in Antropologia culturale. Animatrice dell'Associazione di progettazione culturale "Solal"di Aosta che ha di recente promosso un corso di Tecniche della narrazione in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del comune di Aosta, la Presidenza del Consiglio regionale, il SSIS Valle d'Aosta e l'Ordine dei giornalisti.

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