COVID. ISS: 88,7% TAMPONI SEQUENZIATI POSITIVI A VARIANTE DELTA -2-

17:02 - 17/09/2021 


(DIRE) Roma, 17 set. - In dettaglio:

- Negli ultimi 45 giorni (31 luglio - 13 settembre 2021), è
rimasto costante il numero di casi di infezione da SARS-CoV-2 con genotipizzazione/sequenziamento segnalati al Sistema di Sorveglianza Integrata Covid-19: un totale di 8.255 rispetto ai 8.300 riportati nel periodo precedente (17 luglio-30 agosto 2021).

- In questo periodo di riferimento, il numero di segnalazioni di
casi determinati dalla variante Delta è ancora superiore al numero di segnalazioni per tutte le altre varianti monitorate. Nuovi casi di infezione sono stati segnalati in quasi tutte le province.

- Dal 29 aprile 2021 è attiva la piattaforma per la sorveglianza
genomica delle varianti di SARS-CoV-2 (I-Co-Gen), sviluppata e coordinata dall'Iss. La piattaforma consente di raccogliere e analizzare le sequenze identificate sul territorio nazionale e dialogare con le piattaforme internazionali. Il modulo, dedicato all'analisi e condivisione dei dati di sequenziamento del SARS-CoV-2 a livello nazionale, conta ad oggi più di 44.000 sequenze.

- Sono stati identificati oltre 100 lignaggi che, ad oggi, non
sono oggetto di monitoraggio da parte del Sistema di Sorveglianza Integrata Covid-19.

- La percentuale di sequenze ascrivibili alla variante Delta, sul
totale dei sequenziamenti depositati in I- Co-Gen negli ultimi 45 giorni, è pari al 98,34 %, evidenziando un ulteriore incremento rispetto al 95,2% riportato nel precedente bollettino.

- Negli ultimi 45 giorni fra i lignaggi non oggetto di
monitoraggio da parte del Sistema di Sorveglianza Integrata Covid-19, ed identificati in I-Co-Gen, meno dell'1% è rappresentato da VUM (Variant under Monitoring - lignaggi: B.1.1.318) e VOI (Variant of Interest - lignaggi: B.1.621 (variante Mu), C.37, C.37.1 (variante lambda).

Nel nono bollettino dell'Iss si legge inoltre che in Italia la maggior parte delle nuove infezioni da virus SARS-CoV-2 sono causate dalla variante delta (lignaggio B.1.617.2), caratterizzata da una maggiore trasmissibilità rispetto alla variante alfa (tra il 40% e il 60%) e che risulta associata ad un elevato rischio di infezione negli individui parzialmente vaccinati o non vaccinati.

Secondo l'Istituto superiore di sanità è dunque necessario continuare a monitorare con grande attenzione la circolazione delle varianti di SARS-CoV-2 ed in particolare la presenza di mutazioni riconducibili ad una maggiore trasmissibilità e/o associate ad una potenziale capacità di evadere la risposta del sistema immunitario.




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