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Valle d'Aosta PORTALE IMPRESE

Gros Cidac

L’ipermercato si trova nel centro di Aosta, nei pressi della stazione di partenza della cabinovia “Aosta-Pila”. E’ presente in Valle d’Aosta, come ingrosso “Cash and Carry”, fin dal 1945, e diviene Ipermercato nel 1949.

logo gros cidac - carrello della spese con colori

Prima degli anni ‘50, nel territorio valdostano erano presenti tre società affermate nel campo del commercio: la “Quarello e Vietti” (vendita di Coloniali), la “Celesia Pietro” (vendita di Alimentari), e la “Vietti Ernesto” (Vendita di Alimentari e Granaglie).

Nel 1949, tali aziende decisero di unirsi per fondare la “CIDAC snc”, acronimo indicante la locuzione “Commercio Ingrosso Droghe Alimentari Coloniali”, al fine di acquisire maggior potere contrattuale nei confronti dei fornitori.

Ristrutturata ed ampliata la sede della “Vietti Ernesto”, nel centro di Aosta, la stessa subì un incendio provocato da un cortocircuito il 15 ottobre 1961 e si presentò come primo grande ostacolo per la sopravvivenza aziendale; le merci stoccate, all’epoca con un valore stimato di 85 milioni di lire, vennero quasi completamente distrutte dal fuoco.

Il trauma, non solo economico, era enorme, ma la voglia di non arrendersi dei soci fondatori fece la differenza. Nei mesi successivi l’azienda spostò la propria attività in un magazzino concesso in affitto dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta e nel frattempo acquistò un’area industriale alle porte della citta, dove venne costruito il primo corpo dell’attuale ipermercato.

A Giugno del 1962 la Cidac inaugurava la sua nuova sede con una struttura di 2.000 mq e un organico aziendale di oltre 20 dipendenti. Ma a fronte di continui aumenti del fatturato, supportati dalla partecipazione attiva dei soci, le dimensioni dell’azienda cominciarono a rivelarsi insufficienti ed ebbe così inizio  un processo di crescita per linee interne, con l’acquisizione dei terreni circostanti e l’aumento dimensionale della struttura.

Dopo un periodo di vendita all’ingrosso, ovvero di “Cash & Carry”, nel 1974 la Cidac ottenne il rilascio di una licenza per la vendita al dettaglio, aprendosi ad un nuovo, crescente segmento nel settore della distribuzione.

Nel 1972 la Gros Cidac fu co-fondatrice insieme ad altri grossisti alimentari del panorama italiano, del gruppo di acquisto la cui prima denominazione era “Cash&Carry Consorziati”, da cui il logo-acronimo C3, che designa l’aggregazione a partire dal 1985. Oggi ne fanno parte 25 imprese, specializzate nella distribuzione e radicate nei rispettivi territori regionali, con brand e marchi propri, fortemente riconoscibili con qualità garantita a prezzi convenienti. L’organizzazione annovera 814 punti vendita (compresi gli affiliati) e 34 centri di distribuzione.

Nel 1979, la proprietà propose un nuovo cambiamento: espandere la gamma commerciale dei prodotti per trattare anche generi non alimentari e convertire la “forma aziendale” da società di persone, la “Cidac snc”, in società di capitali, la “Gros Cidac S.r.l.”.

Oggi Gros Cidac si estende su di una superficie di mq 9.800, con 300 collaboratori e oltre 1.000 fornitori, serve ogni settimana 25 mila clienti con un assortimento di 60.000 articoli.

La Gros Cidac ha puntato con forza sullo sviluppo di relazioni con i fornitori locali, diventando, ad esempio, una vetrina fondamentale per far conoscere la crescente qualità dei vini valdostani, dedicando settori a tutte le DOP regionali e sviluppando progetti basati sulla valorizzazione delle produzioni locali per offrire alla propria clientela prodotti a chilometro zero, un esperimento unico a livello italiano in strutture di grande distribuzione come quella della Gros Cidac.

L’aumento di competitività con l’installazione di nuovi ipermercati ha dato impulso allo sviluppo di servizi innovativi quali le casse automatiche, le ordinazioni via internet e consegna a domicilio.

Infine la Gros Cidac è rivolta verso un impatto ambientale minimo coprendo la sua sede con un manto erboso mantenuto verde da un impianto di microirrigazione e al rispetto dell’ambiente facendo uso di risorse energetiche rinnovabili, ovvero ricorrendo al riciclo dell’energia termica della centrale frigorifera per la produzione di calore e riscaldamento del punto vendita, consentendo un risparmio energetico.