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A.L.I.C.E.
1er document d'étape

Qual è lo stato di salute della comunicazione nella scuola? Nella comunicazione tra colleghi, quale canale si privilegia? E i capi d'istituto, come si orientano? Una ricerca dell'I.R.R.S.A.E. ha svolto un'indagine cogliendo gli aspetti peculiari della comunicazione sui quali vale la pena di riflettere.

Presentazione del Dossier

L'articolo 11 della legge regionale 26 luglio 2000, riprendendo l'articolo 6 del regolamento recante norme in materia di autonomia scolastica (275), attribuisce, alle istituzioni scolastiche e quindi ai docenti in esse operanti, anche competenze di ricerca, sperimentazione e sviluppo. Ancora prima l'art. 21 della legge Bassanini, nel comma 9, parla di "obbligo di adottare procedure e strumenti di verifica e valutazione della produttività scolastica e del raggiungimento degli obiettivi". Nel programma di attuazione del riordino dei cicli (ottobre 2000) si legge tra l'altro "Le riforme in atto, in particolare l'autonomia... pongono domande alte e pressanti di professionalità: chiedono a tutti gli insegnanti più rilevanti responsabilità culturali, etiche, più approfondite competenze socio-psico-pedagogiche, relazionali e organizzative. Emerge, ancora più che nel passato, la necessità di un docente:
colto, in grado di padroneggiare la propria disciplina nei suoi continui mutamenti, di valutarne le potenzialità formative, di collocarne, infine, gli obiettivi di apprendimento all'interno delle finalità generali del sistema scuola;
riflessivo, in grado di fare ricerca sulle proprie scelte didattiche e metodologiche e di saperne verificare i risultati, in un processo di continua valutazione e autovalutazione;
competente rispetto alle conoscenze socio-psico-pedagogiche necessario per la corretta impostazione dei processi di insegnamento-apprendimento;
capace di interagire con tutti i soggetti, interni ed esterni, della vita della scuola, di lavorare in équipe, di dare il proprio contributo alla definizione e alla realizzazione dell'offerta formativa, di saper svolgere compiti specifici e differenziati."
Non è utopia, è l'osservazione della realtà che ha consentito ai redattori del programma di delineare questo alto profilo.
Gli insegnanti non solo si aggiornano, progettano e fanno scuola, in molti casi stanno già facendo ricerca-azione. Osservano il loro operato, documentano quanto avviene in classe e si interrogano sulla coerenza tra le premesse teoriche delle loro scelte e la pratica quotidiana, tra il pensato e l'agito. Con questo primo dossier, la rivista L'Ecole vaìdòtaine intende iniziare la presentazione delle esperienze già in atto nei diversi gradi della scuola in tal proposito. Presentando questi percorsi di "teoria applicata" o di "pratica illuminata" ci sembra anche di rispondere a quanto contenuto nel comma 3 dell'art. 11 della già citata legge regionale, che invita a "collegamenti reciproci tra le scuole e gli enti che svolgono attività di studio e ricerca nella regione". A noi pare che il nostro intento abbia trovato nelle pagine seguenti una concretizzazione misurata e stimolante. La prima.

Giovanna Sampietro

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