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Educazione Alimentare

LA TOMA DI GRESSONEY UNA NOBILE IN “FORMA”

Animazioni per bambini finalizzate alla conoscenza delle tecniche di fabbricazione e degustazione dei formaggi

di Marie Claire Chaberge e Selena Cignetti
(Collaboratrici AREV)
La regina Rosa e la regina Margherita non vanno per niente d'accordo.
Quest'ultima trascorre le sue giornate nei salotti più prestigiosi di Torino, parla con un accento snob e ovviamente detesta il colore rosa; l'altra vive a Gressoney, adora ridere e giocare, e si diverte a preparare gli scherzi più assurdi in vista della villeggiatura estiva di Margherita... Ma c'è una cosa che fa rappacificare le due maestà e che le unisce saldamente: l'amore per la Valle del Lys e per la Toma di Gressoney!
Questo “scenario” è stato il prologo ideato per l'animazione per bambini inserita tra gli appuntamenti del progetto FORME – Formaggi in vetta.
Le animazioni si sono svolte martedì 7 agosto a Gressoney-Saint-Jean e domenica 9 settembre a Fontainemore.
In realtà nel programma era previsto solo l'appuntamento di agosto; ma il successo riscosso in quel di Gressoney ha spinto gli organizzatori di FORME ad un “bis” fissato proprio nella giornata di chiusura del progetto. Entrambi gli eventi hanno visto, come chiusura delle attività e dei giochi, una ricca merenda a base di prodotti caseari (formaggi caprini, toma ovviamente, marmellata di latte, ecc.).
I due personaggi citati sopra, Rosa e Margherita, sono un evidente richiamo alla zona di produzione: Rosa si riferisce al Monte, ed è quindi una connotazione geografica, oltre che cromatica, per la gioia delle bambine, mentre Margherita è un omaggio storico alla regina di Savoia che per anni ha scelto la splendida località di Gressoney per rilassarsi durante l'estate. L'animazione del mese di agosto avrebbe dovuto svolgersi all'aperto, nell'area giochi del lago Gover, nel capoluogo di Gressoney; la giornata piovosa ha costretto ad un improvviso cambio di programma, ma non è stata una totale sfortuna. Il nuovo “setting” dell'animazione infatti non poteva essere più azzeccato: i giochi sono stati adattati e “ridimensionati” al suggestivo salone di Villa Margherita, proprio la casa della regina! A volte il maltempo aiuta, anche se alcune attività sono state accantonate per problemi di spazio. Davanti ad un “pubblico” di ben 45 bambini (più animatori di Gressoney e genitori!) le due animatrici hanno quindi inscenato un incontro-scontro degno di un vaudeville di inizio Novecento... per poi introdurre il tema formaggi.
Con l'aiuto dei produttori di formaggi e gli animatori coinvolti nel progetto, le due “regine” hanno iniziato a raccontare la toma attraverso una degustazione alla cieca. I bambini, bendati, hanno annusato, toccato ed infine assaggiato in sequenza un pezzo di toma, una porzione di pasta lattica fresca ed una piccola fetta di formaggio caprino. Le reazioni dei bimbi sono state molto interessanti; per molti la toma era fontina... ed il formaggio caprino la toma. Bisogna dire che quasi tutti i bimbi hanno accettato senza difficoltà il fatto di doversi bendare e quindi di doversi “fidare” delle due animatrici. Una volta liberati dalle bende, i produttori e i tecnici presenti hanno spiegato ai bimbi cosa c'era nelle loro misteriose ciotole.
A questo punto le due regine hanno incentrato il discorso unicamente sulla toma, con una serie di attività ludico-didattiche. Nel primo gioco i bambini si sono “trasformati” in tante gocce di latte e, grazie alle indicazioni delle regine e agli attrezzi a disposizione (termometro, orologio conta-mesi, lira, caglio, ecc.), hanno mimato la trasformazione in toma, con un'ondata di adrenalina all'ottavo mese di stagionatura, quando le regine decidono di mangiarsi l'intera forma di bambini!
Nel secondo gioco i partecipanti sono stati invitati a raccogliere degli indizi sparsi in tutta la stanza, dei pezzi di carta con delle parole, località, date, misure... Questi indizi sono serviti per completare la carta d'identità della toma, con tanto di residenza, segni particolari, ecc.
Il terzo gioco è una versione di “patata bollente”: l'oggetto da passare, mentre le regine cantando a squarciagola passano in rassegna l'intero Chansonnier Valdôtain e lo Zecchino d'Oro, è una toma finta.

  

Il quarto ed ultimo gioco è un adattamento del classico gioco dell'oca. Ogni bambino ha ricevuto una bandiera, e a seconda del colore e del numero di questa, hanno dovuto rispondere a delle domande relative alla vita d'alpeggio, o più semplicemente, sempre a seconda di colore e numero, hanno ricevuto o sono stati loro sottratti dei punti. Da notare che questi punti sono strettamente legati alla reale vita in alta quota, con “disgrazie” o “fortune” attuali e concrete, come ad esempio la jeep o la mungitrice che si rompe (meno dieci punti), o le analisi del latte che vanno bene (più cinque punti), o ancora un gruppo di amici che viene a dare una mano in montagna... Sono piccole cose che fanno ridere tantissimo i bambini (soprattutto l'imprevisto “cane pastore che si innamora di cagna dell'alpeggio vicino”), ma che allo stesso tempo passano messaggi importanti: la vita dell'allevatore, del montagnard non è per niente facile. Oltre al duro lavoro ci sono anche tante cose che possono succedere, fuori dal controllo umano!
A Fontainemore, la giornata splendida, lo spazio erboso e il numero ridotto di bambini (una decina) ha permesso alle animatrici di “sfogarsi” con giochi diversi, ad esempio adattando il classico “sparviero”, facendolo diventare un grosso topo goloso di toma...
Per le animatrici e per i bambini è stata un'esperienza davvero speciale: i giochi sono stati pensati per trascorrere due ore in allegria, senza annoiare, e facendo passare allo stesso tempo una serie di concetti importanti (l'origine del prodotto; il lavoro che sta dietro).
Da segnalare che alla fine ogni bambino è stato eletto “gran cavaliere/gran damigella” della toma con tanto di medaglia colorata e benedizione della regina, la quale, in mancanza della spada, ha usato la lira...
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