4 - 2010

DIFESA FITOSANITARIA

Rita BONFANTI
Ufficio servizi fitosanitari
Direzione produzioni vegetali e servizi fitosanitari

Il D.M. 28 luglio 2009 – Lotta obbligatoria per il controllo del virus Plum pox virus (PPV), agente della «Vaiolatura delle drupacee» – impone il monitoraggio sul territorio per rilevare la presenza di questo virus da quarantena, diffuso in molte regioni italiane ma non ancora segnalato in Valle d’Aosta.
Da quest’anno, quindi, anche nella nostra regione si svolgeranno controlli a campione per ottemperare alle norme nazionali e comunitarie di sorveglianza territoriale

IL PLUM POX VIRUS (O SHARKA),
AGENTE DELLA VAIOLATURA DELLE DRUPACEE

La vaiolatura delle drupacee, conosciuta anche con il nome di sharka, è una tra le più temibili malattie virali delle rosacee del genere Prunus. Essa è causata da Plum pox virus (PPV), agente patogeno che si diffonde attraverso lo scambio di materiale vegetale infetto o tramite punture di afidi vettori.
Le piante coltivate sensibili alla vaiolatura sono i peschi, i susini, gli albicocchi e i ciliegi (acidi e dolci) nonché tutti i portainnesti delle drupacee e molte specie ornamentali appartenenti allo stesso genere. Tra le specie spontanee, invece, un’importanza particolare riveste il prugnolo selvatico che può ospitare il virus in forma latente, costituendo così un serbatoio di PPV da cui gli afidi possono attingere e vanificare così le azioni di risanamento intraprese nelle zone colpite dalla malattia.
 



Foto 1. I sintomi di vaiolatura su frutti di prugna

Le infezioni causate dal virus riducono la produttività delle piante colpite, compromettono soprattutto la qualità dei frutti. I sintomi, infatti, oltre ad interessare le foglie (foto 4-6), i fiori e perfino e la scorza dei rametti, con decolorazioni a strisce o circolari, riguardano soprattutto le drupe (foto 1-2-3-5) che presentano deformazioni e alterazioni di colore alla buccia e la cui polpa diventa fibrosa ed insipida. Su albicocco le decolorazioni interessano anche i noccioli. Il PPV può inoltre evidenziare, nelle piante colpite, effetti negativi dovuti alla presenza di altri virus endemici, aumentando ulteriormente le perdite economiche per i frutticoltori.

In Italia la sharka è stata segnalata per la prima volta nel 1973 in provincia di Trento, ma è solo dalla seconda metà degli anni ’90 che la situazione si è aggravata per la comparsa del ceppo M particolarmente virulento (su pesco) in quanto capace di propagarsi in campo rapidamente. Oggi il virus è presente in quasi tutte le regioni dove si coltivano intensivamente le piante ospiti: Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia.
 




Foto 2. Prugna: sezione di frutto colpito da sharka

Contro la vaiolatura delle drupacee, come anche per tutti i virus e i fitoplasmi che attaccano i vegetali, non esiste alcuna possibilità di cura. Le azioni che possono essere intraprese sono mirate esclusivamente a rilevare con tempestività la comparsa della malattia sul territorio, onde evitare la propagazione dell’agente infettivo e applicare delle misure di profilassi. Dal 1996 esiste in Italia un decreto di lotta obbligatoria, recentemente aggiornato con D.M. 28 luglio 2009 – Lotta obbligatoria per il controllo del virus Plum pox virus (PPV), agente della «Vaiolatura delle drupacee» – che impone la distruzione qualsiasi pianta infetta, l’istituzione di zone tampone del raggio di 1 km intorno ai focolai e altre restrizioni riguardanti la filiera vivaistica.
 



Foto 3. Decolorazioni tipiche e
infossature ad anello su
albicocca



Foto 4. Aree clorotiche dovute
ad infezione di sharka
su foglie di prugno

Finora in Valle d’Aosta, dove peraltro non esistono vere e proprie superfici dedicate alla coltivazione professionale di drupacee, il virus non è stato segnalato, ma ciò non esclude che possa essere presente, anche in forma isolata, su qualche pianta. Per ottemperare agli obblighi imposti dal decreto di lotta obbligatoria, da quest’anno saranno intraprese, nella nostra Regione, azioni di controllo a campione.




Foto 5. Pesche colpiteda sharka  Foto 6. Foglie di pesco con decolorazioni dovute a sharka

 










(Foto tratte dai siti internet della Provincia Autonoma di Bolzano e della Regione Veneto)

Per facilitare il compito dei tecnici l’Assessorato Agricoltura e Risorse naturali chiede ai coltivatori di piante ospiti (peschi, albicocchi, susini, ciliegi) di segnalare la presenza di sintomi sospetti all’Ufficio servizi fitosanitari (località Grande Charrière 66, Saint-Christophe, tel. 0165/275405, cell. 340/0634624,
segreteria 0165/275401).
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