Settimanale della Direzione Agenzia regionale del lavoro
EDITORIALE
21 novembre 2011
EDITORIALE
a cura di Roberto Vicquéry - Coordinatore del Dipartimento politiche del lavoro e della formazione

Occupazione in Valle: l’impegno anti crisi della Regione

In quest’ultimo numero di Obiettivo Lavoro News per l’anno 2011 ci congediamo, anche se per poco, dai lettori con un breve servizio sul mercato del lavoro, per darne una panoramica generale.
Con il contributo dell’Osservatorio economico regionale, infatti, rappresentiamo sinteticamente la situazione occupazionale ed economica, consapevoli che la necessità di sintesi non considera appieno il quadro contrastato che la nostra regione sta attraversando.
I tratti caratteristici di questo anno 2011, dunque, oltre ai dati, positivi rispetto
anche ad altre regioni italiane, illustrati all’interno, vedono, per quanto riguarda le assunzioni nei primi mesi del 2011, una crescita del 5,5% rispetto ad analogo periodo del 2010 e del 13,2% rispetto al periodo gennaio-settembre 2009.
A fronte inoltre di una crescita del numero complessivo delle assunzioni di circa 3.000 avviamenti nel 2011 rispetto al 2008, anno di inizio della crisi, i contratti a tempo indeterminato stanno progressivamente diminuendo attestandosi al 14% del totale. Raddoppiano i contratti di somministrazione per periodi brevi (da 1 mese a 6 mesi). I contratti di apprendistato, tra l’altro, a seguito dell’entrata in vigore del Testo Unico, subiscono una battuta d’arresto.
In questo quadro, dunque, si inseriscono, le politiche sociali ed economiche anti crisi dell’Amministrazione regionale, e soprattutto le politiche del lavoro di questo dipartimento, il cui obiettivo ultimo è far incontrare domanda ed offerta di lavoro, con azioni mirate di politica attiva e passiva, che sono stati messi in campo in questi anni con il Piano triennale per il 2009-2011 anche attraverso i servizi all’impiego e l’Agenzia del lavoro.
L’elaborazione di questo Piano, scaturita in seguito ad un dialogo sociale intenso, partiva da un contesto che ora è indubbiamente modificato e, proprio per questo, è stato anche recentemente ri-tarato con l’introduzione di alcune misure per l’impiego dei giovani.
Collocato sugli indirizzi delle politiche comunitarie e nazionali il Piano contiene gli strumenti con cui si danno risposte concrete alle richieste di maggiore inclusività di tutte le fasce di popolazione, di contrasto ai fenomeni di disoccupazione ed inoccupazione e di maggior formazione da parte delle imprese e dei lavoratori.
La crisi attuale, che non sembra ciclica ma strutturale, proporrà nel futuro panorami diversi dagli attuali: i posti di lavoro così come sono ora non ci saranno forse più, modelli produttivi nuovi potranno nascere, come ci sarà un progressivo allontanamento da settori e produzioni “maturi” per un’apertura a settori innovativi, non solo tecnologicamente.
Alla luce di questo, strumenti quali gli incentivi alle assunzioni e all’avvio di nuova imprenditorialità, gli interventi di formazione, orientamento e tirocini, vanno nell’ottica di rafforzare i lavoratori, soprattutto in settori particolarmente innovativi, per sostenere effettivamente lo sviluppo di imprese e la creazione di migliori posti di lavoro, anche con il sostegno del Fondo Sociale Europeo.
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