Kustermann, crudele ascolto cuore feto a donna che chiede aborto

Ginecologa: 'legge lo vieta, è una violenza privata'
14:41 - 27/04/2024 


(ANSA) - ROMA, 27 APR - "Se fosse dimostrato che davvero è stato fatto ascoltare il battito cardiaco fetale a una donna che aveva chiesto di abortire in una struttura pubblica, sarebbe grave". Lo dice all'ANSA Alessandra Kustermann, presidente di Svs Donna aiuta donna Onlus, ginecologa e primo primario donna della clinica Mangiagalli di Milano dopo la denuncia del Centro Donna di Aosta dove sarebbero state fatte 'pressioni' su donne che avevano intenzione di interrompere la gravidanza. "La promessa di beni non è illegittima - spiega la ginecologa - ma dirlo a una donna che ha già preso la sua decisione non è il momento giusto. Se una donna dichiara che non può tenere un figlio per motivi economici, per solitudine, allora è giusto farle sapere che ci sono aiuti pubblici o privati. Ma far sentire invece il battito del cuore non è corretto perché è una crudeltà, è una cosa che rimane anni nella testa di una donna, è una violenza privata". Inoltre, aggiunge, è espressamente "vietato dall'art. 2 della 194 che dice, in sostanza, puoi parlare alla donna di soluzioni alternative ma non compiere una violenza crudele. Spero che le donne che si sono rivolte al centro di Aosta abbiano il coraggio di venire fuori e denunciare". Secondo Kustermann "ci sono tre cose che non si devono fare se si sta decidendo di interrompere una gravidanza, con la donna che è dunque in un momento di fragilità: dire figlio o bambino invece che feto o embrione, non parlare mai dicendo 'lei sta interrompendo una maternità' perché sta rinunciando a una gravidanza. E non si deve rendere più grave la decisione di una donna. Il centro di aiuto alla vita può, secondo me, entrare in consultorio, ma solo dopo la decisione della donna". (ANSA).


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