4 - 2010

MANIFESTAZIONI

Hervé LALE MURIX
Institut Agricole Régional

• IL 6 MAGGIO SCORSO, ALL'INSTITUT AGRICOLE RÉGIONAL

INCONTRO SU
“ECONOMIA DI MONTAGNA:
COLLABORAZIONE TRA AGRICOLTURA E ALTRI SETTORI”

L’approfondimento sul tema “agricoltura e turismo” costituisce l’oggetto di un impegno assunto nel 2008 dall’Osservatorio sul sistema montagna “Laurent Ferretti” della Fondazione Courmayeur e dall’Institut Agricole Régional (IAR). Nel corso di quell’anno si svolse il convegno “Agricoltura e turismo: quali possibili integrazioni”, alla presenza di diversi esperti locali e nazionali in qualità di relatori. In tale occasione fu illustrata la ricerca “L’integrazione tra l’agricoltura e gli altri settori dell’economia di montagna nella Comunità Montana Valdigne Mont Blanc”, promossa dalla Fondazione Courmayeur e svolta dal ricercatore Hervé Lale Murix, con l’obiettivo di analizzare l’agricoltura e gli altri settori economici per evidenziare le criticità e le opportunità da cogliere nell’integrazione fra agricoltura e turismo.

Da questa collaborazione la Fondazione Courmayeur e l’Institut Agricole Régional hanno attivato un partenariato basato sulla cooperazione transfontaliera con le vicine regioni alpine, al fine di identificare la situazione e le preoccupazioni proprie di ogni regione, di ampliare le conoscenze dell’esistente e di fornire utili elementi di confronto. Nel maggio scorso è stato organizzato il convegno “Economia di montagna: collaborazione tra agricoltura e altri settori”, in collaborazione con il Cantone del Vallese, rappresentato dal Serec (Association suisse pour le service aux régions et communes) e il Suaci (Service Montagne des Chambres d’Agriculture des Alpes du Nord) per rivolgere l’attenzione alle regioni limitrofe ed ampliare, al di là dei confini, l’area di studio sulle possibili collaborazioni tra agricoltura, turismo e gli altri settori dell’economia di montagna.
 

Al convegno, moderato dal direttore della sperimentazione e ricerca dell’IAR Andrea Barmaz, hanno partecipato un centinaio di persone tra imprenditori, funzionari e tecnici di settore. Negli indirizzi di saluto il presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Institut, Augusto Chatel, ha illustrato come le possibilità di miglioramento delle condizioni dell’agricoltura siano legate all’integrazione con gli altri settori, in quanto l’agricoltura fornisce il proprio contributo migliorando la qualità dell’ambiente.

Alain Alter, responsabile dell’Office de consultation et d’économie animale del Cantone del Vallese, ha affermato che, in Svizzera, l’agricoltura è oggetto della Costituzione. Essa è importante per la gestione del paesaggio, per il mantenimento di occupazione decentrata nel paese e della cultura rurale. La legislazione Federale promuove, inoltre, la valorizzazione locale delle produzioni.
L’Assessore regionale all’Agricoltura e Risorse naturali, Giuseppe Isabellon, ha sottolineato l’importanza, per il sostegno reciproco, tra agricoltura e turismo. L’Assessore al Turismo, Sport, Commercio e Trasporti, Aurelio Marguerettaz, ha ricordato come il legame tra agricoltura e turismo non sempre sia presente e armonioso, infatti, in certe zone particolarmente turistiche, l’agricoltura è quasi scomparsa. Risulta quindi importante che il settore turistico condivida le necessità del mondo rurale e le sappia accogliere in armonia.

Nelle sessioni successive sono state illustrate alcune iniziative qualificanti della collaborazione tra agricoltura e altri settori nelle regioni considerate. Per la Regione Valle d’Aosta, Stefania Muti dell’Assessorato Territorio ha presentato il nuovo PIT dell’Espace Mont Blanc che racchiude molte iniziative interessanti tra cui, Saveurs d’Hauteur: un progetto che promuove le produzioni locali (prodotti dell’agricoltura, della ristorazione e dell'artigianato) intorno al Monte Bianco. Corrado Adamo dell’Assessorato Agricoltura ha descritto le opportunità offerte dalle fattorie didattiche. Claudio Mus dell’Assessorato Turismo ha esposto il marchio di qualità “Saveurs du Val d’Aoste” che identifica gli esercizi commerciali nei quali si possono degustare o comperare i prodotti del territorio con qualità ed origine garantite.
Per quanto riguarda la Svizzera, Monique Perriard ha presentato un progetto di valorizzazione delle produzioni locali nella Val d’Illiez (Vallese). Questa valle presenta una forte vocazione per la produzione di latte: il 70% è destinato all’industria lattiero-casearia. La comunità locale ha così investito e aperto un punto vendita denominato “La Cavagne”. È stata poi presentata da Marie-Gabrielle Luisier “La Corbeille d’Entremont”, un’iniziativa di un comitato di produttori che promuove il confezionamento e la vendita, presso esercizi commerciali locali, di panieri contenenti prodotti del territorio. Patrick Chevrier, responsabile del progetto di sviluppo regionale, ha illustrato le iniziative condotte nella Val d’Hérens. In particolare ha evidenziato il progetto lanciato nel 2007 dal Comune di Saint Martin, “Réussir ensemble”, che aveva come scopo la riduzione del 30% delle superfici edificabili al fine di promuovere l’agricoltura lanciando un progetto regionale di uso delle terre. In questo progetto sono stati sviluppati l’offerta di ospitalità turistica in azienda, la formazione, i servizi, la promozione dell’offerta di prodotti e la messa in rete degli operatori.
 

Per il versante savoiardo Loïc Perron, del Suaci, ha presentato il progetto “Sytalp” che promuove le cooperazioni economiche tra turismo e agricoltura per diversificare le offerte nei territori alpini. Da tale analisi è emerso come l’agricoltura possa creare legami con le stazioni turistiche esistenti contribuendo a contraddistinguerle come destinazioni turistiche. Vanessa Chenu ha illustrato il progetto Interreg Alcotra “Croq’Alp” che prevede l’apertura, sul versante savoiardo, di un percorso di visita nel caseificio di Mieussy. Questo percorso di visita ha lo scopo di valorizzare la produzione di prodotti a latte crudo. L’ecomuseo Paysalp gestisce altri sei siti espositivi che rappresentano un’offerta importante di servizi per la comunità locale e per i turisti che visitano la regione. In Valle d’Aosta questo progetto prevede l’apertura, nel Comune di Jovençan, de “La maison des anciens remèdes” un centro per la valorizzazione delle piante officinali. Michel Dietlin, de l’Agence Touristique Départementale de Savoie, ha presentato il marchio “Enoturismo”.

La tavola rotonda che ha concluso il convegno ha messo in rilievo le ricadute dirette sul settore agricolo di questi progetti. Nel corso del dibattito, cui hanno preso parte agricoltori, funzionari regionali, tecnici e amministratori, è emersa la necessità di confrontare il quadro normativo che regolamenta le aziende agricole nello spazio alpino. L’Assessore regionale al Territorio e Ambiente Manuela Zublena ha evidenziato il ruolo dell’agricoltura nel salvaguardare l’ambiente e la biodiversità.

In questa giornata di confronto tra iniziative ed esperienze maturate nell’arco alpino sono emersi diversi spunti di riflessione. Sono ora in corso valutazioni per esplorare i possibili ambiti di cooperazione necessari all’organizzazione di una ricerca transfrontaliera. La Fondazione Courmayeur nei prossimi mesi pubblicherà in un Quaderno gli interventi della giornata. Questa pubblicazione sarà distribuita gratuitamente a tutti i partecipanti al convegno e a tutti coloro che ne faranno richiesta e sarà disponibile sul sito istituzionale www.fondazionecourmayeur.it.




 

CONSEGNATI GLI ATTESTATI DI QUALIFICA DEL CORSO DI
“ADDETTO QUALIFICATO CASARO”

Il 29 giugno scorso, nella sede dell’Assessorato Agricoltura e Risorse naturali, sono stati consegnati gli attestati di qualifica del corso di “Addetto qualificato casaro”, cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta e organizzato dall’Institut Agricole Régional.

L’attività formativa si è articolata in 408 ore di corso, di cui 256 ore di lezioni teoriche in aula, 48 di formazione pratica in caseificio e 104 di stage individuale. Il progetto è nato dall’esigenza di migliorare le produzioni agroalimentari, in particolare quelle della filiera lattiero-casearia, attraverso il rafforzamento della preparazione delle risorse umane, considerata la difficoltà di coniugare le trasformazioni tradizionali con le nuove tecnologie. La figura professionale di addetto qualificato casaro opera nel processo di trasformazione del latte, realizzando prodotti caseari freschi e stagionati, applicando procedure di trattamento e trasformazione di tipo meccanico, fisico, chimico o biotecnologico.

Questi i nomi dei tredici casari qualificati: Laura Bétemps, Paolo Busso, Chantal Chapellu, Elena Dauphin, Daniela De Andrea, Davide Garin, Nicole Jacquemod, Alessio Maneglia, Tiziana Mussi, Patric Tuberlini, Nadir Varisellaz, Yves Vial, Cristina Voulaz.
 

 
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