MAFIA: ALFANO, CON NOI CARCERE PER BOSS DIVENTATO DURISSIMO

19:41 - 12/09/2009 


(ANSA) - ROMA, 12 SET - "Abbiamo trasformato il carcere duro in carcere durissimo. I boss che non collaborano devono sapere che ci resteranno, non ci sono chance". Non ha usato mezzi termini il ministro della Giustizia Angelino Alfano per chiarire la linea del governo nella lotta alla criminalità organizzata. Parlando a Roma ai giovani del Pdl, Alfano ha insistito sul senso complessivo del pacchetto di misure antimafia messe in campo dall'esecutivo sottolineando "l'orgoglio da siciliano di aver messo la firma a queste norme".

Alfano si è riferito in particolare al sequestro dei beni, anche leciti, ai boss che hanno fatto sparire i beni illeciti; al fatto che "la morte di un boss non è la lavatrice dei suoi reati" cosi che il sequestro e la confisca dei suoi beni illeciti è in capo anche ai suoi eredi; alla eliminazione del gratuito patrocinio nei confronti dei boss che si dichiarano nullatenenti.

Parlando del "papello" relativo ad una trattativa tra la mafia e lo Stato Alfano ha detto: "i boss volevano l'alleggerimento del 41bis, la mano leggera sul sequestro dei beni e la revisione dei processi già passati in giudicato: noi abbiamo fatto l'esatto contrario".

Quanto ai magistrati, il Guardasigilli ha detto che la maggior parte lavora e la sera dorme in buona coscienza. Ma su 9.000 solo qualcuno si esalta di fronte ad una telecamera o può appassionarsi ad altro". (ANSA).


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