PAYSAGE NOTRE IMAGE
Utilizzare gli inerti da avviare a discarica per effettuare il recupero ambientale delle cave è una interessante soluzione per la manutenzione del territorio.
CAVE E DISCARICHE, UN'ALLEANZA
di Renato Stevanon
Les vieux batiments tombent en ruine...Uno dei problemi che negli ultimi dieci anni la Regione si è trovata a fronteggiare con maggiore difficoltà è stato la grande produzione di materiale inerte da avviare a discarica. La costruzione dell'ultimo tronco autostradale da un lato, con un'eccedenza di oltre un milione di metri cubi di smarino di galleria, e il notevole incremento dell'attività edilizia nel campo della ristrutturazione dall'altra hanno creato una saturazione dell'offerta di spazi adatti all'abituale attività di discarica, ed hanno scatenato per alcuni anni una vera caccia ad ogni buco o anfratto che fosse possibile riempire. La legge regionale n. 15 dell'11 luglio 1996 "norme per la coltivazione di cave e torbiere, per il reperimento dei materiali di cava e per il riassetto delle cave abbandonate", imponendo il recupero ambientale delle cave autorizzate, ha favorito l'introduzione di un nuovo tipo di alleanza. La tradizionale immagine della cava come elemento di turbativa del paesaggio potrà essere nel tempo e con una buona gestione sostituita dall'idea che l'attività estrattiva, per quanto in immediato fonte di disagio, possa diventare una nuova risorsa. Asportare il materiale di pregio e riportare il materiale di scarto, con un'operazione il più possibile sincrona che eviti di lasciare in vista grandi aree denudate, offre per il futuro anche una nuova opportunità ai cavatori: l'assunzione della gestione per conto dei Comuni dell'attività di selezione, recupero e discarica di quelli che fino ad ora erano considerati solo dei "rifiuti" edilizi. Una opportunità per far convergere e collaborare interessi pubblici e privati per la buona manutenzione del nostro territorio, ed anche un'opportunità per creare nuovi paesaggi.

PREMESSA

Terrasses.· Le regioni Andalusia, Basilicata, Calabria, Languedoc-Roussillon, Lazio, Liguria, Lombardia, Murcia, Umbria, Piemonte, Provenza-Alpi-Costa Azzurra, Sardegna, Sicilia, Toscana, Valle d'Aosta con il patrocinio del Consiglio d'Europa e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali d'Italia promuovono il Premio Mediterraneo del Paesaggio 1999 che si concluderà nel 2000.
L'organizzazione del Premio Mediterraneo del Paesaggio, per la sessione 1999-2000, si inserisce nel progetto "Paesaggi Mediterranei ed Alpini" finanziato con il programma comunitario "INTERREG II C Mediterraneo Occidentale Alpi Latine". Il coordinamento del progetto è in capo alla Regione Sardegna. Il comitato transnazionale, composto da Regione Sardegna, Andalusia, Languedoc-Roussillon, ha in carico l'organizzazione del Premio Mediterraneo del Paesaggio.
La segreteria dell'operazione è assunta dalla Regione Languedoc-Roussillon. Il nome della manifestazione trae origine dalla comune collocazione geografica delle regioni organizzatrici che sono inserite nel bacino del Mediterraneo. L'obiettivo del Premio Mediterraneo del Paesaggio è quello di cercare, analizzare, valorizzare azioni che interpretino la volontà di apportare, nelle trasformazioni del territorio, un contributo di qualità contemporanea, sulla base di una riflessione critica sul contesto naturale e culturale in cui si collocano.
Parallelamente a queste iniziative è previsto un concorso di idee per la selezione di un'opera artistica che costituirà il trofeo del Premio Mediterraneo del Paesaggio.

PREMIO MEDITERRANEO DEL PAESAGGIO

Articolo I
(obiettivi)
premio L'obiettivo principale del Premio Mediterraneo del Paesaggio è contribuire a sensibilizzare la società ed i responsabili politici sulle tematiche paesaggistiche e sull'importanza della qualità dei progetti.
Il sarà riproposto con cadenza triennale.

Articolo 2
(candidatura)
Il premio è destinato a riconoscere e pubblicizzare opere costruttive e di programmazione interessanti dal punto di vista paesaggistico. Può partecipare al premio qualsiasi persona fisico-giuridica pubblica o privata che abbia partecipato alla realizzazione dell'opera messa in concorso e che possegga i requisiti stabiliti nel presente regolamento.
Ciascun intervento può avere una sola candidatura.

Articolo 3
(categorie)
Gli interventi devono interpretare una volontà consapevole e sensibile di partecipare all'evoluzione del paesaggio.
Essi possono essere situati in zone rurali, urbane o periurbane ed attraverso:
- un'interpretazione corretta del luogo
- la qualità nello sviluppo dell'azione
- gli effetti dei risultati nel luogo devono concorrere ad un miglioramento e valorizzazione paesaggistica del luogo.
Per la prima edizione sono state previste tre categorie:
Categoria A: interventi contemporanei localizzati su siti storici.
Siti costruiti o naturali che appartengono alla memoria collettiva e locale in due maniere:
a) siti già conosciuti e spesso degradati o a rischio; per esempio per una frequentazione inadeguata;
b) siti da riscoprire o valorizzare.
La necessità di costruire e gestire questi siti porta i progettisti a dialogare con il passato, senza snaturarlo, affermando comunque la propria contemporaneità. Rientrano in questa categoria tutti gli interventi contemporanei localizzati su siti storici prestigiosi o simbolicamente rappresentativi da un punto di vista storico e della memoria delle popolazioni locali; ad esempio paesaggi terrazzati, gestione delle aree di rispetto dei monumenti naturali, siti archeologici ecc.
Categoria B: trasformazioni, creazione di paesaggi e riqualificazione dei siti.
Le concezioni del paesaggio, i progetti commissionati e realizzati illustrano i modi di vivere e di pensare nella nostra epoca. La concezione globale di un progetto, le scelte che determinano l'inserimento sul territorio di riferimento, il dialogo con il territorio circostante (costruito e non costruito), l'utilizzazione dei materiali e delle essenze ecc., partecipano alla costruzione contemporanea dei paesaggi definendo progetto dopo progetto un nuovo quadro di vita. Il recupero dei siti che riguardano i paesaggi degradati, testimoni di un passato recente, in cui l'uso e le attività che li rendevano pertinenti sono scomparse.
Esse costituiscono un elemento importante nelle nostre regioni per la costruzione dei paesaggi contemporanei. Le aree industriali dismesse o agricole sono rappresentative di questi territori spesso in abbandono. La riqualificazione dei luoghi e la creazione del paesaggio riflettono l'immagine che la nostra società propone di se stessa attraverso l'uso degli spazi e del territorio, attraverso le attività economiche ecc. I progetti che possono concorrere in questa categoria sono sia nuove creazioni che riqualificazione di paesaggi: archeologia industriale, nuovi quartieri, ingressi alle città, parchi, riqualificazione di quartieri ecc.
Categoria C: pianificazione (Il Piano del paesaggio).
Una parte dei progetti realizzati deriva dalla progettazione dei piani e dai programmi d'azione che tengono conto della qualità del paesaggio. La pianificazione può essere uno strumento che permette di elaborare un pensiero sul paesaggio che afferma la volontà di una esigenza di qualità dei paesaggi che verranno. La categoria premia gli strumenti di attuazione che prefigurano un paesaggio da strutturarsi nel corso degli anni: piani regolatori provinciali, infracomunali e comunali, piani attuativi.

Articolo 4
(criteri d'ammissione)
I criteri d'ammissione sono i seguenti:
Per le categorie A e B le opere devono essere state completate da non più di cinque anni. Ovvero dovranno essere terminate dopo il I gennaio 1995.
Relativamente agli elaborati della categoria C, i documenti di base dovranno essere approvati secondo i termini di legge.
Le opere ed i piani devono essere localizzati sul territorio di una delle Regioni organizzatrici citate in premessa.

Articolo 5
(pubblicità)
Al fine di stabilire la lista dei partecipanti (una per regione) la pubblicazione del bando Premio Mediterraneo del Paesaggio sarà fatta tramite:
-Stampa locale, professionale e pagina internet;
-Stampa destinata alle amministrazioni locali;
-Invito per posta;
-Pubblicità presso gli ordini professionali.
Ciascuna regione stabilisce la lista delle candidature dei progetti localizzati sul proprio territorio.

Articolo 6
(termini di presentazione) Termini e indirizzi per la presentazione. Il termine ultimo per la presentazione dei progetti viene fissato per il 15 dicembre 1999; a tale proposito farà fede il timbro postale.
I concorrenti dovranno far pervenire i progetti, nei quali dovrà essere riportata la dicitura "Premio Mediterraneo del Paesaggio", ai seguenti indirizzi:
Per i progetti localizzati nelle regioni italiane:
Assessorato Enti Locali ed Urbanistica, Servizio Urbanistica
Via Asproni, 17- 09100 Cagliari Per i progetti localizzati nella regione
Andalusia:
Junta de Andalusia Consejeria de Obras Publicas y Trasportes
Direccion General de Ordenacion del Territorio y Urbanismo c/Dona Maria Coronel, 6-41001 Sevilla Per i progetti localizzati nella regione
Murcia:
Region del Murcia
Direccion General de Ordenacion del Territorio y Urbanismo
Plaza Santona, 6 - 30071 Murcia Per i progetti localizzati nella regione Languedoc Roussillon:
Regione Languedoc Roussillon Agence Méditerranéenne de l'Environnement
201, Avenue de la Pompignane
34064 Monpellier Cedex 2 Per i progetti localizzati nella regione
P.A.C.A.:
Agence Regional Pour l'Environnement 3, place Pierre Bertas - BP2163
13205 Marseille Cedex 01

Articolo 7
(elaborati e contenuti)
Dovranno essere presentati i seguenti elaborati:
a. una lettera di candidatura firmata dal committente dell'opera;
b. una scheda di identità dell'opera, nome indirizzo e telefono del committente e del progettista
c. un curriculum vitae del progettista;
d. una relazione (massimo 4 pagine in formato A4), che dovrà contenere, oltre l'eventuale descrizione dello stato del luogo antecedente l'intervento, anche:
-illustrazione degli obiettivi prefissati;
-metodi e procedure utilizzati;
-obiettivi raggiunti rispetto a quelli ipotizzati;
-le indicazioni sul costo ed il finanziamento delle opere;
e. n° 6 diapositive del sito;
f. n° 3 foto in bianco e nero o a colori rappresentanti l'insieme del progetto e i dettagli significativi (formato mm. 18x24);
g. massimo n° 5 elaborati grafici formato A2, necessari per la comprensione del progetto.
Tali elaborati potranno essere completati con documenti di natura differente quali Video o CD-Rom. Se necessario la giuria ed i comitati di selezione potranno richiedere elaborati integrativi. Le spese degli elaborati e di spedizione degli stessi sono a carico dei candidati.
Tutta la documentazione inviata resta in proprietà alle 5 regioni organizzatrici e potrà essere utilizzata per pubblicazioni relative al Premio Mediterraneo del Paesaggio. Per altri usi dovrà essere richiesta l'autorizzazione ai candidati.

Articolo 8
(modalità per la selezione
dei progetti)
I fase - un comitato di pre-selezione regionale si riunisce in ciascuna regione per selezionare i progetti più interessanti ricadenti in ciascuna regione. Ciascuna regione ha la responsabilità della propria organizzazione e della scelta dei membri del comitato di pre-selezione regionale. Per ragioni di efficacia le regioni di uno stesso Paese possono organizzare un comitato interregionale. Questo comitato è
costituito di comune accordo dalle regioni interessate.
II fase - un comitato di selezione internazionale sceglie, in fase di pre-selezione, 9 o 10 progetti tra quelli presentati dal comitato regionale o interregionale. I dossier saranno presentati alla giuria internazionale. Il comitato transnazionale d'organizzazione nomina i membri del comitato di selezione transnazionale.
III fase - per assegnare il premio, la giuria internazionale, composta da sette membri, si recherà a visitare i siti selezionati.

Gli articoli dal 9 al 15 riguardano la composizione di comitati di selezione e giuria, il premio e gli obblighi dei candidati.

CONCORSO DI IDEE PER LA SELEZIONE DI UN'OPERA ARTISTICA PER IL "PREMIO MEDITERRANEO DEL PAESAGGIO"

Articolo I
(obiettivi)
Il concorso di idee ha per oggetto la selezione di un'opera artistica simbolica che interpreti le caratteristiche e peculiarità del paesaggio Mediterraneo, inteso come espressione visibile della relazione uomo-società-natura, nello stesso ambito geografico, e che andrà a costituire il trofeo del "Premio Mediterraneo del Paesaggio".

Articolo 2
(caratteristiche del premio)
Il soggetto, il materiale, la forma e i colori saranno completamente liberi, dovrà essere riportata la scritta "Premio Mediterraneo del Paesaggio 1999" tenendo presente che l'opera vincitrice sarà collocata direttamente o con qualche elemento complementare sul sito. Inoltre si dovrà tener conto della produzione in serie di ciascuna opera (tre esempi per questa prima edizione, ed altri elementi nelle edizioni future del premio).

Articolo 3
(descrizione opera)
L'opera selezionata potrà essere presa in considerazione nelle prossime iniziative di cooperazione tra regioni del Mediterraneo, che si pongono gli obiettivi previsti nel progetto INTERREG IIC "Paesaggi Mediterranei ed Alpini", per la progettazione di un'immagine o logotipo.

Articolo 4
(contenuti)
Potranno partecipare al presente concorso i soggetti o gruppi che si occupano di creazioni artistiche. Non potranno partecipare coloro i quali hanno rapporti diretti di parentela o lavoro con i componenti della giuria o che appartengono alle istituzioni dell'organizzazione del premio.

Articolo 5
(presentazione)
I candidati dovranno presentare i seguenti elaborati:
- una relazione descrittiva dell'idea progettata indicante la tecnica, il materiale e il tempo previsto per la realizzazione (6 mesi dopo l'attribuzione della vincita del "Premio Mediterraneo del Paesaggio");
- un bozzetto grafico dell'immagine creata (in formato DIN A4) o fotografia/diapositiva del bozzetto o qualunque altra cosa che rappresenta l'idea del progetto;
- la valorizzazione economica globale del costo di realizzazione inclusa la remunerazione dell'artista. Il costo massimo sarà di 4.500 Euro.

Articolo 6
(data di presentazione)
Il lavoro deve essere presentato anonimamente e, se il candidato lo desidera, anche in caso di non premiazione, potrà essere mantenuto l'anonimato.
Gli elaborati saranno inviati in busta chiusa dove sarà indicato il titolo del progetto ed un segno di riconoscimento. Il plico, riportante lo stesso segno di riconoscimento, conterrà al suo interno un'altra busta ove saranno inseriti i dati personali degli autori, indirizzo, telefono e curriculum artistico.

Gli articoli dal 7 all'11 riguardano la composizione della giuria e le caratteristiche del premio.

 

LES DECHETS DU PAYSAGE
Quand on parle de "paysages", l'imagination nous amène toujours à des grands espaces ouverts: aux vertes prairies, aux bois sombres et parfumés, aux plages qui s'étendent sous le grand soleil... Quand on vit au quotidien, notre réaction n'est pas toujours la même.Quand on vit au quotidian, notre reaction n'est pas toujours la même.
L'environnement où nous vivons est fait d'un tas de choses que nous n'aimons pas qualifier de "paysage":
les rues goudronnées et ses garde-fous, les murs en béton, le tas de baraques et d'édifices aux formes regrettables, nés pèle-mêle dans les espaces libres entre les bâ
timents, les bacs à ordures le long des rues, etc. Tout cela existe, bien sûr, mais on ne songe pas à en parler et surtout, à les qualifier de "paysage".
Nous vivons donc "suspendus" entre deux mondes, l'un imaginaire et l'autre réel. Sur le plan des valeurs visuelles, le premier domine si fortement que nous sommes presque forcés à tout voir à travers cette optique. Ainsi l'oeuil, rendu aveugle par la culture, passe au tamis les éléments du cadre général en mettant à l'écart tout ce qui ne répond pas à notre attente; de la même manière, lors qu'on prend une photo, on s'efforce de laisser à l'écart les pylànes des lignes électriques, les antennes de la télé, les voitures garées partout, le désordre urbain, les poubelles... Il y a donc un "Paysage en majuscule" et d'autres éléments que nous ne voyons même plus, parce que nous ne voulons pas les voir. Ce ne sont donc pour nous que des "déchets du paysage". Mais il y a aussi des lieux, des parties du territoire, que l'on pourrait qualifier de "déchets" au fur et à mesure qu'ils ont été laissés à eux-mêmes. L'absence de fréquentation humaine et d'usage leur a conféré une image désastreuse d'abandon. Parmi eux, il y a les anciennes carrières, qui se présentent comme des blessures béantes dans le flanc des montagnes; les usines abandonnées, aux vitres cassées et aux enduits dégradés; les terrains autrefois cultivés et maintenant en friche. Autrefois, c'était la population des villages qui assurait l'aménagement des terres : le pâturage assurait le maintien des zones d'altitude, le ramassage du bois pour le feu débroussaillait les sols, la fauche entretenait les prés; aujourd'hui, les maisons des villages ont été restructurées, et, à la place des jardins potagers des alentours, de petites parcelles vertes de pelouse bien tondue, garnie de fleurs et d'arbustes décoratifs. Mais, aux abords des villages, c'est souvent l'abandon : les prés en fauche sont redevenus sauvages, les bois conquérants gagnent chaque année sur les vieux champs en friche. La Nature, bien sûr, va maîtriser les transformations, en réaffirmant son rôle et son domaine. Cependant, avant qu'un nouvel équilibre ne se réalise, de nouveaux risques vont aussi se déclencher: incendies, éboulements, glissements de terrain, puisque les murs des champs terrassés ne sont plus entretenus.
Il est impossible d'aménager "en parc" tous les bois et tous les pâturages. Cela n'empêche que nous devons nous charger de gérer les changements et ne pas laisser de "déchets de paysage". Ce problème neuf nous demande une nouvelle attitude de l'esprit :
·la sensibilité au milieu,
·la capacité de saisir les "signes de la terre" qui en marquent l'histoire, qu'elle soit géologique ou anthropique,
·et aussi la recherche de nouveaux équilibres, tout en sachant, par contre, qu'un équilibre est toujours, par nature, quelque chose d'instable. Il est donc indispensable, pour nous tous qui devons travailler sur le terrain, de reconstruire une "culture du terroir", c'est-à-dire une attitude d'aménagement attentive et souple, plus voisine peut-être de l'idée d'entretien que de l'attitude des bâtisseurs: adapter les sites aux exigences des hommes tout en respectant les particularités des lieux et le travail de nos prédécesseurs.
 

 
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