Mont Emilius
LA DISCARICA DI BRISSOGNE: MONITORAGGI
di DONATELLA DUCOURTIL E INES MANCUSO
ARPA Direzione tecnica Area operativa Rifiuti e Rischio Industriale; Capo Servizio tutela delle acque dall'inquinamento e gestione dei rifiuti.
Una parte dell’impianto di interramento controllato.La discarica per rifiuti speciali non pericolosi – rifiuti urbani, di Brissogne, loc. Ile Blonde, è costituita da una serie di impianti di smaltimento finale (tre lotti in esercizio ed un IV lotto in fase di approvazione progettuale), annessi al complessivo “Centro regionale di trattamento dei rifiuti urbani ed assimilati di Brissogne”. Tale Centro costituisce il punto di conferimento obbligatorio, per tutti i Comuni valdostani (che operano ormai in forma associata in sotto ambiti territoriali ottimali), dei rifiuti urbani prodotti in Regione, e rappresenta, inoltre, l’impianto principale di conferimento dei rifiuti speciali assimilabili agli urbani prodotti da enti e imprese operanti sul territorio regionale. Oltre al complesso di discariche, presso il Centro sono state attivate tutte le attività di selezione, deposito di rifiuti urbani e assimilati e speciali assimilabili agli urbani conferiti in forma differenziata, da avviare o a valorizzazione certa (carta, cartone, vetro, metalli, plastiche, alluminio, rifiuto verde, legno) o a smaltimento particolare (pile e batterie esauste, farmaci scaduti o inutilizzabili, rifiuti urbani pericolosi, rifiuti elettrici ed elettronici, ecc.). Presso il Centro, inoltre, viene effettuato per i rifiuti indifferenziati il trattamento della compattazione in blocchi, propedeutico allo smaltimento in discarica. La realizzazione del Centro nel suo complesso è iniziata nel 1986. La predisposizione del III lotto di discarica è terminato nel 2001. L’esercizio del Centro è stato attivato nel settembre del 1989, contestualmente alla chiusura di tutte le discariche presenti sul territorio regionale a quella data. La gestione del Centro è stata conferita alla VALECO S.p.A., società a partecipazione minoritaria regionale, costituita con la legge regionale 10 agosto 1987, n. 63, la quale opera in conformità a regolamenti tecnicooperativi approvati con le convenzioni sottoscritte, nel 1990 e nel 2003, con l’Amministrazione regionale.
 
Particolare sui sistemi di aspirazione del biogas.Le discariche sono assoggettate a specifiche disposizioni normative comunitarie, regolamentate in Italia dal D. Lgs. 13 gennaio 2003, n. 36 (Attuazione dir. 1999/31/CE relative alle discariche di rifiuti): tale legge costituisce il riferimento, univoco per tutte le tipologie di discarica, per gli aspetti tecnici-costruttivi e gestionali. La discarica di Brissogne, inoltre, supera la soglia prevista all’allegato VIII alla parte seconda del D. Lgs. 152/2006 e smi1 (punto 5.4 “Discariche che ricevono più di 10 tonnellate al giorno o con una capacità totale di oltre 25.000 tonnellate, ad esclusione delle discariche per i rifiuti inerti”). Per tale motivo è altresì assoggettata alla più recente e restrittiva normativa di cui alla cosiddetta direttiva “IPPC” (acronimo inglese di Integrated Prevention and Pollution Control); tale normativa, fermo restando il riferimento al già citato d. lgs. n. 36/2003, mette in atto i principi di prevenzione e controllo integrato dell'inquinamento, valorizzando il concetto di "migliori tecniche disponibili", e prevedendo, per le aziende interessate, l’obbligo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), a conferma del rispetto degli adempimenti allegati a tali indirizzi. La società VALECO ha ottenuto l’AIA nell’ottobre del 2007. Rispetto a tutte le operazioni svolte all’interno del Centro, tale autorizzazione regolamenta unicamente la gestione delle discariche controllate e le attività ad esse connesse (es. sistema di estrazione e valorizzazione del biogas): di seguito si farà riferimento unicamente a tali aspetti. Le ulteriori operazioni svolte nel Centro hanno specifiche autorizzazioni rilasciate dall’Amministrazione regionale ai sensi della normativa di settore. Dal punto di vista della gestione, VALECO deve rispettare le modalità, approvate in ambito AIA, definite all’interno del piano di gestione operativa. Questo documento, in particolare, definisce:

• i rifiuti ammessi in discarica e la loro modalità di accettazione;

• le procedure tecniche, amministrative, operative e gestionali per: - la programmazione dei conferimenti;
- l’esecuzione delle verifiche di carattere tecnico e amministrativo finalizzate all’accertamento della conformità quali-quantitativa dei rifiuti conferiti agli obblighi autorizzativi e la compatibilità degli stessi ai sistemi gestionali posti in atto nel Centro regionale;
- la gestione delle diverse fasi di accettazione, movimentazione, trattamento, deposito preliminare o deposito definitivo dei rifiuti indifferenziati in discarica;
- la gestione della discarica dal punto di vista tecnico-operativo;
- le modalità per la gestione di acque meteoriche e percolato;
- le modalità per le operazioni di captazione, estrazione e valorizzazione energetica del biogas prodotto;

• il piano delle manutenzioni.

La volumetria della discarica attualmente in coltivazione è prossima all’esaurimento. L’Amministrazione Regionale ha avviato, di conseguenza, le formalità tecniche ed amministrative per l’ampliamento dell’impianto mediante la realizzazione di un IV e ultimo lotto. Tale espansione comporterà necessariamente un aggiornamento dell’attuale AIA, in quanto si configura come modifica sostanziale della situazione in atto.

Monitoraggi e controlli a carico del gestore

Dal punto di vista della prevenzione e della tutela ambientale, il documento di riferimento è costituito dal piano di sorveglianza e controllo (PSC), anch’esso approvato in ambito AIA e ai sensi del D.Lgs. 36/2003, che indica tutte le misure necessarie per prevenire rischi d’incidenti causati dalla discarica e dai servizi accessori (sistema di estrazione e valorizzazione del biogas) e per limitarne le conseguenze, sia in fase operativa (ovvero durante la coltivazione) che post-operativa. Particolare attenzione viene posta nei monitoraggi ambientali previsti sulle diverse matrici ambientali, in particolare acque sotterranee e aria, in quanto potenzialmente più vulnerabili per la presenza di una discarica per rifiuti urbani. Il gestore, avvalendosi di personale qualificato ed indipendente, deve condurre il controllo e la sorveglianza su:
• acque sotterranee;
• acque di drenaggio superficiale e acque superficiali;
• percolato;
• biogas di discarica;
• emissioni convogliate;
• emissioni diffuse;
• qualità dell’aria;
• dati meteoclimatici;
• emissioni sonore;
• sottosuolo;
• stato del corpo della discarica.

Per ciascun ambito, risultano definiti i punti di monitoraggio, le sostanze da ricercare, le frequenze di controllo, le metodiche di campionamento e di analisi, ecc.
L’AIA prevede che VALECO presenti ogni anno alla Regione, all’ARPA ed ai comuni interessati (Brissogne, Pollein e Quart) una relazione contenente i dati relativi ai monitoraggi ambientali condotti ai sensi del PSC. La convenzione, che regolamenta i rapporti fra Regione e società, prevede, altresì, la trasmissione trimestrale alla Regione, di ulteriori informazioni di carattere, non solo ambientale, ma anche gestionale, che consentono una visione completa e coordinata dell’efficacia delle attività di monitoraggio eseguite.
 
Monitoraggi e controlli ARPA

L’AIA definisce le attività di controllo sulla discarica (tipologie e frequenze) che sono a carico del Corpo Forestale Valdostano, organo di vigilanza in ambito regionale, congiuntamente all’ARPA, individuata come organo di controllo dalla normativa nazionale sugli impianti IPPC. Tali controlli prevedono anche la valutazione della conformità delle attività svolte da VALECO in attuazione del PSC. Inoltre ARPA effettua, come compito istituzionale, i monitoraggi ambientali di propria competenza, eseguiti al di fuori delle aree di pertinenza della società VALECO, fra cui quelli sulle matrici aria e acque (sotterranee e superficiali), che le consentono di conoscere gli effetti ambientali della discarica sulle aree limitrofe.

Analisi Ambientale Iniziale (AAI) per il IV lotto di discarica

Ai fini dell’ampliamento della discarica mediante la realizzazione del IV lotto, in ottemperanza alle disposizioni di cui al citato d. lgs. n. 36/2003, nel 2006 l’Amministrazione Regionale ha inoltre avviato una specifica Analisi Ambientale Iniziale. Tale attività di controllo e monitoraggio, ai sensi della normativa sopra richiamata, è durata un anno ed era finalizzata a determinare un fondo conoscitivo ambientale di riferimento per valutare l’incidenza sul territorio del nuovo lotto di discarica.
Nell’ambito di questa, a VALECO è stata affidata un’intensa attività di monitoraggio delle acque (superficiali e sotterranee) e dell’aria. L’ARPA, a sua volta, è stata incaricata di specifiche determinazioni di metalli e microinquinanti organici persistenti (IPA, policlorobifenili e diossine) sulle deposizioni atmosferiche totali, e di microinquinanti sui terreni della Piana di Aosta ed aree circostanti.
Ai sensi dell’Autorizzazione Integrata Ambientale vigente, l’attuale Piano di Sorveglianza e Controllo, dovrà essere aggiornato tenendo conto delle risultanze dell’analisi ambientale iniziale.

Nota

1. Come modificato dal D.Lgs. 128/2010.
   
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