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Agroalimentare

"SAVEURS DU VAL D'AOSTE" LA SCATOLA SI STA RIEMPIENDO

Un marchio di qualità per valorizzare la produzione agroalimentare e enogastronomica della Valle d’Aosta

di Corrado Adamo e Daniela Bigay
(Direzione produzioni vegetali, agriturismo e servizi fitosanitari)
Il 19 febbraio presso il salone della biblioteca regionale di Aosta è stato presentato ufficialmente al pubblico ed ai giornalisti il contrassegno di qualità “Saveurs du Val d’Aoste” e il relativo disciplinare.

Il contrassegno di qualità “Saveurs du Val d’Aoste”, istituito con legge regionale del 10 agosto 2004 n. 15, è un esempio di marchio regionale strategico.
Tale contrassegno è finalizzato a valorizzare la produzione agroalimentare ed enogastronomia regionale, garantendo il continuo miglioramento del livello qualitativo dell’offerta complessiva valdostana ponendo in primo piano l’importanza della tradizione, della cultura e del territorio.

Punti cardine presenti nel disciplinare, che ne illustra le linee guida e il suo utilizzo, sono innanzi tutto la volontarietà del contrassegno cui si aggiunge la responsabilità diretta dell’impresa nella definizione delle proprie politiche di miglioramento sia dell’offerta sia dei diversi processi produttivi.

L’importanza di “fare rete” è evidenziata dalla necessaria cooperazione fra le imprese al fine di sviluppare risorse comuni relative allospitalità ed alla promozione, nonché dall’integrazione fra le imprese turistiche, commerciali e agroalimentari al fine di ottenere una reale valorizzazione delle numerose filiere produttive.

Il contrassegno di qualità “Saveurs du Val d’Aoste” verrà assegnato a pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, agli esercizi commerciali per la vendita al dettaglio di prodotti ed alimenti che ne faranno richiesta.


 

L’iter che ha portato alla versione definitiva del disciplinare è stato lungo, articolato e basato sul coinvolgimento dei possibili soggetti esterni portatori di interesse (stakeholders), quali le diverse categorie, e interni, quali gli uffici dell’amministrazione regionale che a titolo diverso hanno competenza nelle differenti sezioni.

Un primo confronto che ha permesso di tracciare le reali esigenze degli operatori si è tenuto nel novembre 2006 presso il salone dell’Assessorato agricoltura e risorse naturali.

Da tale incontro sono infatti emerse le opinioni degli attori principali quali i rappresentati dell’associazione albergatori, i rappresentati o i produttori delle diverse filiere (vino, lardo, formaggi, miele, …) che hanno fornito una traccia da seguire e approfondire al fine di creare uno strumento corrispondente alle esigenze di tutti ed utilizzabile da tutti.

Altro passo importante è stato, nel maggio 2007, l’istituzione del Comitato di pilotaggio: organismo rappresentante le categorie economico-sociali direttamente coinvolte dall’applicazione del contrassegno (produzione agroalimentare, commercio, turismo) che, unitamente ai competenti uffici regionali, hanno avviato un confronto che potesse portare alla definizione dei principi e dei criteri relativi ai requisiti professionali e formativi. Il risultato di questi confronti alla pari è stata l’approvazione, da parte della Giunta regionale lo scorso primo febbraio, dei requisiti obbligatori contenuti nel disciplinare per il rilascio del contrassegno.

Il passo successivo è l’avvio del progetto con una fase sperimentale della durata di due anni, a partire dalla data di approvazione della delibera che definisce i criteri, durante il quale saranno svolti dei test che permetteranno di applicare di volta in volta adeguati correttivi per un miglioramento continuo; tale ottimizzazione dei diversi riscontri sarà monitorata sia da parte dell’Amministrazione regionale che da parte degli utilizzatori tramite il Comitato di pilotaggio.




Il marchio sarà concesso in uso per un periodo di tre anni e sarà rinnovabile, previa visita ispettiva che dovrà accertare l’esistenza e la permanenza di tutti i requisiti e condizioni per il mantenimento della concessione del contrassegno di qualità.

Nel corso del 2008, per una prima concreta applicazione, sono stati previsti due termini di presentazione delle domande per il rilascio del contrassegno: dal 1° al 31 marzo e dal 1° al 30 settembre per un numero massimo di venti domande.

Si ipotizzano i primi rilasci all’uso del marchio per l’estate 2008.
In seguito alla diffusione delle disposizioni relative al periodo di sperimentazione ed ai termini di presentazione delle domande, sono pervenute 38 adesioni tra cui 7 sono strutture agrituristiche!

I primi 20 pionieri hanno partecipato, in prima persona o hanno fatto partecipare un loro delegato con una ben definita mansione attribuita all’interno della struttura organizzativa dell’azienda, al primo percorso di formazione di 12 ore: uno degli step obbligatori per l’ottenimento del rilascio del contrassegno. Tale percorso si è concluso il 22 aprile e ha portato ad un confronto diretto con gli operatori e ad un approfondimento dei diversi argomenti d’interesse comune.

Dai primi riscontri avuti anche a seguito di incontri con i produttori, tra i quali si possono ricordare il convegno “Agricoltura e Turismo: quali le possibili integrazioni?”, svoltosi a La Salle lo scorso gennaio, e in ultimo la conferenza stampa di presentazione ufficiale del marchio di qualità che ha visto la partecipazione numerosa di produttori, aziende, agriturismi che hanno manifestato il loro interesse all’adesione al progetto, si è accertata una notevole attesa verso questo marchio che si ritiene possa essere un anello di congiunzione forte ed espressivo dei settori turistico-alberghiero ed agricolo.

Nell’attesa dei prossimi eventi non possiamo che constatare che la “scatola” si sta riempiendo di cose buone e pensieri positivi.


LINEE GUIDA PER L’OTTENIMENTO DEL CONTRASSEGNO
“SAVEURS DU VAL D’AOSTE”

La concessione del contrassegno è subordinata al raggiungimento di un punteggio minimo in ogni singola area, che risultano essere:
la formazione del personale, l’adeguatezza architettonica del locale agli standard tradizionali locali e l’utilizzo di prodotti locali oltre che la presentazione di piatti della tradizione.

I requisiti sono:

• caratteristiche degli edifici e dei locali in cui si svolgono le attività considerate;

• caratteristiche di origine dei prodotti somministrati e/o venduti;

• qualificazione professionale degli addetti, con riferimento agli standard minimi di competenze e formativi.

Tali requisiti sono suddivisi in requisiti essenziali e requisiti di maggiore qualità a punteggio.
Per quanto concerne l’area caratteristiche di origine dei prodotti, l’area si suddivide nelle quattro attività degli esercizi per le quali sono previsti dei requisiti essenziali, comunque di per sé non sufficienti a raggiungere le soglie di accesso se non implementati con altri prodotti e/o servizi:

• Ristoranti
- effettuazione di servizio ai tavoli
- l’offerta e l’uso nelle preparazioni alimentari di Fontina DOP
e del Valle d’Aosta Lard d’Arnad DOP
- l’offerta di almeno 3 sotto-denominazioni di vino DOC della Valle d’Aosta
- l’offerta di almeno 1 distillato da vinacce di vino DOC della Valle d’Aosta
- l’offerta di almeno 1 infuso di genepi

• Bar
- l’offerta e l’uso nelle preparazioni alimentari di Fontina DOP
e del Valle d’Aosta Lard d’Arnad DOP
- l’offerta di almeno 3 sotto-denominazioni di vino DOC della Valle d’Aosta
- l’offerta di almeno 1 distillato da vinacce di vino DOC della Valle d’Aosta
- l’offerta di almeno 1 infuso di genepi

• Attività di prima colazione nell’ambito di strutture ricettive
- effettuazione di servizio ai tavoli
- l’offerta e l’uso nelle preparazioni alimentari di Fontina DOP e di almeno un altro prodotto della Valle d’Aosta a Denominazione di Origine Protetta

• Esercizi commerciali
- l’offerta in vendita di Fontina DOP, del Valle d’Aosta Lard d’Arnad DOP e di almeno 3 sotto-denominazioni di vino DOC della Valle d’Aosta

Nel disciplinare sono inoltre presenti le tabelle dei prodotti a Denominazione di Origine Controllata, a Denominazione di Origine Protetta, i Prodotti Agroalimentari Tradizionali nonché di una serie di prodotti locali che non sono riconducibili alle tabelle dei prodotti appena descritti ma hanno un comune denominatore: filiere complete che si svolgano interamente in Valle d’Aosta e, filiere parziali, di cui l’origine della materia prima o la trasformazione avvengano anch’esse in Valle d’Aosta.

Vi sono poi anche la tabella delle preparazioni culinarie per i ristoranti e le attività di prima colazione nell’ambito di strutture ricettive, di per sé oggi molto semplificate e suscettibili di integrazioni vista da un alto la ricchezza della cucina valdostana, ma anche la professionalità degli chef ai quali non si è voluto comunque imporre rigide ricette.

L’ultima area è quella della formazione.
Per la concessione del contrassegno di qualità “Saveurs du Val d’Aoste” il titolare dell’impresa o altro soggetto formalmente nominato deve:

- disporre dell’attestato di frequenza al corso obbligatorio di abilitazione;

- disporre della certificazione della competenza Gestione del contrassegno “Saveurs du Val d’Aoste”;

- partecipare alle attività annuali di formazione continua definite dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta nell’ambito dell’esercizio del contrassegno.

Per ulteriori informazioni: www.regione.vda.it
Turismo/operatori

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