Università: Manfredi, previsto 1 mld in più

Iscrizioni aumentate del 6-7%, temevamo il -10%
11:16 - 25/11/2020 


(ANSA) - ROMA, 25 NOV - "Negli ultimi mesi si sta arrivando ad una convergenza su un grande progetto paese che metta al centro l'università, la ricerca e la formazione scolastica". Lo ha detto il ministro per l'Università e la Ricerca, Gaetano Manfredi, al convegno "L'Università e la ricerca oltre la pandemia" organizzato dalla Cgil. "C'è il tema dell'accesso all'università: abbiamo questo drammatico problema in Italia, c'è uno scarso numero di persone che dalla scuola superiore vanno all'università - ha proseguito il ministro - c'è ancora una università di classe: 4 studenti di Medicina su 10 hanno i genitori medici, i numeri di ragazzi che vengono da famiglie di non laureati è ancora molto basso. Il tema di accesso all'università dipende da due fattori: il diritto allo studio, innanzitutto. Abbiamo la necessità di ridurre la tassazione, aumentare la residenzialità pubblica; poi c'è un tema di politiche dell'offerta: la mancanza di una offerta professionalizzante riduce la possibilità che gli studenti diplomati accedono all'università. Oggi accedono all'università soprattutto gli studenti dei licei; serve un rafforzamento della formazione professionalizzante". Il Ministro si è soffermato sul dato dell'incremento dell'iscrizione all'università in tempi di pandemia, "è estremamente interessante: c'è l'impatto della no tax area, c'è il tema enorme della mobilità, abbiamo avuto un più 6-7% di iscrizioni quando ci aspettavamo -10%. "In legge bilancio ci sono provvedimenti che consolidano questo livello di tassazione per sempre e più borse di studio: abbiamo previsto 70 milioni per rafforzare questa tendenza, anche se dobbiamo fare di più per arrivare alla media europea", ha proseguito il titolare del dicastero. C'è poi il tema di personale all'università: "500-600 concorsi da ricercatori all'anno, quanti se ne facevano finora, è un numero risibile. Un primo passo avanti è stato fatto: abbiamo messo 6000 posti di ricercatore, il 10% di tutti quelli che ci sono in Italia, è un iniezione importante. Vogliamo in futuro avere concorsi per 2000 posti all'anno il che significa una progressione di opportunità. Avere concorsi regolari è un modo per ridurre il precariato e la migrazione dei cervelli. C'è un inizio di una politica di maggiore investimento nella ricerca, nel personale, nell'università". Il ministro ha spiegato che nel 2021 verranno messe risorse in più - tra diritto allo studio, finanziamento ordinario, finanziamento degli enti - per circa 1 miliardo. Infine per il ministro bisogna far sì che le risorse del Recovery Fund siano "strutturali e che in futuro dovranno essere sostenute dal bilancio dello Stato". "Non credo assolutamente in un sistema universitario a distanza - ha concluso il ministro - ma l'utilizzo delle tecnologie ci può aiutare ad avere una didattica più interattiva, anche nell'aula. Poi c'è il tema di avere una università più inclusiva, la didattica a distanza può essere utile agli studenti che hanno maggiori difficoltà a essere in presenza. E c'è la sfida della formazione permanente su cui l'università può dare un contributo importante". (ANSA).


Notizie del giorno



Torna su