Elenco Numeri Regione Autonoma Valle d'Aosta

Ornitologia

LA FARFALLA DELLE ROCCE

Il Picchio muraiolo, specie presente anche in Valle d’Aosta, è uno degli uccelli più belli e rari dell’alta montagna

di Roberto Andrighetto
Il Picchio muraiolo (Tichodroma muraria muraria L.) è uno degli uccelli più belli e rari che vivono in alta montagna. Nonostante il nome, non appartiene alla famiglia dei Picchi (Ordine Piciformi), bensì a quella dei Tichodromadidi (Ordine Passeriformi).
 
Le sue dimensioni sono all’incirca quelle di un passero. La colorazione del corpo è grigio cenere e ciò gli consente un notevole mimetismo nell’habitat roccioso nel quale nidifica.
Lo spettacolo però inizia quando dispiega le stupende ali rosso carminio, nere all’apice dove vi sono delle tonde macchie bianche. Viene chiamato anche la farfalla delle rocce per il suo caratteristico modo di volare, simile appunto a quello irregolare e un po’ incerto delle farfalle, nonché per la bellezza delle sue ali.



D’estate nidifica su creste rocciose e gole strapiombanti ed umide, sino a 3.000 m. di quota (sull’Himalaja fino a 5.000 m). Eccezionalmente può nidificare anche in vecchi villaggi poco abitati, come accaduto molti anni or sono nel vecchio borgo di Saint-Rhémy. Ma è solo durante gli inverni più freddi che scende a quote inferiori per poter trovare degli insetti di cui cibarsi e che costituiscono la sua principale fonte alimentare. Per questo motivo, infatti, può scendere anche nei dintorni di Aosta e del fondovalle dove una decina di anni fa, durante un inverno molto freddo, un esemplare svernò nella vecchia cava di marmo di Pleod e due altri nella gola appena a monte del Castello del Villair di Quart.

Per alimentarsi il Picchio muraiolo stana insetti e aracnidi nelle fenditure delle rocce o nelle fughe delle pietre dei muri delle case, utilizzando il lungo becco ricurvo. Spesso si arrampica con le lunghe unghie prensili anche sulle travature degli edifici per catturarvi larve di insetti e ragni.

L’esemplare nelle foto ha stazionato eccezionalmente quasi tutto l’inverno nel Capoluogo di Bionaz, soprattutto sul Campanile, sulla Casa Parrocchiale e sull’edificio storico Ostello “La Batise”, diventando a tutti gli effetti una simpatica mascotte degli abitanti ed acquisendo una inusuale confidenza.

Le immagini del servizio sono state eseguite con Nikon digitale reflex D200, obbiettivo Sigma 80/300.
Pagina a cura dell'Assessorato dell'Agricoltura e Risorse Naturali © 2024 Regione Autonoma Valle d'Aosta
Condizioni di utilizzo | Crediti | Contatti | Segnala un errore