4 - 2010

DIFESA FITOSANITARIA

Rita BONFANTI
Ufficio servizi fitosanitari
Direzione produzioni vegetali e servizi fitosanitari

L’Assessorato invita la popolazione a segnalare ogni avvistamento di questo insetto, che può causare perdite consistenti nella produzione di castagne e il deperimento delle piante

SEGNALATA PER LA PRIMA VOLTA
LA PRESENZA DEL CINIPIDE GALLIGENO
DEL CASTAGNO IN VALLE D'AOSTA

COS’È

Il cinipide galligeno del castagno (nome scientifico Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu) è una piccola vespa originaria del nord della Cina, ritenuta in tutto il mondo uno degli insetti più nocivi per il castagno, che attacca sia il castagno europeo, selvatico o innestato, sia gli ibridi eurogiapponesi (Castanea crenata x C. sativa). La sua presenza in Europa è stata segnalata per la prima volta nella primavera del 2002, in una zona pedemontana del Piemonte a sud di Cuneo, e da allora si è, purtroppo, diffuso con rapidità in altre regioni.


COME SI PROPAGA

La propagazione del parassita su breve distanza avviene attraverso il volo nell’ambiente circostante delle femmine sfarfallate. Sulle distanze maggiori, invece, la diffusione avviene attraverso scambi di marze o piantine già infestate, o, come si è ipotizzato, anche attraverso il trasporto accidentale di insetti penetrati nell’abitacolo di automezzi.


CICLO BIOLOGICO
 



Galla di cinipe su foglia

Il cinipide presenta una sola generazione l’anno. Durante l’estate ogni femmina depone da 25 a 30 uova per gemma. per un totale di cento-duecento uova. Dopo circa quaranta giorni nascono le larve, che crescono lentamente senza provocare sintomi visibili sulla pianta e ciò impedisce il riconoscimento immediato dell’infestazione. Nella primavera successiva si ha, invece, un rapido sviluppo del parassita, il quale interferisce con lo sviluppo delle gemme e provoca la formazione delle caratteristiche galle (ingrossamenti di forma tondeggiante e dimensioni variabili da 0,5 a 2 cm di diametro, di colore verde o rossastro). Il numero di galle per pianta può risultare variabile in funzione della differente sensibilità varietale e del tempo trascorso dall'epoca di insediamento (maggiore è il tempo passato dall’infestazione, più galle sono presenti sulla pianta).
All’interno delle galle si trovano le cellette, contenenti le larve in fase di crescita. Nei mesi di giugno e luglio avviene lo sfarfallamento delle femmine adulte (non vi sono maschi e la riproduzione avviene per partenogenesi). Gli adulti sono piccole vespe lunghe 2,5 mm circa, con una colorazione nera a carico del torace e dell'addome e gli arti di colore giallo brunastro, ad eccezione dell'ultimo segmento tarsale bruno scuro.


DANNI

La formazione delle larve causa un accrescimento anomalo delle foglie, che rimangono piccole e deformi con conseguente riduzione dell’attività fotosintetica. Forti attacchi hanno per conseguenza un consistente calo della produzione di castagne e il deperimento delle piante. Anche se il cinipide non provoca danni diretti ai frutti, la sua presenza compromette sempre lo sviluppo vegetativo e la produttività del castagno.


LOTTA OBBLIGATORIA

Dalla fine del 2007 l’insetto è oggetto di un decreto di lotta obbligatoria, che impone alle Regioni restrizioni al settore vivaistico castanicolo e il controllo territoriale. Nel 2008 è stata istituita sul territorio una rete di monitoraggio, a cura dell’Ufficio servizi fitosanitari dell’Assessorato, risultata indenne fino al 2009. Questa situazione privilegiata, però, è durata poco: nella scorsa primavera sono state avvistate le prime sporadiche galle in alcuni dei comuni sottoposti al controllo previsto dalla legge (Lillianes, Pont-Saint-Martin, Donnas, Montjovet, Aosta, Saint-Christophe e Pollein).


POSSIBILITÀ DI CONTENIMENTO



Nelle zone dove l'infestazione è presente da piu
anni è possibile vedere sulla pianta le galle secche
dell'anno precedente insieme a quelle di neo formazione

La presenza del nuovo parassita costituisce senza dubbio una minaccia per la castanicoltura locale, poiché i trattamenti chimici altrove risultano inefficaci. L’eliminazione delle galle dalle piante può rallentarne la diffusione sul territorio, ma tale operazione deve essere fatta prima dello sfarfallamento degli adulti, ossia prima della fine del mese di giugno.
Sulla base dell’esperienza di regioni dove la comparsa di questo cinipide è meno recente, si ritiene che l’unica prospettiva per il futuro sia la convivenza, accompagnata dall’introduzione, come già avvenuto in altre regioni su iniziativa del Piemonte, di un antagonista naturale. Si tratta di un’altra piccola vespa (nome scientifico: Torymus sinensis), anch’essa di provenienza asiatica, che si nutre delle larve contenute nelle galle e che, nell’arco di alcuni anni, potrebbe riportare la situazione all’equilibrio.
Anche il ruolo assunto dai nemici naturali autoctoni può essere importante. Sulle querce, ma anche su altri alberi ed arbusti, si formano , a volte, delle galle provocate da imenotteri locali che a loro volta sono vittime di alcuni parassitoidi. Tali parassitoidi (lo dimostra una ricerca finanziata dalla Regione Campania) possono nutrirsi del cinipide del castagno. Per questo motivo la presenza di querce in un castagneto è da considerarsi positiva.


SEGNALAZIONI

Per facilitare l’individuazione delle aree infestate e l’adozione di opportune misure di contenimento, si chiede alla popolazione di segnalare il rinvenimento delle galle sul castagno all’Ufficio servizi fitosanitari (tel. 340/0634624, segreteria 0165/275401) oppure alle Stazioni forestali.
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