Rapport annuel
Rapporto di fine anno  //  2014

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Assessorato istruzione e cultura

Emily Rini

Assessore istruzione e cultura

In un momento di radicali trasformazioni della società e di profondi cambiamenti del contesto economico e culturale, la scuola rappresenta una sorta di porto franco, dove i nostri bambini e i nostri ragazzi devono poter trovare spazio per i propri entusiasmi, le proprie passioni e porre le basi del proprio futuro. Al contempo, la scuola deve poter rappresentare per loro una dimensione esperenziale e cognitiva nella quale trovare le risposte alle tante domande del quotidiano, ma soprattutto ai tanti quesiti che si pongono sul futuro.

Ed è proprio nel guardare al futuro dei nostri giovani che la scuola deve essere una scuola di eccellenza. Per questo, i miei obiettivi, in questi primi mesi di incarico, si sono caratterizzati attorno a iniziative che guardano all’istruzione come ad un’opportunità per far parte del mondo, come ad un’occasione per  integrarsi in quell’Europa che i nostri ragazzi sentono ancora troppo lontana e come una possibilità di misurarsi con le nuove tecnologie e con un’istruzione plurilingue.

Sono stati così sostenuti progetti come La Scuola digitale, l’Esabac, l’Operation Sacs d’Histoire e Ecole en langues Vda che sto vivendo – nel duplice ruolo di mamma e di amministratore – con una certa emozione e con una buona dose di curiosità, ma anche con un discreto orgoglio, perché ritengo che in primis dobbiamo dare ai nostri ragazzi dei sogni, nuove progettualità, dobbiamo dipingere loro orizzonti diversi da quelli con cui sono soliti confrontarsi, per far maturare la loro ambizione, per far crescere la loro voglia di costruire qualcosa di originale. Tutto ciò a fianco del percorso che l’Assessorato sta realizzando nell’ottica del rafforzamento del bilinguismo, previsto dal nostro ordinamento. Ordinamento normativo che dovrà vedere un percorso di adattamento e revisione attraverso la messa in coerenza e l’aggiornamento delle indicazioni contenute nelle adaptations ai programmi dei vari gradi di scolarità.

Ma accanto ai progetti che guardano intensamente al domani, la scuola deve altresì garantire il legame con il passato della comunità da cui nasce, investire sulla conservazione e sul rispetto della "Storia nella nostra Storia”, così come promuovere la valorizzazione del patrimonio culturale. Su queste riflessioni si sono sviluppate attività come Le patois à l’école, iniziative come la partecipazione al Concours national français de la Résistance et de la Déportation e l’adesione del mondo scolastico alle Journées de la civilisation, de l’histoire et de la culture valdôtaine.

Scuola significa e deve significare però anche solidarietà ed inserimento sociale. Grande attenzione quindi è stata posta per l’integrazione scolastica di studenti con disabilità, così come si è investito nel Centro territoriale di supporto per l’inclusione.

La crise et les inévitables coupures budgétaires qu’elle engendre ont aussi affecté les secteurs d’activité de l’Assessorat. Nous avons donc été contraints de réduire notre partie du budget, mais nous avons fait le choix d’assurer à l’école valdôtaine les ressources nécessaires pour qu’elle puisse vraiment devenir l’une des excellences de notre région, un véritable laboratoire d’expérimentation pour les esprits de demain.

Les activités liées à la protection des biens culturels s’en sont donc trouvé limitées, mais pas au point d’arrêter les travaux sur les chantiers, où d’importants vestiges sont en cours de récupération, ou de renoncer aux initiatives de valorisation de notre important patrimoine architectural et culturel, dont la Vallée d’Aoste et, surtout, les Valdôtains ont tout lieu d’être fiers.

Pour notre région, l’inauguration du nouvel aménagement de cet ouvrage extraordinaire qu’est le Pont d’Aël a été l’un des principaux événements promotionnels de l’année 2014 : en l’espace des sept jours d’ouverture prévus, ce pont-aqueduc monumental a accueilli plus de trois mille visiteurs.

Pour ce qui est de l’avenir, nous sommes bien conscients du fait que les ressources dont pourra disposer l’Administration régionale diminueront encore. Nous allons donc devoir trouver de nouvelles formes de financement pour nos futurs projets : d’une part, en faisant davantage appel aux fonds de l’Union européenne et, d’autre part, en concevant de nouvelles formes de collaboration avec le secteur privé. Nous souhaitons que le secteur privé puisse investir dans nos biens architecturaux en soutenant financièrement la conception de projets et la restauration du patrimoine.

Ainsi, les sites archéologiques et les nombreux châteaux de notre région assumeront un rôle de plus en plus important pour notre communauté : un miroir qui renvoie la profondeur de notre vraie identité et une image forte qui fait connaître notre culture à l’extérieur.