MONT AVIC
È stata interamente realizzata in pietra e legno la sede del Centro Visitatori del Parco che ospiterà un punto informativo, un museo ed una sala polivalente.
MONT AVIC: UN CENTRO VISITATORI
di Pietro Passerin d'Entrèves e Massimo Bocca
Il diorama sul fagiano di monte.I1 nove ottobre 1999 a Chevrère di Champdepraz verrà inaugurato il Centro Visitatori del Parco Naturale del Mont Avic, struttura che contribuirà alla promozione delle tematiche ambientali affiancandosi ai due centri già realizzati sul versante valdostano del Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Non essendo disponibili in loco immobili con idonee caratteristiche strutturali, il fabbricato che ospita il centro è stato costruito ex novo dall'Ente utilizzando, oltre a fondi propri, finanziamenti concessi dalla Regione Autonoma Valle d'Aosta (legge regionale 75/94) e dal Ministero dell'Ambiente; alcuni particolari architettonici dell'edificio, costruito interamente in pietra e legno, lo differenziano volutamente dalle circostanti abitazioni di origine rurale, pur garantendone un corretto inserimento dal punto di vista paesaggistico.
La struttura si compone di tre distinti spazi utilizzabili dal pubblico, con allestimenti ed arredi progettati in modo unitario: un punto informativo, un museo naturalistico e una sala polivalente. Intorno all'edificio è stata realizzata a cura dell'Assessorato dell'Agricoltura e Risorse naturali un'area verde ove sono state messe a dimora alcune delle piante più caratteristiche dei dintorni quali il pino uncinato, il faggio e il nocciolo. Sempre all'esterno sono accessibili senza limitazioni di data e orario il plastico iperrealistico in scala 1:5.000 dell'area protetta realizzato nel 1993 ed un casellario per la distribuzione di opuscoli e pieghevoli.

IL PUNTO INFORMATIVO
La teca dedicata alle farfalle.Il visitatore viene accolto in un'ampia sala ove può visionare dépliants, opuscoli e altre pubblicazioni, ricevere direttamente informazioni dagli operatori addetti, nonché acquistare prodotti editoriali. Presso il bancone sono inoltre collocati due pannelli ove viene dato risalto a notizie di attualità quali praticabilità dei sentieri, manifestazioni pubbliche, ricerche o programmi in corso di realizzazione.
Un grande video-wall, composto da sei schermi giustapposti, consente di proiettare filmati o immagini fotografiche che illustrano in sequenza le maggiori emergenze paesaggistiche dell'area; il visitatore ha quindi la possibilità di apprezzare in breve tempo il mutevole aspetto dell'area protetta nel corso delle stagioni e programmare visite al Parco in vari momenti dell'anno. Il sofisticato sistema operativo consente di proiettare contemporaneamente sia un'immagine su un insieme di più schermi, sia altre immagini su singoli schermi.
Il punto informativo ospita infine uno spazio dedicato alla "Rete delle Aree Protette Alpine" con una grande carta illustrante tutti i parchi e le riserve naturali attualmente esistenti sulle Alpi italiane, francesi, svizzere, bavaresi, austriache e slovene. Il Parco del Mont Avic è una delle prime aree protette ad aver concretamente avviato il previsto programma di comunicazione comune della Rete: l'allestimento verrà completato nell'immediato futuro con una postazione multimediale che fornirà dati sull'insieme delle aree protette alpine.

IL MUSEO NATURALISTICO
L'esterno del centro visitatori. In piccolo, il pannello sul fagiano di monte e quello sugli insetti della foresta.Il museo comprende una serie di pannelli e teche che descrivono, con l'ausilio di testi, fotografie, grafici, reperti e modelli, le più interessanti emergenze naturalistiche dell'area protetta. Si è scelto di trattare in prevalenza temi di carattere ambientale, poiché gli aspetti storici ed etnografici del territorio di Champdepraz risultano già esaurientemente illustrati nel Museo del Capoluogo.
La selezione degli argomenti trattati e le modalità espositive mirano ad evidenziare le caratteristiche più originali dell'area protetta, spesso poco evidenti e del tutto sconosciute al grande pubblico. La valle del Mont Avic, se da un lato mal si presta all'osservazione di alcuni fra gli animali più conosciuti delle Alpi quali la marmotta, il camoscio o lo stambecco, dall'altro presenta aspetti ambientali insoliti ed estremamente interessanti, ciascuno dei quali meritevole di uno specifico approfondimento. Il visitatore è quindi invitato a scoprire aspetti del mondo naturale non facilmente percepibili (il "parco segreto"!), potendo quindi gustare appieno una successiva visita all'interno dell'area protetta.
L'esposizione è articolata in tre sezioni, ciascuna dedicata ad uno degli ambienti del Parco inseriti nella rete "Natura 2000" della Comunità Europea: gli ambienti rocciosi (siti ofiolitici d'alta quota), le zone umide e le foreste.
I primi sono caratterizzati dall'abbondanza delle serpentiniti, rocce verdi che danno origine a suoli poveri e superficiali; l'esposizione chiarisce con l'ausilio di schemi e modelli azionabili dal visitatore stesso l'origine di tali rocce, ne mostra la struttura macro e microscopica, nonché le modalità di utilizzazione da parte dell'uomo, illustra infine i processi erosivi e di modellamento del territorio dovuti ai ghiacciai.
Le zone umide rappresentano senz'altro l'aspetto più peculiare del Parco: in nessuna altra vallata della regione si osserva infatti una concentrazione così elevata di specchi d'acqua (oltre 30!) e acquitrini. Se i laghi attraggono anche il visitatore più distratto per il loro indubbio pregio paesaggistico, le torbiere sono senz'altro le zone umide più ricche di tesori naturali e più delicate dal punto di vista conservazionistico; l'esposizione dà quindi ampio risalto alla drosera, ospite di rilievo di tali ambienti: questa piccola pianta carnivora viene presentata sia col suo aspetto naturale, sia riprodotta ingrandita al fine di poterne apprezzare in dettaglio la straordinaria struttura.
Alcune delle forme di vita che si celano in uno specchio d'acqua sono illustrate in una serie di nicchie inserite nella ricostruzione di un laghetto alpino e il visitatore è invitato a scoprirle ad una ad una.
Nel settore dedicato alle foreste vengono presentate le tre specie arboree più abbondanti nel Parco: il pino silvestre, il larice e il pino uncinato, quest'ultimo vero albero simbolo del Mont Avic (il parco ospita la più estesa foresta di questa essenza presente in Italia). Un pannello espositivo è dedicato agli insetti forestali: il visitatore può osservare con l'ausilio di lenti d'ingrandimento alcuni di questi invertebrati, naturalizzati su pezzi di tronco. Ampio spazio viene infine dedicato al fagiano di monte, un'ospite di prestigio delle foreste del Parco; un diorama munito di un sistema sincronizzato con effetti sonori e luminosi ricrea l'atmosfera di un'alba primaverile su un'arena dove si affrontano due maschi in parata nuziale, mentre un tabellone illustrato svela tutti i dettagli più interessanti della biologia di questo uccello.
Nel museo trovano inoltre spazio due strutture che interessano tutte le tipologie ambientali trattate dall'esposizione: una postazione multimediale ed un'ampia teca dedicata alle farfalle.
La straordinaria ricchezza specifica delle farfalle nella valle di Champdepraz (oltre 1100 specie rinvenute sinora) è illustrata in una teca che contiene un centinaio di lepidotteri disposti su uno sfondo che riproduce i differenti ambienti presenti lungo le pendici del Mont Avic, dal fondovalle sino alle vette: la varietà di habitat disponibili è infatti una delle ragioni fondamentali di questa elevata biodiversità.
La postazione multimediale consente a qualsiasi visitatore di cimentarsi in un semplice gioco a tema naturalistico, basato su quesiti riferiti ai tre ambienti prima descritti; per ogni risposta esatta è prevista una progressione altimetrica lungo un itinerario che attraversa l'intero Parco.

LA SALA POLIVALENTE
La sala è strutturata ed allestita in modo da poter svolgere molteplici funzioni mediante un semplice
e rapido spostamento di parte degli arredi. Le strutture addossate alle pareti possono infatti velocemente modificarsi da piano di lavoro per attività didattiche a superfici d'appoggio e sono in grado di contenere, oltre alle sedie pieghevoli utilizzate per conferenze e proiezioni, anche attrezzature di laboratorio, pubblicazioni e reperti naturalistici. La postazione per gli oratori è dotata di impianti audio e per proiezioni video. Il soffitto con travature a vista è parzialmente celato da un telone su cui sono riprodotte in dimensioni naturali le sagome in volo degli uccelli rapaci osservabili nel Parco.
La sala verrà utilizzata per mostre temporanee dedicate di volta in volta ad attività svolte dall'Ente, a novità in campo naturalistico o di gestione ambientale, o a lavori grafici ed artistici inerenti le aree protette; le grandi ante dei contenitori fungeranno in tal caso da pannelli espositivi.
L'uso didattico potrà essere effettuato strutturando il locale sia come una consueta aula scolastica, sia come laboratorio con postazioni di lavoro addossate alle pareti.
Nel caso di conferenze o proiezioni è prevista infine la possibilità di ospitare sino a 50 spettatori.

 

CHI HA REALIZZATO IL CENTRO
Progetto di allestimento e arredo: Marco VAUDETTI
Collaboratore: Simona CANEPA
Progetto dell'itinerario espositivo: Cooperativa ARNICA
Progetto grafico: Arnaldo TRANTI Design
Allestimento: Pasut srl - Penta Progetti srl
Reperti e modelli: Playtus srl, Massimo BOCCA
Disegni e cartine: Laura BARELLA, Cristina GIRARD, Adriana RAMUNDO
Fotografie e viedo: Renato BARBERO, Giovanni BOANO, Massimo BOCCA, Maurizio BOVIO, Paolo BOSCO, Stefano CAMANNI, Roberto FACCHINI, Mimmo GAMBA, Viviana GRIVON, René MONJOIE, Multimedia srl, Luciano RAMIRES, Stefano UNTERTHINER
Testi francesi: Service de promotion de la langue française


   
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