Coppa del Mondo di sci femminile

La pista n.3 Franco Berthod

 

La storia

La n.3 è una delle piste più interessanti dal punto di vista tecnico di tutto il comprensorio.
E’ una pista nera “doc”, che dal plateau di Les Suches discende attraverso i boschi sovrastanti La Thuile per raggiungerla dopo quasi 3 km di impegnativi “muri e curvoni”.
Essa è intitolata ad un’atleta che ha scritto la storia dello sci alpino di La Thuile : Franco Berthod.
Il tracciato di gara attuale è stato disegnato da Bernard Russi e Franco Berthod e la prima omologazione internazionale risale al 5 gennaio 1994. A fine gennaio dello stesso anno si correvano le prime gare di discesa libera FIS, mentre dal 16 al 18 gennaio dell’anno seguente la Thuile si prestava ad ospitare 2 discese libere e 2 super gigante di Coppa
Europa. Infine dal 5 al 8 febbraio 1997, si disputavano altre due gare di discesa e altrettante di super gigante, con la partecipazione di una giovane promessa internazionale Hermann Maier il quale si classificò secondo nella prima discesa libera a pochi centesimi di secondo da Roland Assinger e quarto nella seconda DH. Il tracciatore delle due discese era
Danilo Sbardellotto.
La pista è stata poi protagonista ospitando nel 2011 i Campionati Italiani Assoluti Maschili di Sci Alpino, nel 2012 le Finali di Coppa Europa Maschili (discesa libera e superG) e nel 2013 due gare di superG maschile valevoli sempre per il circuito di Coppa Europa.

Il tracciato

Dopo un breve tratto iniziale, segue un curvone molto impegnativo, “la grande esse”, che si sviluppa all'interno di un canalino che termina con una veloce diagonale a sinistra. E’ l’inizio del muro vero e proprio della “Franco Berthod”: qui la pendenza massima è oltre il 70% all'inizio del quale si ha veramente la sensazione di trovarsi per un attimo nel vuoto.
Segue un ampio curvone a sinistra al termine del quale si affronta un salto impostando “al volo” la curva seguente verso destra, altre due curve portano nella parte finale del muro dove la pendenza diminuisce notevolmente.
Una diagonale verso destra consente un breve momento di respiro all’altezza dell’Alpe Planey prima di affrontare un impegnativo curvone a sinistra sul muro a lato della “minicentrale”. L’immediato curvone a destra porta alla “parabolica” che termina sul breve impegnativo muretto “della Magneuraz”. Si prosegue in diagonale verso destra per giungere al “salto di Golette” che immette sul traguardo. L’arrivo è situato a ridosso del paese a 400 mt dalla partenza degli impianti. Il tracciato di gara è esposto a nord-ovest. Il terreno è inerbito lungo tutto il percorso ed è libero per i primi 100 m, mentre per i successivi è delimitato da vegetazione arborea sui due lati. Il percorso è totalmente delimitato da recinzione per il pubblico mediante reti apposite. Le condizioni di visibilità sono ottime e l’influenza del vento è parziale solo nel primo tratto.

 

 

 




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