>>>ANSA/ Aosta,autopsia conferma avvelenamento. Si cerca movente

Domani i funerali. Paese sotto choc proclama lutto cittadino
19:59 - 17/11/2018 




(di Benoit Girod e Thierry Pronesti) (ANSA) - AYMAVILLES (AOSTA), 17 NOV - "Perché? Perché?" si chiede un'anziana in lacrime uscendo dalla messa serale prefestiva nella chiesa di Aymavilles, vicino ad Aosta. A pochi metri da qui, giovedì notte, Marisa Charrere, di 48 anni, ha ucciso con un'iniezione letale i suoi figli Nissen e Vivien, di 7 e 9 anni, e poi si è tolta la vita con una terza siringa. Questa piccola comunità di poco più di 2.000 abitanti, che domenica alle 15 celebrerà i funerali delle tre vittime, è smarrita perché non capisce. L'amministrazione comunale ha proclamato il lutto cittadino e ha annullato la festa patronale della prossima settimana.

Se sui motivi profondi le spiegazioni non ci sono ancora, sulle modalità con cui il duplice omicidio e suicidio sono avvenuti ormai ci sono pochi dubbi. L'autopsia effettuata oggi sui tre corpi dal radiologo Davide Machado e dal medico legale Mirella Gherardi indica una "verosimile morte da avvelenamento". Le analisi tossicologiche accerteranno se il decesso sia stato effettivamente causato da un'iniezione di cloruro di potassio che la donna, infermiera, potrebbe aver sottratto dal reparto di cardiologia dell'ospedale di Parini di Aosta, dove lavorava da anni. Su questo fronte "l'analisi interna verrà restituita al magistrato inquirente", fa sapere il direttore sanitario della locale Usl, Pier Eugenio Nebiolo.

Nel frattempo gli investigatori della squadra mobile della questura di Aosta, coordinati dal sostituto procuratore Carlo Introvigne, setacciano la vita "normale" di Marisa e del marito Osvaldo Empereur, guardia forestale, che ha scoperto i corpi rientrando a casa a mezzanotte, dopo una serata trascorsa con amici. Cercano un movente, un pretesto, che possa aver innescato la lucida follia della donna. Ma nulla può spiegare questo gesto, nemmeno eventuali dissidi tra i coniugi. E le due brevi e disperate lettere indirizzate al marito e lasciate sul tavolo della cucina non hanno squarciato il velo in cui era avvolta la mente della donna. "Manifestano un disagio, ma non c'è una spiegazione del gesto", assicurano gli investigatori che hanno letto e riletto i fogli scritti a mano. "Assistiamo a un disfacimento" della famiglia e "dobbiamo fare di tutto per recuperare le linee fondamentali del convivere, cominciando proprio da questa", ha detto il presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, tentando di offrire una chiave di lettura della tragedia di Aymavilles.(ANSA).


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