VALDIGNE - MONT-BLANC
Per ognuno dei tre paesi dell'EMB, è stato predisposto un profilo territoriale che legge la realtà locale mettendo in evidenza gli aspetti che possono svolgere un ruolo di leva per uno sviluppo sostenibile, oppure al contrario essere un freno e quindi individua le principali sfide da affrontare nel futuro più prossimo.
UNA DIAGNOSI TERRITORIALE DELLA VALDIGNE
di Chantal Trèves
Courmayeur.La Valdigne, insieme con l'alta valle dell'Arve in Savoia e parte del Vallese in Svizzera, è ormai da quasi vent'anni parte di quell'ambito territoriale di cooperazione transfrontaliera chiamato Espace Mont-Blanc (EMB). Al centro dell'azione dell'EMB c'è fin dalla sua istituzione la tutela e la valorizzazione del territorio e delle comunità che vivono attorno al massiccio del Monte Bianco. A metà di questo decennio l'EMB ha prodotto un importante documento di indirizzo per le popolazioni locali volto a promuovere criteri di sostenibilità ambientale e di reciproco sostegno nella vita delle comunità del territorio transalpino. Lo Schéma de Développement Durable è stato approvato dalle assemblee elettive di tutti i comuni dell'EMB nel 2006 e da allora ha orientato iniziative locali ed è alla base di un importante progetto europeo in fase di approvazione proprio in questi mesi: il Progetto Integrato Territoriale Espace Mont-Blanc (PIT EMB). Per la redazione dello Schéma de Développement Durable e per la preparazione della scheda progetto del PIT Espace Mont-Blanc sono state prodotte varie analisi di tipo territoriale, socio-economico e ambientale che sono state la base di partenza per le riflessioni successive. In particolare, per ognuno dei tre paesi dell'EMB, è stato predisposto un profilo territoriale che legge la realtà locale mettendo in evidenza per le principali tematiche territoriali i problemi strutturali, gli aspetti che possono svolgere un ruolo di leva per uno sviluppo sostenibile oppure, al contrario, essere un freno e quindi individua le principali sfide da affrontare nel futuro più prossimo. Per la redazione del progetto europeo queste analisi sono state aggiornate, sintetizzate e ordinate, come richiesto dal bando, in una matrice SWOT. SWOT è un acronimo inglese che significa Strengths (forze), Weaknesses (debolezze), Opportunities (opportunità), Threats (minacce); è appunto un'analisi utilizzata per evidenziare e individuare punti di forza e di debolezza, opportunità e minacce. Si tratta di un metodo ormai molto usato non solo in economia - dove nasce negli anni sessanta del secolo scorso - ma anche in molte altre situazioni, tra cui le analisi territoriali, per mettere in evidenza e valutare in termini qualitativi gli elementi positivi e negativi presenti in un determinato contesto o condizionanti in qualche modo il contesto stesso, e di facilitare in tal modo la lettura di una situazione complessa. La matrice SWOT riferibile all'intero territorio dell'Espace Mont-Blanc, elaborata per il PIT, evidenzia gli aspetti che sono comuni ai tre paesi e che costituiscono la base di riferimento per la cooperazione transfrontaliera dei prossimi anni. A partire da questi documenti, ponendo particolare attenzione al versante valdostano dell'EMB, si può delineare un analogo quadro per la Valdigne mettendo appunto a fuoco quali sono gli specifici punti di forza e di debolezza presenti nel territorio stesso e quali sono le opportunità e le minacce che provengono dal contesto più vasto in cui si colloca questo territorio. Questa lettura tiene conto solo in parte della grave crisi che ha colpito le economie di tutto il pianeta e che sta facendo sentire i suoi effetti anche nella Valdigne. È tuttavia troppo presto per poter trarre delle conclusioni da un fenomeno ancora in evoluzione e che comunque per ora non ha variato i determinanti individuati di seguito.

I punti di forza del territorio Valdigne

La funivia del'Aiguille du Midi, a Chamonix.Un territorio con straordinarie risorse naturali e culturali per:
- il paesaggio del Monte Bianco, il cui valore simbolico e iconografico va salvaguardato;
- la grande ricchezza di ambienti naturali, con peculiarità climatiche, morfologiche e vegetazionali legate all'alta quota o all'inaccessibilità e per lo più in uno stato di salute soddisfacente;
- l'estensione dei territori tutelati anche a livello internazionale per il loro interesse scientifico e conservazionistico, con specifiche modalità di gestione in via di definizione;
- il paesaggio storico, ancor largamente leggibile e inserito in contesti ad elevata valenza paesistica;
- un patrimonio storico diffuso, in gran parte recuperato, ricco di valori e significati profondamente radicati nelle culture locali e fortemente caratterizzato.

Un ruolo diverso per ogni comune ma con funzioni che garantiscono l'integrazione.
I cinque comuni della Valdigne si stanno specializzando in modo da differenziare e integrare il ruolo di ciascuno all'interno del comprensorio:
- Morgex rafforza il suo ruolo di polo dei servizi sub-regionali (sanità, scuola);
- Courmayeur e La Thuile mantengono il loro ruolo di grandi stazioni turistiche, con un accento maggiore sul turismo invernale a La Thuile;
- Courmayeur conserva un'attrazione commerciale anche per i centri esterni (Aosta e Chamonix);
- Pré-Saint-Didier e La Salle hanno avviato politiche di specializzazione, con la valorizzazione delle terme e della piscina nel primo caso; con la formazione di centri culturali e sport tradizionali nel secondo.

Una ricca dote in infrastrutture e servizi:
- un sistema viario alquanto efficiente in rapporto ai caratteri orografici dell'area;
- buona dotazione di servizi, con elevata accessibilità anche nelle aree marginali;
- un valore del patrimonio immobiliare molto elevato, a fronte di un valore della rendita molto basso (1,5/2 %) su cui tuttavia si basa gran parte della formazione del reddito delle famiglie;
- una buona capacità finanziaria da parte delle amministrazioni comunali (ICI);
- una buona dotazione di attrezzature per il turismo, in grado di richiamare utenze specializzate (terme, sport, congressi..), elevata qualità delle strutture alberghiere;
- buone iniziative nell' ambito del risparmio energetico (tele riscaldamento a Morgex, Pré-Saint-Didier e La Thuile), e dei rifiuti.

Una imprenditorialità turistica, ma non solo, che si sta vivacizzando:

- nuove iniziative di valorizzazione per una fruizione più soft: agriturismo, sport con bassa necessità di infrastrutture, attività culturali, sviluppo di eventi congressuali, sportivi e culturali;
- il successo di pubblico sta premiando oltre le aspettative la riapertura delle terme di Pré-Saint-Didier che svolgono un servizio ormai insostituibile non solo per il dopo sci o escursione, ma anche come offerta fruitiva autonoma; relazioni transfrontaliere in via di consolidamento (La Thuile - la Rosière, e Courmayeur- Chamonix);
- un "savoir-faire" delle imprese artigianali e un'abitudine all'utilizzo dei materiali tradizionali in edilizia che consentono un recupero di qualità del patrimonio edilizio tradizionale; la valorizzazione di prodotti alimentari di alta qualità (vino, formaggi).

Segni di riduzione delle pressioni sulle risorse ambientali:

- i flussi di attraversamento sull'asse del Traforo del Monte Bianco sono ormai completamente canalizzati sull'autostrada, riducendo l'apporto di emissioni inquinanti nell'abitato;
- la raccolta differenziata è sensibilmente aumentata passando dal 22,8 del 2002 al 39,0 % del 2008, dato che si colloca vicino alla media regionale che è pari al 39,7%.

I punti di debolezza della Valdigne

La Torre di Châtelard a La Salle.Una struttura organizzativa sbilanciata nel settore turistico e ancora dipendente dal mercato immobiliare:

- forte terziarizzazione del tessuto economico dovuto allo sviluppo turistico e alle sue ricadute nel commercio e nelle costruzioni ma con un trend in lieve calo sia per la ricettività che per numero di turisti;
- la struttura economica si presenta fortemente sbilanciata nel settore commerciale, ricettivo, della ristorazione e dei servizi; nelle grandi stazioni turistiche i due settori assorbono circa il 70% degli addetti totali;
- nell'ultimo quindicennio si registra un crollo del settore agricolo, la SAU e le aziende risultano più che dimezzate;
- affermazione di modelli di vita "urbani" con un relativo distacco dalla tradizionale cultura di montagna e carenza di alternative professionali;
- la crescita del territorio edificato è stata imponente nel secolo scorso, e, negli ultimi anni, si è accentuata per effetto degli interventi viari e delle attrezzature pubbliche;
- l'economia turistica, fortemente influenzata dalla vicinanza al bacino delle grandi città del triangolo industriale del Nord-Ovest, ha favorito un abnorme incremento di seconde case (oltre il 75 % di abitazioni non occupate), vasto patrimonio abitativo sotto-utilizzato e con costi gestionali sempre più onerosi;
- la ancora troppo debole consapevolezza dell'importanza delle risorse naturali del territorio da parte degli operatori economici non consente di valorizzare adeguatamente le potenzialità ambientali presenti;
- il settore artigianale è debole a causa della frammentazione e della carenza di servizi di sostegno;
- si registra un elevato turnover nel commercio.

Un controllo poco efficace delle dinamiche urbanizzative con conseguenti difficoltà a gestire le pressioni sulle risorse ambientali e sul paesaggio:

- persiste una crescita insediativa disorganica: insediamenti arteriali, attrezzature sovradimensionate, notevole utilizzo del territorio alle quote più basse;
- le opere di infrastrutturazione investono anche i grandi spazi naturali destinati allo sci (La Thuile e Courmayeur) e l'intero asse della Dora, in cui gli effetti dello sviluppo turistico si associano alle opere legate all'autostrada;
- le condizioni geomorfologiche del territorio rivelano numerose situazioni di dissesto potenziale, che in alcuni casi condizionano l'insediamento di fondovalle;
- flussi antropici concentrati conducono a criticità in aree ad alto valore naturalistico, come ad esempio nelle valli Vény e Ferret nei periodi di punta;
- l'elevata concentrazione di popolazione residente e turistica in particolari momenti dell'anno comporta un incremento delle pressioni sulle diverse matrici ambientali; in particolare si rileva:
. un carico turistico elevato, con una popolazione equivalente (comprendente residenti, turisti e lavoratori non residenti) superiore del 43% (dato 2006);
.- flussi di traffico che contribuiscono alle emissioni inquinanti nella porzione del 50 e 87%, a seconda del tipo di inquinante;
.- consumi energetici elevati in ragione delle condizioni ambientali;
. un'elevata presenza di scarichi civili in acque superficiali; una produzione pro-capite annuale di rifiuti urbani che è quasi il doppio della media regionale (1076 kg/abitante nel 2007, a fronte di una media regionale di 581 kg);
- l'assenza di un depuratore comprensoriale e la ridotta o del tutto assente fascia riparia riducono i livelli di qualità e di funzionalità delle acque, al di sotto delle potenzialità che il sistema dovrebbe avere;
- la diffusione di centrali idroelettriche di dimensioni medio-piccole rischia di ridurre, se non adeguatamente gestita, le portate dei corsi d'acqua in momenti critici per l'ecosistema;
- la mobilità dell'area è principalmente affidata al trasporto individuale con problemi in particolare per:
. il pendolarismo interno, (flussi casa-lavoro), tra i centri minori verso i due centri principali, e dai centri della Valdigne verso Aosta è quasi completamente affidato al mezzo individuale, in quanto la linea ferroviaria non collega i centri di maggior polarizzazione ed è scarsamente efficiente; il trasporto su gomma privilegia i collegamenti Courmayeur - Aosta, considerando La Salle, Morgex e Prè Saint-Didier stazioni di passaggio; a La Salle il problema è aggravato dalla presenza di un insediamento diffuso sulla collina;
. la mobilità turistica interna per il raggiungimento delle mete e delle risorse con situazioni, di particolare congestione, che in parte sono state affrontate con la predisposizione di navette (Val Veny, Val Ferret, Arpy, tra le Funivie), o con mezzi ad hoc: Pulmino delle Nevi La Thuile-Courmayeur, collegamento Chamonix- Courmayeur.

Difficoltà strutturali per la gestione del territorio agricolo e forestale della Valdigne:

- elevati costi di produzione, di approvvigionamento, di manutenzione del territorio non coltivato;
o forte competitività con il settore turistico e con le aziende agricole delle zone di media e bassa valle, per limitate dimensioni delle aziende, dispersione dei fondi, parcellizzazione della proprietà;
- invecchiamento degli addetti, e scarsa organizzazione e formazione delle aziende nella realizzazione della filiera agro-alimentare.

Opportunità e minacce che possono condizionare l'evoluzione
del territorio Valdigne

Le Grandes Jorasses viste dal Lago d’Arpy.Tendenze in atto a scala sovra-locale che possono essere opportunità da cogliere:

- nuova disponibilità della società civile a modelli di cooperazione che, se ben supportata, potrebbe migliorare la 'capacità di impresa' nel settore turistico, artigianale e culturale;
- interesse per le energie rinnovabili, tra le quali si collocano l'energia idraulica e l'energia solare, risorse primarie di cui la Valdigne dispone con abbondanza ma che debbono essere gestite con attenzione alla sostenibilità ambientale e alla qualità del paesaggio;
- interesse per il risparmio energetico che potrebbe essere occasione di rinnovo delle modalità operative in edilizia.

Opportunità presenti sul territorio da valorizzare a livello transfrontaliero:

- realizzazione coordinata dello Schéma de Développement Durable, attraverso l'attuazione del PIT EMB; ulteriore sviluppo della cooperazione transfrontaliera nella gestione dei comprensori dello sci alpino (La Thuile e Courmayeur);
- valorizzazione del circuito transfrontaliero dei sentieri e dei rifugi (Tour du Mont Blanc) e degli eventi collegati (Ultratrail, …);
- opportunità di messa in rete dei siti naturali a livello transfrontaliero per la costruzione di una rete ecologica di primario interesse sull'arco alpino;
oopportunità di valorizzare la presenza di risorse culturali puntuali, connettibili a circuiti culturali transfrontalieri;
- sviluppo comune dei prodotti locali con valorizzazione delle filiere corte transfrontaliere.

Minacce per la Valdigne:

- effetti del cambiamento climatico in atto sul rischio idrogeologico, le riserve idriche, il paesaggio, le modalità di fruizione turistica del comprensorio; trasformazione dei modelli generali di fruizione turistica verso orientamenti in contrasto con gli indirizzi di gestione sostenibile del territorio;
- pressione trasformativa incontrollata nel tentativo di inseguire sempre nuovi modelli di fruizione turistici e in assenza di un proprio progetto di ampio respiro;
- incremento dei volumi costruiti in assenza di adeguate e condivise misure di gestione territoriale;
- permanenza del deficit di accessibilità e di differenziazione modale dovuto a politiche dei trasporti europee e nazionali. 

Documenti di riferimento
- ARPA Valle d'Aosta, 2008 - Quarta Relazione dell'Ambiente in Valle d'Aosta - 2007, Aosta.
- Comunità Montana Valdigne 2009 - Documento di indirizzo per il piano di sviluppo turistico della Comunità montana Valdigne Mont Blanc: Diagnosi territoriale e analisi del fenomeno in atto. A cura di IRE, consulenze per l'impresa e il territorio, Torino.
- Espace Mont Blanc, 2004 - Profil territorial du Schéma de Développement Durable : Valdigne.
- Espace Mont Blanc, 2009 - Scheda di candidatura PIT Espace Mont Blanc. Obiettivo Cooperazione territoriale europea Italia-Francia (Alpi) 2007-2013.
- RAVA, 2009 - Annuario Statistico Regionale 2008, Aosta.


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Ensemble pour un dÉveloppement durable: le plan intégré transfrontalier de l'Espace Mont-Blanc
Avec la mise en oeuvre sur le terrain du Plan intégré transfrontalier de l'Espace Mont-Blanc, l'engagement des cinq Communes de la Communauté de Montagne Valdigne Mont-Blanc pour le développement durable va passer à une vitesse supérieure. L'opportunité financière offerte par la programmation des Fonds européens 2007-2013, et plus particulièrement par la coopération transfrontalière du Programme ALCOTRA, s'est manifestée au bon moment, quand les élus de l'Espace Mont-Blanc étaient à la recherche de financements pour assurer l'application du plan d'actions préconisé par Schéma de développement durable.
Mais qu'est-ce que c'est le Plan intégré transfrontalier de l'Espace Mont-Blanc, désormais connu comme " le PIT " ? Il s'agit d'un ensemble coordonné et intégré de six projets, issus des acteurs locaux des trois régions et ayant trait aux thèmes majeurs du développement durable, à travers une approche orientée vers l'innovation et le développement des réseaux :

- "Camp de base ", visant la connaissance et monitoring de l'environnement ainsi que la gestion des milieux sensibles,
- " Villages durables ", axé sur les énergies renouvelables et l'efficacité énergétique,
- " AuTour du Mont-Blanc ", avec au cœur la randonnée pédestre et la fameuse boucle entourant le toit de l'Europe,
- " Education à l'environnement ", projet d'éducation du public aux spécificités du territoire et des paysages de montagne,
- " Mobilité durable ", visant les transports publics transfrontaliers de proximité et la mobilité douce,
- " Saveurs d'hauteur ", axé sur la valorisation des produits de terroir et le développement des marchés de proximité.

Les cinq Communes de la CM Valdigne Mont-Blanc se sont impliqués activement dans le PIT et toutes participent a un - voire plus - projets. Par ailleurs, le PIT a vu l'adhésion d'un partenariat large et diversifié, alliant partenaires publics et privés, Communes et services de la Région, associations et autres entités engagées sur le territoire. Le démarrage effectif des projets est envisagé pour l'année 2010, après approbation par les Autorités du Programme Alcotra.

Stefania Muti
 

   
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