Rapport annuel
Rapporto di fine anno  //  2014

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Assessorato istruzione e cultura

Beni storico artistici

Conservazione e valorizzazione dei beni storico artistici

Il settore dei beni storico-artistici, nel corso del 2014, ha proseguito gli interventi di tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio mobile locale, di proprietà regionale e di privati, tra cui l’ente ecclesiastico. Tra i beni appartenenti a quest’ultimo, sono state oggetto di restauro le tele della Via Crucis della cattedrale. Commissionate nel 1842, dal canonico François-Frédéric Nourrissat, parroco e arciprete della cattedrale stessa, le quattordici stazioni della Via Crucis, costituite da tele di grandi dimensioni, dipinte a olio e inserite in cornici di legno policromo, furono collocate sui pilastri della chiesa a formare un percorso devozionale sviluppato lungo le due navate laterali. L’intervento, durato nove mesi e consistito in operazioni di pulitura, consolidamento, parziale foderatura e sostituzione dei telai; la complessità del restauro è stata determinata sia dalla consistenza numerica che dalle notevoli dimensioni delle tele.

Cattedrale di Aosta. Via Crucis, stazione III: Gesù cade per la prima volta

Cattedrale di Aosta. Via Crucis, stazione XIII: Gesù è deposto dalla croce

Si segnala inoltre che è proseguito il restauro dei due sportelli d’altare del XV secolo, intagliati e dipinti, appartenenti sempre alle raccolte della cattedrale.

Tra gli interventi che hanno riguardato la cattedrale, si evidenzia la pubblicazione del nuovo Catalogo del Museo del Tesoro della Cattedrale di Aosta, presentato al pubblico nel mese di maggio. Il volume, nato nell’ambito delle iniziative promosse per il IX centenario della morte di Sant’Anselmo, ha visto la luce dopo anni di ricerche e studi sulle opere del Tesoro della chiesa madre aostana. Nato sulle basi di una solida ricerca documentaria, il volume è infatti costituito da saggi storico-critici dedicati alla collezione e al museo nel suo insieme, cui fanno seguito le schede specifiche delle singole opere esposte, accompagnate da un dettagliato apparato iconografico realizzato appositamente. Non mancano approfondimenti sulle gemme e sui materiali lapidei, una nutrita raccolta di trascrizioni degli inventari e un’aggiornata bibliografia. Curato da Enrico Castelnuovo, il catalogo rappresenta uno sforzo a più mani, prodotto grazie alla partecipazione di studiosi esperti della materia, e costituisce un esempio da seguire per il rapporto di collaborazione fra Soprintendenza e mondo universitario.

Veduta dell’ingresso al museo

Cassa reliquiario di san Grato, XV secolo

Tavola dipinta con Crocifissione, inizi XVI secolo

Tondo di vetrata con la Dormitio Virginis, XII secolo

Copertina del catalogo

A corredo di tutti gli interventi su beni storico-artistici, sono state programmate alcune attività tecnico-scientifiche e di studio di supporto ai lavori di restauro. Tra queste, è proseguita una ricerca sulla cultura figurativa in Valle d’Aosta (1470-1520 circa), che ha in particolare esaminato aspetti quali identità locali, viaggi di artisti e di committenti nel contesto dell’arco alpino occidentale e dell’Europa tardo-medievale. L’indagine è stata focalizzata sull’avvio e sul funzionamento di importanti cantieri nei decenni di passaggio tra Quattro e Cinquecento, in particolare legati al mecenatismo del priore Georges de Challant. Analogamente, è continuata la ricognizione sul panorama della scultura lignea aostana quattrocentesca per il periodo 1397-1470 circa, finalizzata a meglio comprendere le modalità operative di importanti botteghe quali quelle di Stefano Mossettaz e di Jean de Chetro. Per effettuare tali ricerche, sono state necessarie una serie di verifiche documentarie presso gli archivi aostani e presso gli archivi parrocchiali delle singole località che hanno custodito, o custodiscono tuttora, opere lignee di epoca medievale.

Nell’ambito degli interventi di valorizzazione e musealizzazione di castelli e immobili storici di proprietà regionale, sono stati effettuati alcuni ulteriori approfondimenti storico-architettonici e documentari su Castel Savoia di Gressoney-Saint-Jean, finalizzati alla riprogettazione del percorso di visita.

Castel Savoia, veduta esterna

Castel Savoia, disegno progettuale del camino della sala da pranzo

Castel Savoia, camino della sala da pranzo

Castel Savoia, disegno progettuale di alcuni particolari

Al castello di Quart, terminata l’operazione di descialbo delle pitture della fine del XIII secolo conservate all’interno del donjon più antico, è stato avviato il cantiere per il restauro del ciclo. Nell’ambito dei lavori di restauro delle strutture architettoniche coinvolte nel primo Lotto, è stato avviato il progetto di allestimento del vano ipogeo e del donjon, per il quale gli uffici hanno predisposto i contenuti degli apparati didattico-multimediali, approfondendo gli aspetti storico-artistici inerenti l’edificio storico e il contesto ambientale in cui è inserito (i proprietari, i corpi di fabbrica, gli affreschi, la cappella, gli ambienti annessi al castello, il parco).

Castello di Quart, veduta esterna

Castello di Quart, donjon, parete est, ortofoto

Castello di Quart, donjon, parete nord, ortofoto

Nelle sale interne del castello di Aymavilles sono proseguiti gli interventi di messa in luce e restauro degli antichi apparati decorativi risalenti al Sette e Ottocento, che risultavano coperti sotto recenti strati di ridipintura. Sono state pertanto avviate attività di approfondimento, analisi e rilievo delle decorazioni pittoriche ai fini dell’aggiornamento del progetto di ordinamento e allestimento della collezione dell’Académie Saint-Anselme presso il castello.

Castello di Aymavilles. Antichi apparati decorativi

Castello di Aymavilles. Antichi apparati decorativi

Castello di Aymavilles. Antichi apparati decorativi

È stata inoltre avviata la progettazione dell’allestimento multimediale di una sala del castello di Arnad, nell’ambito del progetto di cooperazione internazionale Italia Francia (ALCOTRA) 2007-2013, n. 204, Phénix, Renaissance des patrimoines. Per sviluppare i temi della futura comunicazione multimediale sono state quindi realizzate approfondite ricerche documentarie sui committenti e sulle vicende storiche dell’edificio, procedendo a uno studio di tipo storico-critico indirizzato al ciclo pittorico presente nelle sale interne, risalente al XVIII secolo, per giungere a definire, in maniera inequivocabile, l’ambito culturale di appartenenza e identificare le maestranze attive. Il ciclo pittorico è stato contestualizzato all’interno delle "testimonianze” della pittura seicentesca in Valle d’Aosta e dintorni, con particolare riferimento a dimore nobiliari coeve legate da vincoli di parentela o ad altro titolo, alla famiglia dei Vallaise, finora per nulla indagate (ad esempio il castello di Nus e il castello dei conti San Martino a Parella).

Castello Vallaise di Arnad, Galleria de Les Dames fortes

Castello Vallaise di Arnad, Sala di Davide

Castello Vallaise di Arnad, veduta esterna

Nel campo della tutela, sono stati eseguiti i necessari sopralluoghi in occasione di interventi di restauro promossi da enti o istituti privati. Tra le attività istituzionali, si segnalano le procedure amministrative relative a prestiti di beni culturali per mostre e manifestazioni e donazioni di opere d’arte a favore delle collezioni regionali.

Attività di rilevanza internazionale

Reduci dal successo del progetto espositivo comune dal titolo: Des Saints et des Hommes. L’image des Saints dans les Alpes à la fin du Moyen Age, svoltosi in sei diverse sedi comprese tra Italia, Francia e Svizzera nel corso dell’estate 2013, i partner del gruppo di lavoro internazionale Sculpture médiévale dans les Alpes, hanno lavorato, nel corso del 2014, alla formulazione di nuovi circuiti di collaborazione che rispondano alla vocazione del gruppo di evidenziare i legami culturali intessuti tra le regioni alpine occidentali nel corso del Medioevo.

La ricerca di un tema condiviso da sviluppare in sinergia tra i vari partner - in vista di una nuova esperienza di comunicazione al pubblico dei risultati ottenuti dalla ricerca comune - si sta orientando intorno al tema dei fasti della corte sabauda. La programmazione ha dovuto scontrarsi con le difficoltà economiche che affliggono l’Italia e, in parte, la Francia e la Svizzera e con la consapevolezza di non poter concretizzare il progetto prima del 2018.

Contestualmente, il sesto centenario dalla creazione del ducato di Savoia nelle mani di Amedeo VIII, che ricorrerà nel 2016, non poteva essere trascurato dal gruppo di lavoro in questione. I partner del dipartimento francese della Savoia sono stati i primi a impostare un articolato programma espositivo intorno al tema del castello, letto nelle sue varie implicazioni, economiche, politiche, sociali, artistiche e culturali in genere, a partire dalla data dell’elevazione di Amedeo VIII da conte a duca di Savoia fino ai nostri giorni.

In modo speculare, ma del tutto autonomo nell’impostazione della ricerca e negli esiti dell’iniziativa, anche la Soprintendenza per i Beni e le Attività culturali sta approntando una specifica piattaforma di lavoro. Ciascuno per i propri ambiti di competenza, i vari settori dell’archeologia, della ricerca storica e d’archivio e dei beni storico-artistici, coordinati dalla struttura Catalogo, beni storico artistici e architettonici, stanno predisponendo un piano culturale da sviluppare nel 2015 e da trasformare in un articolato progetto di comunicazione pensato per il vasto pubblico proprio in occasione della ricorrenza del 2016.

La tutela dei beni architettonici classificati monumento o documento

Le attività ordinarie di tutela dei beni architettonici, hanno coinvolto gli uffici competenti nella ricerca di conciliare il rispetto del patrimonio storico costruito con le esigenze di recupero degli edifici determinate dal soddisfacimento di nuovi modi di vivere o di inserimento di nuove funzioni o di nuovi impianti tecnologici.

Accanto all’attività amministrativa, svolta attraverso autorizzazioni, pareri, concertazioni per modifiche, varianti e adeguamenti degli strumenti urbanistici, verifiche dell’interesse culturale dei beni, il lavoro ha pertanto richiesto di operare in collaborazione con l’utenza pubblica e privata mediante sopralluoghi congiunti, analisi delle problematiche con i soggetti coinvolti, ricerca di soluzioni tecniche, verifiche in corso d’opera.

Fontainemore. Grenier a Chuchal prima dell’intervento

Fontainemore. Grenier a Chuchal prima dell’intervento

Fontainemore. Grenier a Chuchal dopo l’intervento

Saint-Marcel, Edificio a Seissogne prima dell’intervento

Saint-Marcel, Edificio a Seissogne dopo l’intervento