EDUCAZIONE AMBIENTALE
Il concetto di rifiuto e le operazioni di smaltimento e riciclaggio sono stati i temi di alcune attività di educazione ambientale nelle scuole valdostane. Ecco un esempio.
VIAGGIO NELLA "SCUOLA DEI RIFIUTI"
di Giovanna Manassero
Un momento dell'attività."Ecco la signora dei rifiuti"... benché ci fossimo già incontrati un paio di volte il mio nome non tutti se lo ricordavano, ma almeno sapevano quale era il motivo della mia presenza. Il primo incontro era stato un po' particolare sia per me che per i ragazzi di III, IV e V della scuola elementare di Villeneuve. Dopo aver loro distribuito una scheda su cui avevo descritto con un nome ed un aggettivo una serie di oggetti, chiedevo di indicare quali di essi fossero rifiuti e quali no. Lo scopo dell'esercizio era evidenziare il loro concetto di rifiuto ed in seguito elaborare una definizione comune. Proprio per questo nella redazione della scheda; a volte, mi ero tenuta sul vago e avevo lasciato libertà di interpretazione. Quello che non mi aspettavo era la decisione dei ragazzi nel sostenere che ero io ad aver dato una descrizione non precisa e non loro ad essere incerti. Comunque si era aperta una discussione e questo dimostrava a tutti che il concetto di rifiuto non era così semplice da esprimere e capire. Sempre nello stesso incontro avevo preparato un sacco nero con dentro una serie di rifiuti. Uno per volta i ragazzi, dopo aver infilato un guanto e fatto qualche smorfia, estraevano un oggetto dal sacco e lo ponevano, a seconda del materiale di cui era costituito, su uno dei vassoi da me predisposti. Ogni vassoio era contraddistinto da una scritta: carta, vetro, plastica, ferro, varie... I bambini dimostravano una discreta capacità di distinguere le varie tipologie di materiale mentre una maggiore difficoltà si verificava nel classificare gli oggetti formati da più materiali. Nell'incontro successivo una carrellata di diapositive mi ha permesso di illustrare la modalità di smalti-mento rifiuti che va per la maggiore in questi anni: la raccolta differenziata ed il conseguente riciclaggio. Nel mio progetto era prevista anche la descrizione sommaria (con schemi semplificati) degli altri due più comuni sistemi di smaltimento ossia l'incenerimento e la discarica controllata, che però in questo caso non hanno potuto essere trattati essendo il tempo volato nella descrizione dei vari cassonetti per la raccolta differenziata e del loro utilizzo ma soprattutto nel rispondere alle più svariate domande. I ragazzi sembravano veramente molto interessati e spero che le informazioni (comprendenti il rispetto per l'igiene pubblica e per il lavoro altrui, il diritto di chiedere servizi efficienti ma anche la necessità di saperli rispettare) siano state in parte recepite e messe in pratica nel piccolo della casa e del Comune. Ritorno un attimo agli altri sistemi di smaltimento di cui, ai ragazzi in questione, non sono riuscita a parlare. A questi ragazzi il concetto di discarica controllata e di inceneritore e la descrizione dei problemi connessi alla loro gestione non erano indispensabili perché, per scelte didattiche, non sarebbero venuti a contatto diretto con queste realtà (con altre classi abbiamo organizzato la visita all'unico impianto i smaltimento rifiuti della Valle d'Aosta) ma, a mio parere, almeno alcune informazioni teoriche su di essi avrebbero reso più completo il discorso sul sistema rifiuti. Il diretto contatto con la realtà del nostro Comune è stato, invece, possibile attraverso un'uscita per le vie del paese alla ricerca di informazioni sul tema municipale di raccolta dei rifiuti. Dotati di cartina e di matite colorate i ragazzi hanno compiuto un percorso già tracciato in carta e indicato con vari colori i cassonetti incontrati lungo il cammino. Lo scopo principale dell'uscita era farsi un'idea del livello di organizzazione e dell'efficienza del sistema di raccolta dei rifiuti. Alcune osservazioni sono state fatte durante l'uscita mentre altre sono emerse dalle discussioni svolte in classe. Tali osservazioni raccolte e riferite all'amministrazione comunale potranno servire a migliorare il servizio. Per questo stesso motivo sono stati visitati e fotografati alcuni siti del paese dove i ragazzi stessi sapevano essere presenti delle discariche abusive.
Un momento dell'attività.Infine, gli ultimi tre incontri con la classe avevano come scopo la verifica, con esperienze pratiche, della possibilità di riciclare alcuni materiali. Innanzitutto è stato trattato il "compostaggio domestico" come sistema di recupero della parte organica dei rifiuti. Dopo una breve introduzione su cosa fosse il compostaggio, le varie tecniche e le regole basilari di comportamento per ottenere un buon ammendante, il materiale organico portato dai ragazzi è stato posto all'interno di una grossa cassa di legno con aperture per l'aerazione. Qui il processo sarebbe andato avanti da solo purché i ragazzi avessero avuto la costanza di seguire le istruzioni date. Alcune visite, successive al compost hanno dimostratoche benché fosse stato lasciato abbastanza a sé stesso il processo era progredito e all'interno del materiale non si erano verificati grossi fenomeni di putrescenza (con odori sgradevoli) come alcuni ragazzi e insegnanti temevano.
Sono stati, poi, analizzati i sistemi di riciclo di altri due materiali: la carta e il vetro. Per la carta, ad una breve storia del suo utilizzo è seguita la produzione, da parte dei ragazzi stessi, di cartoncino colorato riciclato mentre per il vetro, al solito cenno storico, è seguita la fusione di questo materiale in un forno da ceramica. Sicuramente questo coinvolgimento diretto dei ragazzi nei processi di riciclaggio ha portato buoni frutti ma sarebbe stata ancora più interessante la visita ad un vero impianto di recupero. Molto più facile da realizzare, se inserito in un progetto futuro, sarebbe la produzione da parte dei ragazzini di oggetti nuovi a partire da materiali vecchi ed inutili con eventuale mostra finale. In questo caso forse si riuscirebbe a coinvolgere di più anche gli insegnanti che solo a volte riprendono in classe ciò che viene proposto negli incontri.
La "signora dei rifiuti", comunque, si ritiene soddisfatta perché ha contribuito almeno in parte alla formazione della cultura delle generazioni che nei prossimi decenni l'educazione ambientale possa diventare materia di insegnamento.

   
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