MONOGRAFIA RIFIUTI
Vediamo come è stato riorganizzato e pianificato il sistema di raccolta dei rifiuti in seguito all'entrata in vigore del "Decreto Ronchi".
IL SISTEMA DI RACCOLTA
di Ines Mancuso
Negli ultimi anni si è andato ampliando il ventaglio di rifiuti che vengono raccolti in modo differenziato.I1 decreto legislativo n. 22/97, noto come "Decreto Ronchi", disciplina la gestione dei rifiuti, degli
imballaggi e dei rifiuti da imballaggio. L'applicazione di tale normativa è piuttosto complessa, sia perché riferita a tutti i soggetti, siano essi produttori che gestori in senso stretto (smaltitori e/o recuperatori) di rifiuti, sia perché rinvia la sua completa attuazione a diverse normative tecniche, emanate solo in minima parte.
La normativa si basa principalmente sulla necessità dell'adozione, da parte di tutti i soggetti interessati, di misure atte a ridurre la produzione dei rifiuti, la pericolosità e lo smaltimento finale in discarica degli stessi. Per il raggiungimento di tali obiettivi vengono individuate forme di incentivazione e di penalizzazione attraverso l'applicazione più o meno gravosa di tasse ecologiche, il potenziamento dei controlli e l'aggravio delle sanzioni per i soggetti che non provvedono ad adeguarsi alle nuove procedure di gestione dei rifiuti.
Per il raggiungimento di tali obiettivi vengono definite le azioni finalizzate alla prevenzione nella produzione dei rifiuti:
· lo sviluppo di tecnologie pulite che consentano un maggior risparmio di risorse naturali;
· la promozione di azioni di informazione e sensibilizzazione dei cittadini e degli imprenditori;
· la messa a punto e l'immissione sul mercato di prodotti che consentano il minor incremento possibile della produzione di rifiuti;
· lo sviluppo di tecniche adeguate a ridurre la pericolosità dei rifiuti;
· la promozione di accordi e contratti di programma finalizzati alla prevenzione ed alla riduzione della quantità e della pericolosità dei rifiuti.
Vengono inoltre individuate le attività finalizzate al recupero dei rifiuti attraverso:
· il reimpiego ed il riciclaggio;
· altre forme di recupero per ottenere materia prima dai rifiuti;
· la promozione dell'uso di materiali riciclati;
· l'utilizzazione principale di rifiuti come combustibile o come altro mezzo per produrre energia.
Al fine di favorire il raggiungimento degli obiettivi suindicati, la normativa fissa contestualmente una serie di divieti e di obblighi (vedi tabella pag.18) che comportano un'azione coordinata da parte di tutti i soggetti interessati ad una corretta gestione dei rifiuti (cittadini, pubbliche amministrazioni, imprenditori, ecc.).
In tale contesto le Regioni hanno un ruolo molto importante; spetta a loro, infatti, disciplinare e pianificare in merito alle attività ed alle iniziative che devono essere adottate per il raggiungimento degli obiettivi fissati dalle disposizioni nazionali, tenendo conto delle particolarità locali.

Nello schema di pag. 19 sono riportati i principali obiettivi del Decreto "Ronchi" e gli obiettivi di gestione dei rifiuti della Regione.
Fra le attività più importanti previste nella pianificazione regionale vi è la riorganizzazione delle raccolte differenziate. Tale riorganizzazione sarà riferita a livelli diversi di raccolta in relazione alle tipologie di rifiuto ed alle necessità locali.
A titolo esemplificativo si riporta di seguito lo schema di riorganizzazione, che prevede l'utilizzo di mezzi e strutture diverse per ciascun livello:
· punti di raccolta periferici disposti sul territorio, costituiti dai punti di conferimento stradale; Centri comunali di conferimento sono luoghi appositamente attrezzati con cassonetti e containers, di libero accesso, in cui possono essere conferite tutte le tipologie dei rifiuti urbani in modo differenziato;

· stazioni intermedie di trasferimento sono centri appositamente organizzati sia per il conferimento ed un primo trattamento (compattazione) dei rifiuti urbani indifferenziati, sia per il conferimento dei rifiuti urbani differenziati. Tali centri sono liberamente accessibili solo nella sezione appositamente destinata alla raccolta differenziata;

· Centro regionale di trattamento di Brissogne è l'impianto in cui vengono conferiti tutti i rifiuti (differenziati e indifferenziati) prodotti nella Regione e presso il quale vengono effettuate le diverse operazioni per l'avvio allo smaltimento finale o al recupero dei rifiuti.

Il sistema di raccolta dei rifiuti soggetti a valorizzazione e/o a smaltimento particolare può essere, pertanto:

1 di tipo stradale;
2 a conferimento presso i centri comunali;
3 di tipo domiciliare.

Il primo sistema è quello attualmente operativo su tutto il territorio della Regione; il secondo sistema si basa sul conferimento da parte dei produttori di rifiuti direttamente a propria cura nei centri comunali o nelle stazioni intermedie di trasferimento; il terzo sistema si basa su una raccolta a domicilio mirata su specifiche attività e ben definite tipologie di rifiuti da valorizzare (es. rifiuti derivanti da attività di ristorazione, rifiuti organici da attività ortofrutticole, rifiuti da imballaggio, raccolti direttamente presso i luoghi di produzione).
In relazione all'organizzazione sopra definita si prevedono i seguenti interventi: adeguamento dei centri comunali di conferimento e delle stazioni intermedie di trasferimento esistenti, o realizzazione, per i Comuni che attualmente non ne dispongono, di nuovi centri di conferimento attrezzati;
· riorganizzazione del sistema di raccolta stradale con nuova disposizione sul territorio dei cassonetti, mirata a rendere più efficiente il sistema di valorizzazione dei rifiuti;
· organizzazione di un servizio di raccolta e domicilio specifico per determinate categorie di rifiuti da valorizzare e/o smaltire.
A pag. 20 si riporta a livello esemplificativo una tabella contenente un'indicazione sulle tipologie di rifiuti che possono essere raccolti in modo differenziato secondo le modalità proposte:
l'attività di pianificazione della Regione riguarderà anche la gestione dei rifiuti speciali, sia non pericolosi che pericolosi. La nuova pianificazione costituirà di fatto un adeguamento alle nuove disposizioni di legge degli obiettivi precedentemente fissati. In particolare tali obiettivi riguardavano:
1) realizzazione di discariche di 2a cat. tipo A;
2) realizzazione di una discarica di 2a cat. tipo B;
3) realizzazione di un impianto per il compostaggio dei fanghi provenienti dagli impianti di depurazione delle acque reflue civili;
4) adeguamento di due impianti di depurazione delle acque reflue ai fini di permettere il trattamento di liquami e fanghi a base organica provenienti anche da attività produttive;
5) valorizzazione del siero di latte;
6) realizzazione di un impianto di incenerimento dei rifiuti speciali a base organica, nonché di animali o parti di animali destinati alla distruzione con recupero energetico e valorizzazione degli rdf;
7) piattaforma di stoccaggio provvisorio dei rifiuti speciali e speciali tossico-nocivi;
8) realizzazione dell'impianto di captazione del biogas prodotto dalle discariche annesse al centro regionale di trattamento dei RSU, nonché prodotto dalle discariche bonificate adiacenti il centro ai fini sia della messa in sicurezza che della valorizzazione energetica;
9) bonifica delle aree industriali inquinate.
La situazione delle attività effettivamente attuate in relazione alla pianificazione regionale è la seguente:
- realizzazione di discariche di 2 cat. tipo A
Il piano regionale di smaltimento dei rifiuti prevedeva la realizzazione di discariche di 2a categoria tipo A per lo smaltimento dei rifiuti speciali inerti a servizio dei diversi Comuni. Le discariche regolarmente autorizzate ed in funzione sono 32 e diverse altre sono in fase di realizzazione. La Regione, al fine di ottimizzare l'uso delle discariche, prevedendo anche una graduale riduzione delle stesse e favorire il riciclaggio dei rifiuti inerti, ha emanato la legge regionale 30 maggio 1995, n. 19, con la quale ha inteso promuovere la realizzazione di almeno un impianto di riciclaggio. A tutt'oggi non risultano approvati progetti in tal senso. Sono state avviate, comunque, contestualmente ad attività di escavazione e lavorazione di materiali inerti, piccole attività di riciclaggio che consentono, comunque, un'ottimizzazione dell'uso delle discariche e l'avvio al riutilizzo di una buona parte dei rifiuti almeno provenienti da scavo.
- realizzazione di una discarica di 2 cat. tipo B
Il piano prevede la realizzazione di una discarica di 2a categoria, tipo B per lo smaltimento dei rifiuti speciali inorganici (principalmente derivanti dalle attività produttive dello stabilimento Cogne di Aosta), nonché di rifiuti speciali assimilabili agli urbani. La realizzazione di tale discarica, la cui ubicazione è prevista in Comune di Pontey, loc. Valloille, è in corso di appalto.
- realizzazione di un impianto per il compostaggio dei fanghi provenienti dagli impianti di depurazione delle acque reflue civili.
In relazione alla quantità di fanghi prodotti dagli impianti di depurazione delle acque reflue civili e tenuto conto dello spazio che gli stessi occupano nelle discariche annesse al centro regionale di trattamento dei RSU di Brissogne, presso cui vengono attualmente smaltiti, si è posta la necessità di prevedere sistemi di trattamento alternativi, anche volti alla valorizzazione degli stessi. A tale scopo è stato progettato un impianto di compostaggio. La realizzazione dell'impianto di compostaggio nasceva, inizialmente da una esigenza espressa dall'Assessorato regionale dell'Agricoltura, sulla possibilità di produrre del compost, da utilizzare soprattutto nei recuperi ambientali. Successivamente, sempre su richiesta dell'Assessorato regionale dell'Agricoltura, lo stesso veniva ulteriormente modificato in modo da assicurare un servizio di trattamento e parziale recupero del liquiletame che risultava in eccedenza in determinate zone della Regione relativamente vicine alla zona individuata per la realizzazione dell'impianto. Ai fini del rispetto delle disposizioni di cui al decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, presso tale impianto verranno conferiti anche tutti i rifiuti verdi derivanti dalle raccolte differenziate comunali ed i rifiuti organici provenienti da utenze selezionate (grossi punti di ristorazione, mense, mercati, ecc.).
- adeguamento di due impianti di depurazione delle acque reflue ai fini di permettere il trattamento di liquami e fanghi a base organica provenienti anche da attività produttile.
Al fine di permettere lo smaltimento, con trasporto attraverso autobotte, di liquami e fanghi concentrati a base organica, provenienti sia da impianti di depurazione civili che non prevedono la disidratazione dei fanghi, da fosse biologiche e fosse Imhoff, nonché da attività produttive, la legge regionale 27 dicembre 1991, n. 88 ha individuato due centri di trattamento (l'impianto di depurazione consortile di Aosta-QuartSaint-Christophe, ubicato in Comune di Brissogne e l'impianto regionale di depurazione di Arnad), appositamente adeguati a tale scopo.
- valorizzazione del siero di latte
In considerazione dei problemi ambientali provocati dall'abbandono del siero del latte da parte delle aziende di lavorazione del latte, nonché in relazione alla difficoltà di trattamento ai fini dello scarico dello stesso, è stato realizzato in Valle d'Aosta un impianto di essiccamento del siero e valorizzazione nel settore mangimistico. Tale centro, ubicato in Comune di Saint-Marcel, loc. Surpian è funzionante dal 1988 e adesso conferiscono obbligatoriamente, attraverso un sistema di raccolta gestito dall'Amministrazione regionale, tutti i caseifici e le latterie turnarie della Regione.
- piattaforma di stoccaggio provvisorio dei rifiuti speciali e speciali tossico-nocivi In considerazione del fatto che non è possibile smaltire in Regione tutti i rifiuti speciali prodotti, il piano regionale di smaltimento dei rifiuti prevedeva la realizzazione di una piattaforma per il conferimento, lo stoccaggio provvisorio e la cernita dei rifiuti da avviare ai diversi sistemi di smaltimento. Al fine di garantire il rispetto delle nuove disposizioni di legge, nell'ambito delle attività di riorganizzazione del centro regionale di trattamento dei RSU di Brissogne, verrà realizzata tale piattaforma di stoccaggio.
In attesa della realizzazione della detta piattaforma, la Regione ha avviato un centro di stoccaggio provvisorio presso l'impianto di trattamento dei RSU ed assimilati, riferito ai rifiuti più comunemente prodotti nella Regione e derivanti principalmente da piccole attività (olio minerale esausto, olio di origine vegetale ed animale, batterie esauste, fanghi da cabine di verniciatura, filtri dell'olio, liquidi di fissaggio e sviluppo, fanghi provenienti da lavanderie, farmaci scaduti od inutilizzabili provenienti dalle farmacie della Regione).
- realizzazione dell'impianto di captazione del biogas prodotto dalle discariche annesse al centro regionale di trattamento dei RSU, nonché prodotto dalle discariche bonificate adiacenti il centro ai fini sia della messa in sicurezza che della valorizzazione energetica.
In applicazione delle disposizioni vigenti in materia di realizzazione di discariche di Ia categoria, allo scopo, in particolare, di porre in sicurezza tali impianti, è stato realizzato un sistema di captazione del biogas prodotto da detti impianti, annessi al centro regionale di trattamento dei RSU ed assimilati di Brissogne.
Allo scopo, inoltre, di porre in sicurezza anche le aree di discarica limitrofe al detto centro, sulle quali sono stati effettuati lavori di bonifica e sistemazione finale, è stato esteso anche a dette aree il sistema di captazione del biogas.
In considerazione, inoltre, dell'opportunità di valorizzare dal punto di vista energetico il biogas estratto è stato previsto anche il sistema di cogenerazione per la produzione di energia, di cui è in corso l'appalto per la fornitura e messa in opera della relativa attrezzatura e per la quale è stata stipulata con l'ENEL un'apposita convenzione per la vendita dell'energia prodotta a partire dal I° dicembre 1998.
Tale impianto è stato completato e sono in corso le operazioni tecnico-amministrative per l'avvio dell'intero sistema di captazione e di valorizzazione energetica.
- bonifica delle aree industriali inquinte.
Tale intervento è riferito in particolar modo alla bonifica e messa in sicurezza delle aree interne allo stabilimento della Cogne di Aosta, che presentano rifiuti speciali di diverso tipo. A tale scopo è stato elaborato un primo studio per l'individuazione delle problematiche da affrontare, in relazione ai diversi depositi evidenziati ed ai rischi ambientali conseguenti ed è stato predisposto il progetto definitivo.
Nell'ambito della predisposizione del Piano regionale delle aree inquinate verrà, altresì, preso in considerazione l'intervento di messa in sicurezza della zona, ubicata in Comune di Emarèse su cui insisteva un'attività di estrazione di amianto.

 

OBIETTIVI DEL D. L.VO N. 22/97
a) suddivisione in ambiti territoriali ottimali per la gestione dei RSU, con la realizzazione in ciascun ambito (a livello Provinciale) degli impianti necessari a garantire l'autonomia di smaltimento;

b) individuazione di forme integrate di gestione dei rifiuti che ne garantiscano la valorizzazione attraverso le raccolte differenziate, il riciclaggio ed il recupero, nonché il corretto smaltimento di quelle frazioni non recuperabili, dopo aver eliminato i rifiuti pericolosi, attraverso la realizzazione di impianti di pretrattamento, di incenerimento con recupero di energia, di compostaggio delle frazioni organiche. Lo smaltimento in discarica è ammesso solo per i rifiuti che residuano dalle operazioni di riciclaggio, di recupero e di smaltimento;

c) obbligo del raggiungimento dell'autosufficienza di smaltimento dei RSU all'interno di ciascuna Regione, fatta salva la possibilità di accordi interregionali per al realizzazione di particolari impianti. Obbligo di realizzare i nuovi impianti di incenerimento con il recupero di energia;

d) obiettivi minimi di raccolta differenziata dei RSU, che dopo 6 anni dalla data di entrata in vigore del decreto deve raggiungere il 35%.


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OBIETTIVI PIANO REGIONALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI
a) suddivisione della Regione in ambiti territoriali, con la realizzazione in ciascun ambito di stazioni intermedie di trasferimento dei RSU. In relazione alla particolare situazione della Valle d'Aosta, il territorio regionale costituisce ambito unico per quanto concerne lo smaltimento finale e/o il recupero dei rifiuti. Per quanto riguarda l'organizzazione dei servizi di raccolta e trasporto la Regione viene suddivisa in sotto bacini individuabili in linea generale con il territorio delle Comunità Montane;

b) gestione integrata del recupero e smaltimento dei RSU attraverso:
· selezione a monte della raccolta comunale di rifiuti urbani valorizzabili o pericolosi quali carta, vetro, materiali ferrosi, pile e batterie esauste, farmaci scaduti, contenitori in plastica, rifiuti verdi, ecc. (raccolta differenziata);
· ulteriore selezione, in apposito impianto, la cui realizzazione è prevista all'interno del centro regionale di trattamento dei RSU di Brissogne, a valle delle raccolte comunali dei rifiuti utilizzabili come CDR (combustibili da rifiuti);
· smaltimento delle frazioni rimaste dopo le selezioni a monte e a valle delle raccolte comunali, in discarica di la cat. previa compattazione e recupero del biogas per la valorizzazione energetica;
· compostaggio dei fanghi degli impianti di depurazione delle acque reflue civili, dei rifiuti verdi derivanti dalle raccolte differenziate e dai rifiuti organici derivanti da utenze selezionate

c) raggiungimento dell'autonomia di smaltimento all'interno della Regione, attraverso il completamento dei lotti di discarica a servizio del Centro regionale di trattamento di Brissogne e degli impianti accessori (preselezione), attraverso la realizzazione dell'impianto di compostaggio dei fanghi degli impianti di depurazione, dei rifiuti verdi provenienti dalle raccolte differenziate comunali e dei rifiuti organici provenienti da utenze selezionate (mercati, mense, ecc.);

d) l'insieme delle diverse attività previste (selezione a monte delle raccolte comunali ed a valle delle stesse, potenziamento delle raccolte differenziate, revisione del sistema tariffario) potranno garantire il raggiungimento di una netta riduzione dei quantitativi di rifiuti da smaltire.
 

   
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