ANSA/ Testimoni giustizia, al palo legge su assunzioni in P.A.

Pino Masciari, revocata la scorta, aspetto vendetta 'ndrangheta
19:08 - 27/03/2015 


(ANSA) - ROMA, 27 MAR - Lungamente attesa, il 7 febbraio scorso è stata pubblicata la legge che doveva assicurare un lavoro nella Pubblica amministrazione ai testimoni di giustizia, ovvero a coloro che hanno denunciato racket, estorsioni, criminalità, omicidi. Ma di queste assunzioni non si vede l'ombra. E ad uno storico testimone di giustizia, il calabrese Pino Masciari, che ha fatto arrestare e condannare decine di capi e gregari di importanti famiglie ndranghetiste, oggi è stata tolta la scorta.

"Lo Stato oggi mi ha notificato, a me che ho denunciato il sistema 'ndranghetista e le sue collusioni, la revoca delle misure di protezione e di scorta. Vergogna! Lo Stato mi ha abbandonato e mi punisce. Aspetto che la 'ndrangheta bussi alla mia porta, perché così sarà; la sua puntualità è indiscutibile, quando deve presentare il conto", dice oggi preoccupato Masciari. E denuncia anche di aver presentato da tempo richiesta allo Stato di dare attuazione ad una serie di impegni assunti in seguito ad una sentenza del Tar del Lazio del 2009 e che riguardano, tra le altre cose, anche la sicurezza, "richieste ad oggi inascoltate e rimaste senza esito".

Dal canto loro i testimoni di giustizia campani hanno oggi scritto una lettera al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio. "Tempo fa - scrive Luigi Coppola, coordinatore del gruppo di testimoni di giustizia campani - il viceministro all'Interno Filippo Bubbico affermò che la legge non era un toccasana immediato e che sarebbe servito un decreto d'urgenza per far sì che si prevedesse una sorta di vitalizio ai testimoni fino ad assunzione avvenuta. Dove e finita la proposta?". Anche per l'imprenditore antiracket Ignazio Cutrò, presidente dell'Associazione nazionale testimoni di giustizia, "la legge che prevede l'assunzione dei testimoni di giustizia nella pubblica amministrazione è rimasta al palo mentre le istituzioni tacciono. Il contrasto alle mafie più che una realtà concreta appare un modello di assoluta inadeguatezza. Il modello italiano di lotta alle mafie è un modello "stanco e surreale", fatto di pacche sulle spalle e di seminari autoreferenziali, dove si annunciano promesse poi puntualmente smentite".

Il deputato Pd Davide Mattiello, componente della Commissione parlamentare Antimafia e coordinatore del gruppo di lavoro dell'Antimafia sui testimoni di giustizia e le vittime di mafia, invita la Commissione Antimafia a riaprire l'inchiesta sulle vittime di mafia e i testimoni di giustizia. "Ad oggi - spiega - i testimoni di origine siciliana non hanno ancora firmato nemmeno un contratto, quelli di origine non siciliana sono rimandati a Settembre per la prima ricognizione di posti disponibili nella pubblica amministrazione. C'è chi come Masciari - prosegue il deputato Pd - reclama soltanto l'attuazione di una sentenza del TAR del 2009 e che per tutta risposta si vede revocare la scorta, che però gli viene mantenuta in Calabria. Come se non ci fosse la 'ndrangheta in Piemonte. Sembra piuttosto un messaggio in codice: Masciari, tu in Calabria non ci devi più mettere piede. C'è chi come Francesco di Palo chiede che gli venga restituita una piccola somma dovuta, che servirebbe a fare fronte ad impellenti spese sanitarie. Niente". "I testimoni di giustizia sono meno di 100 persone - conclude Mattiello - come è possibile non dar loro sicurezza e ristoro?". (ANSA).




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