6 - 2010

Corrado ADAMO
Direttore
Direzione produzioni vegetali e servizi fitosanitari

CONCORSO FONTINA D’ALPAGE 2010

Si è svolto, anche quest’anno, il Concorso Fontina d’Alpage, che ha permesso una rinnovata partecipazione dei produttori d’Alpe a un concorso che valorizza il loro lavoro all’alpeggio nel periodo estivo durante il quale le mandrie, avvicinandosi al periodo di fine lattazione, producono un latte più ricco in lipidi e proteine e meno ricco in acqua. Questo fatto, insieme alla flora alpina pascolata in quota e alla “mano dell’uomo”, conferisce note aromatiche inconfondibili e una morbidità della pasta eccezionale. La Fontina, nella sua unicità, esprime comunque qualità organolettiche diverse e per questo, è ormai riconosciuto da tutti, più che di Fontina è corretto parlare di Fontine d’alpeggio, dai profumi e dalla struttura della pasta diverse tra loro ma tutte inconfondibili se paragonate ad altri formaggi, seppur appartenenti alla stessa famiglia delle paste semicotte. Il Concorso in sé ha radici antiche risalenti, secondo le fonti, a quelli organizzati già a fine ’800, quando evidentemente era già abitudine valorizzare la qualità dei nostri formaggi ed in particolare di quello che già allora caratterizzava la nostra produzione; formaggi che già allora e fin dal ’500 erano ricercati nei vicini mercati piemontesi e lombardi.
 
 
Il pubblico dell'asta di Golosaria

Il grande pubblico locale e turistico, che apprezza la Fontina per profonda conoscenza ma anche per gratitudine per ciò che questo formaggio unico rappresenta per la cultura agricola e per la tradizione valdostana, trova al suo fianco i grandi estimatori delle regioni limitrofe, e non solo, che da secoli ormai acquistano il nostro formaggio. Questa qualità intrinseca e fortemente legata al territorio ha trovato conferma nell’asta delle Fontine d’alpeggio, svoltasi lo scorso anno a Torino e quest’anno sulla piazza di Milano, nell’ambito di Golosaria. Un successo avallato dalla stampa locale e nazionale che rappresenta un piccolo contributo nel riconoscimento del lavoro degli allevatori e trasformatori valdostani.

Allo stesso tempo gli stakeholders locali hanno potuto apprezzare e valutare la selezione delle migliori 10 Fontine d’alpeggio nella cornice del Forte di Bard, dove l’Assessorato Agricoltura ha voluto dare il via a questo evento che è poi proseguito a Golosaria Milano, che ha visto la premiazione delle prime tre classificare il 21 novembre ad Aosta e che si è concluso con la manifestazione Grolle d’Oro-Formaggi d’Autore, organizzata da Caseus Montanus dal 2 al 4 dicembre.

Le Fontine giunte in finale sono risultate tutte di ottima qualità con caratteristiche al gusto molto apprezzate per la loro morbidezza, la loro dolcezza e corretta maturazione con sentori di nocciola e fieno che hanno entusiasmato tutti i giudici, gli appassionati, i ristoranti acquirenti che hanno partecipato all’asta, nonché le diverse categorie professionali che hanno partecipato all’evento 2010, a partire dagli allevatori e dai produttori e stagionatori fino ai ristoratori valdostani inseriti nel circuito “Saveurs du Val d’Aoste”. Soddisfazione è stata altresì espressa dal Consorzio Produttori Fontina.

 
I VINCITORI E GLI ALTRI FINALISTI



La vincitrice del concorso Carla Abram
con il Presidente Rollandin

La vincitrice è stata Carla Abram, con la Fontina prodotta nell’alpeggio Borègne di Valgrisenche (altitudine 1900 metri, 60 bovine monticate, numero di fascera 364). Il secondo premio è stato assegnato a Michel Fragno, per la Fontina proveniente dall’alpeggio Bren di Fénis (quota 1850 metri, 65 bovine monticate, fascera numero 105). Al terzo posto si è classificato Piero Lorenzo Jocallaz, con la Fontina prodotta nell’alpeggio Thoules di Saint-Pierre (altitudine 2000 metri, 75 bovine monticate, fascera 179). L’attestato di quarto ex-aequo è stato assegnato agli altri sette finalisti: Giovanna Papa, alpeggio Letanaz di Saint-Nicolas, fascera 376; Leo Betemps, alpeggio La Lechère di Bionaz, fascera 221; Elio Munier, alpeggio Marchaussy di Pollein, fascera 415; Az. Agr. Pra D’ Arc, alpeggio Pra d’Arc di Saint-Rhémy-en-Bosses, fascera 280; Iolanda Plat, alpeggio Les Eculés di La Salle, fascera 166; Aldo Vercellin Nourissat, alpeggio Mascognaz di Ayas, fascera 452; Cassiano Treboud, alpeggio Plan Vélé di La Thuile, fascera 12.
 

 
Il giorno della premiazione
 
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