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La certificazione delle competenze linguistiche: una necessità

In Valle d'Aosta il bilinguismo è praticato dalla scuola materna fino all'Università. Come trasformare questa competenza dei nostri alunni in una vera opportunità oltre i confini della regione?

La conferenza su "La certificazione esterna delle competenze linguistiche" si è tenuta il 7 novembre 2000 nel salone della Biblioteca Regionale di Aosta alla presenza di dirigent! di istituti di base e superiori e di docenti di lingue della regione Valle d'Aosta.
Oitre alla "Referente regionale DEURE", che fungeva anche da moderatrice, alla "Coordinatrice du groupe de pilotage de la Coopération transfrontalière", alla "Coordinatrice pour l'examen de la Chambre de Commerce et de l'Industrie de Paris", all'"Attachée de coopération pour le français", sono intervenuti alcuni rappresentanti degli Enti Certificatori stranieri: dell'"Alliance Francaise", della "Cambridge University", del "Goethe Institut" e dell'"Instituto Cervantes", al fine di promuovere l'acquisizione delle certificazioni esterne delle competenze in lingua straniera in una prospettiva europea. Come introduzione alla conferenza sono stati presentati i recenti documenti del Consiglio d'Europa sull'insegnamento delle lingue. Sono seguite le presentazioni delle varie possibilità di acquisizione delle certificazioni esterne relative alle competenze linguistiche, in francese, inglese, tedesco e spagnolo, la presentazione del "Portfolio des langues a l'école primaire". Uscendo dal quadro strettamente linguistico sono state presentate le modalità di certificazione della "Chambre de Commerce et de l'Industrie de Paris", ed infine il progetto regionale di doppio diploma Baccalauréat-Esame di Stato.
In questo articolo vengono proposti ai lettori gli aspetti più salienti dell'intervento introduttivo della professoressa Annabella Cabianca, Referente regionale DEURE (Dimensione Europea dell'Educazione), dal titolo: "Documenti del Consiglio d'Europa: Quadro comune Europeo", e di quello della professoressa Viviana Duc. coordinatrice del "Groupe de Pilotage de la Coopération Transfrontalière" : "Projet de double délivrance de diplôme: Baccalauréat-Esame di Stato".

DOCUMENTI DEL CONSIGLIO D'EUROPA: QUADRO COMUNE EUROPEO - A Cabianca

Non c'è dubbio che costruire i cittadini d'Europa su fondamenta comuni comporta che essi siano in grado di stabilire rapporti tra di loro al fine di conoscere e di riconoscersi e, soprattutto, di identificarsi in una prospettiva storica comune. Ne consegue che le sorti dei singoli e delle loro comunità sono fortemente condizionate dalla conoscenza delle lingue. Tema di grande attualità giacché il Parlamento Europeo e il Consiglio dell'Unione Europea hanno deliberato di proclamare il 2001 "Anno europeo delle lingue 2". Già a partire da ottobre 2000 in tutta Europa sono state intraprese azioni di promozione delle lingue secondo due filoni principali: il primo, una campagna d'informazione/promozione/stimolazione - e questa conferenza vuole essere un primo contributo in tal senso - e il secondo il co-finanziamento di progetti atti a favorire il mul-tilinguismo.
Del resto il Consiglio d'Europa è sempre stato molto attivo nel campo. Da tempo ha emesso diverse "raccomandazioni", volte a promuovere fra i cittadini europei la conoscenza di almeno due lingue comunitarie, oltre la materna. A tali indicazioni ci si è ispirati anche in sede regionale per l'introduzione della terza lingua comunitaria, l'inglese, come si ricorderà, dapprima nell'anno scolastico 1989-1990 a livello scuola media e successivamente, dieci anni dopo, a livello della scuola elementare.
• Negli anni '90 il Consiglio d'Europa ha perseguito lo sforzo iniziato negli anni 70 pubblicando un documento fondamentale per gli insegnamenti linguistici: "Lingue moderne. Apprendere, Insegnare, Valutare. Un Quadro Comune Europeo di Riferimento", conosciuto comunemente come "Cadre de Reférence" o "Framework of Reference", vera Bibbia degli insegnanti di lingue del 2000. Questo documento base contiene le riflessioni teoriche più avanzate della ricerca didattica delle lingue e le indicazioni per il loro uso pratico al fine di raggiungere effettiva efficacia comunicativa nei diversi contesti sociali. Sta per essere diffusa la versione finale che compendia anche i risultati delle sperimentazioni compiute, uscirà proprio nel 2001 per celebrare "l'Anno Europeo delle Lingue". Il Quadro Comune Europeo, oltre ad offrire un repertorio degli studi sulla metodologia dell'insegnamento delle lingue straniere, rappresenta la ricerca di un "linguaggio comune" al fine di rendere comparabili, trasparenti oggettivamente valutabili i percorsi, le tappe di apprendimento e i livelli di competenza comunicativa interculturale.
Le categorie essenziali sulle quali è basati il documento sono: sapere, saper fare, saper essere.
Esso è completato da una serie di manuali d'uso e guide utili per mettere in pratica i contenuti indicati ed è anche corredato da una parte del tutto innovativa, denominata "Portfolio delle lingue".
Il Quadro Comune Europeo e il Portfolio, sono già stati introdotti in Valle d'Aosta in questi anni, quali documenti di riferimento per la formazione degli insegnanti d'inglese nella scuola secondaria e primaria, nei programmi dei Concorsi di Abilitazione di lingue e per iniziativa di singole scuole.
Il Portfolio si prefigge di rafforzare e mantenere alta la motivazione aiutando il discente a pianificare, gestire e valutare il proprio apprendimento delle lingue. Si tratta di una specie di passaporto o carta d'identità, un'auto-biografia dell'apprendente di lingue, articolato in due parti. Una focalizza il profilo dell'apprendente e l'altra contiene testimonianze dei progressi compiuti dall'infanzia all'età adulta, nello spirito dell'"educazione permanente, per tutto l'arco della vita" (E. Cresson, Libro Bianco del '95).
Vengono raccolti nel Portfolio dall'allievo, dapprima con l'aiuto di genitori e insegnanti, poi autonomamente, lavori relativi alla propria identità ed esperienze, tra le più significative nel campo degli apprendimenti linguistici: amici di penna, viaggi/stages all'estero, visione di film/teatri in lingua, letture, estratti di diari su partecipazione a progetti europei della scuola, scambi, partenariato, nonché specimen di compiti/tests svolti, attestati, certificazioni... tutti raccolti in modo sistematico.
Il Portfolio diventa uno strumento molto utile per promuovere la cultura dell'autovalutazione, accanto allo sviluppo della gestione del proprio personale iter di apprendimento, del senso della progressione, della consapevolezza, della coscienza delle proprie capacità, dei propri punti forti e di quelli deboli.
• Sia nel Quadro Comune Europeo che nel Portfolio sono contenute griglie di valutazione delle competenze linguistiche, scale globali e specifiche di valutazone di straordinaria utilità.
Su apposite tabelle i livelli di competenza degli allievi sono determinati secondo parametri e descrittori definiti dal Consiglio d'Europa in coerenza con quanto indicato nel documento teorico di base Quadro Comune Europeo. Riguardano cinque abilità, le quattro tradizionali: ascolto, parlato, letto, scritto, e una quinta, a riprova della modernità di tali documenti, l'interazione, che pone appunto l'accento sugli aspetti sociali della comunicazione.
Il Quadro Comune Europeo e gli altri documenti accessori non sono prescrittivi: le indicazioni necessitano comunque di adattamenti alle specifiche situazioni territoriali e scolastiche in quanto rapprensentano una tendenza e una necessità di capirsi oltre i confini nazionali e non un modello unico al quale attenersi scrupolosamente. Prova ne è che del Portfolio esistono diverse versioni elaborate dai diversi paesi: Regno Unito, Svizzera, Francia, Austria, Paesi Bassi, Finlandia. In questa conferenza il Portfolio elaborato dal Centre International d'Etudes Pédagogiques verrà presentato nella sua applicazione alla scuola elementare, da Elisabeth Pezza, Attachée de coopération pour le francais. I livelli di competenza linguistica individuati nel Quadro Comune Europeo corrispondono sostanzialmente ai livelli definiti dagli Organismi internazionali accreditati, si traducono in certificazioni riconosciute al di fuori dai contesti scolastici, in tutto il mondo.
Ecco quindi verificarsi una sostanziale convergenza fra i livelli di competenza fissati dal Consiglio d'Europa e quelli definiti dagli Enti Certifìcatori stranieri tra cui alcuni sono nostri ospiti alla conferenza odierna: Alliance Française, Goethe-Institut, Instituto Cervantes, University of Cambridge LocaLi -Examination Syndacate. Per la lingua inglese sono accreditate anche altri enti certificatori: Trinity College, Pitman, ESB.
• Vorrei quindi concludere invitando i capi d'istituto e i colleghi docenti di lingua a voler dare un'impronta europea al Piano dell'Offerta Formativa di ogni istituto, un valore aggiunto europeo, anche includendovi progetti europei transnazionali (es. Coopération Transfrontalière, Programmi SOCRATES, Leonardo da Vinci, Europe and School, ecc.) che contribuiscono in modo decisivo alla realizzazione concreta del plurilinguismo, dell'educazione interculturale, in altre parole alla realizzazione di quell'entità un po' astratta nota come Dimensione Europea dell'Educazione: ad attivare il proprio curricolo specifico di lingue ispirandosi agli orientamenti, sperimentati, dei documenti del Consiglio d'Europa, facendo proprie le relative scansioni dei livelli di competenza da raggiungere o da cui partire, livelli che non a caso coincidono con quelli delle Certificazioni Esterne, programmando quindi coerentemente in senso modulare, ovvero delineando une serie di segmenti di insegnamento, autoconsistenti ma tra loro correlati: e infine a ripensare anche il proprio sistema di valutazione in relazione a capacità/competenze definite in termini di livelli di abilità linguistiche singole o integrate, trasparenti e riconoscibili a livello europeo.
Vorrei invitare i colleghi di lingue a sensibilizzare, promuovere, favorire, assistere gli allievi più idonei perché conseguano certificazioni straniere che validino e rendano maggiormente spendibili i risultati acquisiti. Non c'è dubbio che la conoscenza certificata di più lingue, assieme all'utilizzazione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, sono alla base di un'educazione europea moderna.

PROJET DE DOUBLE DÉLIVRANCE DE DIPLÔME - V. Duc

Au sein de l'Union Européenne l'ouverture des frontières stimule la mobilité des jeunes et jette les bases de la citoyenneté européenne.
Dans l'espace européen le problème de la reconnaissance des diplômes existe et n'est pas encore résolu. Pourtant nos élèves possèdent un indéniable atout quand ils se présentent sur la scène de l'Europe vu les compétences bi- et plurilingues que le système éducatif particulier de la Vallée d'Aoste leur permet d'acquérir.
Dans cette perspective, la nécessité d'attribuer une réelle reconnaissance réciproque des diplômes s'impose. En effet il serait dommage de ne pas pouvoir mettre à profit le parcours d'éducation bilingue appliqué dans nos classes à partir de la maternelle. Un projet ambitieux de double délivrance de diplôme est à envisager, sa portée et son impact sont indiscutables.
Les démarches institutionnelles sont actuellement dans une phase exploratoire, vu la complexité de la mise en place d'un dispositif impliquant, pour une inclusion dans le cadre de la coopération transfrontalière, d'une part un accord intergouvernemental, de l'autre une étroite collaboration entre l'Administration de la Région Vallée d'Aoste et le Rectorat de l'Académie de Grenoble.
Toutefois, on a voulu saisir l'occasion offerte par cette conférence pour lancer l'idée d'un double diplôme auprès des directeurs et des enseignants, le public le plus directement concerné et compétent, de façon à les sensibiliser à un projet qui s'insère de plein droit dans la dimension de l'ouverture européenne.
La Double Délivrance de Diplôme consiste en l'acquisition simultanée de deux diplômes de fin d'études secondaires, en l'occurence l'Esame di Stato italien et le Baccalauréat français, en intégrant, au sein d'un seul examen, des épreuves orales et écrites disciplinaires en L2 (langue 2).
A ce propos, il faut dire qu'il existe un précédent. En 1994 a été signé un accord intergouvememental entre la France et l'Allemagne pour la double délivrance du Bac français et de l'Abitur allemand, au terme d'un enseignement renforcé de la L2 et en L2, pendant les trois dernières années du cycle secondaire. C'est l'ABIBAC, fusion des deux mots Abitur et Baccalauréat.
Le dispositif de l'ABIBAC comporte un enseignement renforcé de la langue et de la littérature du partenaire, ainsi qu'un enseignement de l'histoire et de la géographie en langue 2, sur la base de programmes définis en commun par les autorités compétentes des deux pays. Ce système permet aux élèves ayant choisi de suivre cette formation, soit d'obtenir les deux diplômes, soit, en cas de résultats insuffisants aux épreuves spécifiques, le seul diplôme national.
L'intérêt de ce dispositif réside dans le fait qu'il ne s'agit pas de deux examens. Prenons l'exemple du Bac S (baccalauréat scientifique), les épreuves écrites obligatoires concernent le français, la philosophie, les mathématiques, l'histoire-géographie, la langue vivante 2, etc., avec souvent un décalage entre les programmes des deux pays ou bien une approche complètement différente.
Par contre, la délivrance du double diplôme dépend d'une procédure intégrée à l'examen d'état, les épreuves supplémentaires portant uniquement sur l'enseignement dispensé en L2 dans des filières spécifiques de formation qui conduisent simultanément à la délivrance des deux diplômes.
Pour le projet franco-valdôtain de DDD, le Rectorat de l'Académie de Grenoble apparaît comme étant le partenaire privilégié, vu l'intérêt déclaré pour cette éventualité, les accords de coopération signés depuis 1994, ainsi que la possibilité de présenter conjointement ce projet dans le cadre du prochain programme communautaire INTERREG 3.
En fait, le caractère de réciprocité est un élément essentiel de ce projet. Il prévoit de permettre aux élèves des lycées du Val d'Aoste, et côté français, à ceux du Lycée International de Grenoble, dans des établissements répondant aux deux conditions requises, - là où il existe une demande scolaire et des équipes pédagogiques compétentes - d'obtenir la DDD et par conséquent de pouvoir poursuivre les études dans les universités des deux pays ou bien de s'insérer dans le monde du travail de part et d'autre de la frontière, munis d'une certification reconnue.
Les enjeux et les retombées de cette action sont évidents. Il s'agirait d'une action concrète d'ouverture véritablement européenne, à l'impact fortement novateur à l'échelle éducative et socio-économique. En fait, cette action pourrait stimuler l'étude de la langue italienne dans l'Académie de Grenoble et les zones limitrophes qui entretiennent de solides relations économiques avec l'Italie du nord, notamment. Et, de toute évidence, cela donnerait une majeure rentabilité au parcours d'éducation bilingue appliqué dans nos classes à partir de la maternelle.
Par ailleurs et en conclusion, le rôle des institutions récemment créées est central et porteur. Si l'Administration peut garantir le cadre général et le support nécessaire, le choix et la volonté de s'approprier ce projet reviennent, par contre, aux Institutions scolaires qui, en particulier dans un régime d'autonomie, peuvent l'inclure dans l'offre de formation éducative adressée aux futurs citoyens de l'Europe et en retirer un certain prestige.

Annabella Cabianca
Referente D.E.U.R.E. (Dimensione Europea dell'Educazione per la Valle d'Aosta)

Viviana Duc
Coordinatrice du Groupe de pilotage de la coopération transfrontalière Vallée d'Aoste - Haute-Savoie

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