Aborto: Viale, bene su day hospital il resto è propaganda

"Si torna a quello che già dovevamo fare 10 anni fa"
18:41 - 02/10/2020 


(ANSA) - TORINO, 02 OTT - "Bene per quel che riguarda il day hospital, per il resto non cambia nulla al di là del linguaggio che usano, è solo un po' di propaganda". Così il ginecologo torinese Silvio Viale, responsabile del Servizio Unificato Ivg dell'Ospedale Sant'Anna, commenta all'ANSA le decisioni della Regione Piemonte in tema di aborto farmacologico. "La vera novità è che per la prima volta la Regione mi ha sentito come esperto", osserva Viale secondo il quale "la cosa più importante riguarda il day hospital perché si torna a quello che già dovevamo fare 10 anni fa. E' il medico che decide - spiega - e questo dà oggi il via libera anche agli altri ospedali del Piemonte dove finora c'era resistenza a fare gli aborti". Quanto agli altri due punti secondo Viale "non cambia nulla. "Dal '78 - spiega - i consultori potevano fare gli aborti chirurgici e non li hanno mai fatti. E' una polemica sul nulla. Anche Speranza ha messo nelle linee guida la parola consultori come concessione ideologica a una certa parte ma nessun consultorio in italia si sarebbe messo a farli, quindi di fatto si vieta qualcosa che non c'è", Quanto alla presenza dei movimenti pro vita in ospedale, Viale osserva che "è una riesumazione della delibera di Cota (presidente della Regione dal 2010 al 2014, ndr) che non ha avuto conseguenze e lo stesso sarà ora. Che si dia una stanza in ospedale a movimenti pro o contro l'aborto, dove la donna può andare se vuole, non mi fa né caldo né freddo. Diverso - conclude Viale - è mettere una testa di ponte per combattere l'aborto perché, come noi medici che facciamo aborti non facciamo propaganda abortista dentro l'ospedale, nessuno deve poter fare propaganda anti abortista dentro l'ospedale". (ANSA).


Notizie del giorno



Torna su