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My name is Tommy


L'approccio ad una lingua straniera, l'inglese, contribuisce ad arricchire i saperi dei bambini senza inficiare i loro apprendimenti relativi all'abituale programmazione didattica.

Le condizioni iniziali
Numero bambini: 14
diali 4 di cinque anni; 4 di quattro anni; 6 di tre anni.
Insegnanti : Rosetta Junod - Elisabetta Perucca.
Orario attività : 1 ora settimanale con docente ed insegnanti in compresenza.
Rinforzo non quantificato gestito dalle insegnanti.
Condizione linguistica: italiano, francese, patois.
Condizione socio-economica : settore terziario - impiegatizio.
Realtà territoriale : piccolo centro cittadino (5.OOO abitanti) disposto su ampio territorio (trazioni e centri minori) di mezza montagna.
Conoscenza lingua inglese : nessuna, solo quanto percepito normalmente attraverso i mass media.

Premessa
L'introduzione dell'insegnamento della lingua inglese nella scuola materna sottolinea la flessibilità che da sempre caratterizza quest'ordine di scuola che sa trasformarsi in laboratorio di pratiche e di idee, coinvolgendo sia gli educatori che le risorse territoriali.

L'aspetto socio-culturale
La rapida evoluzione della società attuale e la multiculturalità che la caratterizza, fanno emergere nuovi bisogni formativi ed educativi, come, ad esempio, la conoscenza di più lingue straniere. Conoscenza intesa come parte integrante della formazione personale e come mezzo per comprendere realtà diverse dalla propria.

L'aspetto pedagogico
L'obiettivo principale consiste nel sensibilizzare il bambino ad un codice linguistico diverso dal proprio. Ciò avviene mediante attività didattiche specifiche ed attraverso una metodologia Indica, trasversale ai vari campi di esperienza e legata al quadro progettuale della scuola. Il progetto, per divenire "azione", necessita di essere strutturato e scandito in tempi, luoghi, obiettivi e modalità; esso nasce quale formalizzazione di una ipotesi e si sviluppa, si amplia, si arrichisce e si evolve nel tempo. Con queste premesse la progettazione può essere considerata una modalità di lavoro realizzata, vissuta e gestita da bambini ed adulti insieme. L'aspetto fondamentale è rappresentato da un quadro di esperienze significative e motivanti legate a contesti specifici, lontane da schemi fissi e troppo predeterminati: la dimensione ludico-narrativa, unitamente alla flessibilità del progetto, connota il contesto di approccio alla lingua straniera. Gli aspetti determinanti e fondamentali sono rappresentati da:
- l'aspetto comunicativo: che deve essere intenzionale e rassicurante nel rapporto adulto/bambino;
- l'aspetto globale: in quanto l'esperienza non deve rappresentare un intervento circoscritto, ma permettere ogni atività ed ogni campo di esperienza;
- l'aspetto Indico: nel contesto relativo allo scambio verbale, è fondamentale che il codice linguistico venga utilizzato in maniera piacevole e gioiosa e sia considerato un mezzo per scoprire, usare, ascoltare e comunicare;
- l'aspetto motivazionale: che consiste nell'attivazione di strategie particolarmente motivanti, rappresentate da situazioni e personaggi capaci di suscitare interesse ed interazione.

Il progetto e la metodologia
L'esperienza si articola nel corso dell'intero anno scolastico e prevede l'utilizzo di un personaggio mediatore che è il raccordo motivazionale e comunicativo tra i contenuti dei diversi percorsi didattici: Tommy, rappresentato da un pupazzo espressivo, si esprime con la voce del docente di lingua e comunica unicamente in inglese. Questa invenzione offre l'opportunità di dare coerenza, continuità e motivazione all'esperienza nell'arco di tempi anche prolungati come un intero anno scolastico.
Il personaggio consente di "giustificare" l'utilizzo di una lingua diversa e quindi rappresenta una situazione che si era già creata nell'ambito dell'insegnamento della lingua francese: un personnage / une situation è stato in effetti il filo conduttore quando all'epoca si è iniziato a costruire la Methode "Valenfine et les niitres" con l'equipe dell'università di Grenoble.
Tale concetto lo ritroviamo anche nelle Adaptations agli Orientamenti dove si afferma che è importante creare una situazione di riferimento costante per motivare l'utilizzo di una lingua diversa da quella materna.
Le situazioni di apprendimento della lingua inglese, come anche della lingua francese, si realizzano in un clima di gioco globale e comprendono esperienze di tipo motorio / affettivo / emozionale / linguistico inserite nella quotidianità del bambino.

Gli obiettivi
- Linguistici:
- prendere coscienza dell'esistenza di un mezzo di comunicazione verbale diverso dal proprio.
- Culturali:
- utilizzare la comunicazione verbale nell'ambito di una precisa situazione relazionale;
- aprirsi verso nuove culture, nuovi modi di essere;
- accettare e rispettare modi diversi di vivere e di pensare.
- Cognitivi:
- percepire e "leggere" criticamente i messaggi verbali;
- effettuare un collegamento mnemonico tra pensiero e produzione verbale;
- abbinare situazioni vissute ad altre situazioni alternative;
- discernere la lingua da utilizzare in un preciso momento;
- collegare immagini a parole, situazioni a parole, parole a parole.

Le funzioni di ognuno
Il docente esterno:
- si rapporta ai bambini in lingua italiana rappresentando se stesso;
- si esprime unicamente in lingua inglese nell'interpretazione del personaggio mediatore;
- rappresenta la connessione fra le esigenze dei bambini e delle insegnanti e le risposte del personaggio.
Il personaggio mediatore:
- si esprime unicamente in lingua inglese attraverso la voce del docente esterno;
- attiva il coinvolgimento dei bambini;
- motiva ed incuriosisce;
- verifica le acquisizioni in itinere;
- propone percorsi didattici;
- rende giocosa e fantastica un'attività di per sé astratta;
- motiva il riutilizzo dei termini lessicali e delle strutture verbali apprese in lingua inglese;
- rende concettualmente valido un percorso didattico permettendo il riutilizzo e la costruzione mentale delle risorse.
Le insegnanti:
- giocano il ruolo di alunni al pari dei bambini nel corso delle lezioni settimanali tenute dal personaggio mediatore;
- rappresentano il raccordo tra le acquisizioni ed il vissuto giornaliero;
- rafforzano gli apprendimenti in attività didattiche specifiche che propongono nel corso della settimana;
- effettuano attività di osservazione e verifica;
- programmano settimanalmente i percorsi didattici;
- preparano i materiali necessari;
- si rapportano al docente "istruendolo" sui comportamenti e sui contenuti da adottare nel corso delle lezioni.
I bambini:
- partecipano attivamente e passivamente alle singole lezioni settimanali;
- si esprimono autonomamente riutilizzando le strutture linguistiche in lingua inglese;
- partecipano alle attività di rinforzo gestite dalle insegnanti;
- riportano gli apprendimenti effettuati in situazioni differenti da quelle iniziali;
- coinvolgono le famiglie nel racconto delle esperienze e delle acquisizioni.
Il personale ausiliario:
- partecipa al gioco nel corso delle attività di refezione limitatamente alle sue possibilità;
- si offre collaboratore in situazioni particolari.
Le famiglie:
- riportano le reali acquisizioni linguistiche dei bambini riportate nell'ambito famigliare;
- partecipano ai saperi emergenti dei loro figli coinvolgendo se stessi in nuove acquisizioni.

L'attività di osservazione
Come: sulla base della rilettura dei dati emersi dalla situazione presentata e vissuta, utilizzando le riprese filmate nel corso dell'ora di lezione in lingua inglese e gli appunti delle insegnanti.
Quando: nell'immediato momento successivo all'esperienza vissuta e in un secondo momento, al fine di rendere più obiettiva possibile l'attività di osservazione non permettendo l'interferenza dei ricordi soggettivi e quindi la loro interpretazione.
Con cosa: con l'ausilio della telecamera, con l'utilizzo di griglie di osservazione create all'occorrenza e rivolte anche alle famiglie, utilizzando l'esperienza delle insegnanti, con l'interpretazione del docente esterno.
Cosa: gli atteggiamenti, le domande, le strategie di esplorazione e di comprensione, le ricadute, il lavoro cognitivo, i punti forti e i punti deboli.
Chi: le insegnanti.
Perché: per controllare la qualità della proposta didattica, per verificare, valutare e rilanciare in itinere.

Esempio di osservazione delle insegnanti
Primo impatto con la lingua inglese: riceviamo una busta ed un messaggio dagli Stati Uniti, scritto in inglese.
I bambini:
- ripetono le parole e le frasi autonomamente;
- cercano di tradurre per assonanza con la lingua materna;
- escludono si tratti della lingua francese (altrimenti la capiremmo!, dicono);
- ipotizzano si tratti di idiomi a loro sconosciuti (russo, spagnolo, inglese, tedesco)
- isolano le parole dal contesto "messaggio scritto" tentando di comprenderne il significato;
- individuano nel messaggio scritto le parole a loro conosciute: Moron, Tommy;
- comprendono l'esistenza di un mittente e lo individuano nella firma (Tommy);
- sorridono, sbarrano gli occhi, scherzano;
- intervengono in maniera consona e non ripetitiva;
- interpretano il messaggio scritto provando a rileggerlo personalmente;
- imitano la "parlata"inglese sottolineando i suoni caratteristici della lingua;
- cercano soluzioni per poter capire il contenuto del messaggio;
- risolvono la questione esternando l'ipotesi che "Tommy" verrà a scuola per spiegarci...
Il giorno seguente... le aspettative dei bambini si rivelano notevoli: essi richiamano sovente la situazione vissuta ed attendono con impazienza l'evolversi degli avvenimenti.

La progettazione generale
Gli obiettivi
- Prendere coscienza dell'esistenza di un mezzo di comunicazione verbale inusuale.
- Arricchire le proprie conoscenze verbali e linguistiche.
- Utilizzare e riutilizzare le strutture linguistiche e verbali imparate.
I contenuti
- Giochi con il corpo/schema corporeo.
- Gestione attività di routine.
- Gestione attività espressive e di manipolazione.
- Frasi di cortesia/saluto.
- Presentazione.
- I numeri.
- I colori.
- Gli animali.
- L'abbigliamento.
- La famiglia e gli amici.
- Schede di verifica.
La metodologia
- Un pupazzo espressivo (una situazione/ una lingua).
- Canzoni, filastrocche, danze.
- Giochi di socializzazione e attività motorie, riutilizzando e adattando anche quelli già conosciuti nelle lingua materna.
- Supporti di immagini, libri e registrazioni.
- Drammatizzazioni e semplici recite.
- Attività di calendario.
- Domino parlato di immagini.
- Attività di verifica con il coinvolgimento anche delle famiglie.
Gli spazi
La struttura scolastica: le classi, il cortile,
il refettorio, la biblioteca...
I tempi
Un'ora settimanale, per un totale di trenta lezioni, suddivisa in:
- attività frontale e attività di rielaborazione gestite dal docente di lingua inglese;
- attività di rafforzamento, nel corso della settimana gestite dalle insegnanti

 

Rosella Junod - Elisabetta Perucca
Insegnanti di scuola materna, in servizio presso la scuola materna di Moron/Saint-Vincent

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