Colate di detrito

I fenomeni di trasporto in massa non erano specificatamente disciplinati dalla legge regionale 6 aprile 1998, n. 11, Normativa urbanistica e di pianificazione territoriale della Valle d'Aosta. Per ovviare a tale mancanza si prevedeva l'applicazione del doppio vincolo art. 35 – frane e art. 36 inondazioni e la rappresentazione su entrambe le cartografie.

Con le  modifiche introdotte dalla l.r. n. 34/2007 alla l.r. n. 11/98 è stata prevista un'apposita disciplina delle colate di detrito all'art. 35, c. 2. La perimetrazione della aree interessate dal fenomeno avviene sulla base di idonei studi realizzati secondo specifiche metodiche di valutazione della pericolosità, definite con d.G.R. n. 2939/2008.

Partendo dalle cartografie del PAI  e degli ambiti è stato creato un elenco di bacini/conoidi problematici su cui si è scelto di programmare gli approfondimenti conoscitivi secondo i seguenti criteri di priorità:

  1. priorità 1 i bacini/conoidi nei quali sono presenti abitazioni nella fascia ad elevata pericolosità per frana (F1) e/o per esondazione (FA); aree qualificate in R4 dal PAI;
  2. priorità 2 i bacini/conoidi nei quali sono presenti fabbricati nella fascia a media pericolosità per frana (F2) e/o per esondazione (FB), o fenomeni storici noti, o dissesti recenti segnalati, o corsi d'acqua localizzato lungo un fiume comunale, infrastrutture, o campeggi/alberghi ricadenti in fascia ad elevata pericolosità per frana (F1) e/o per esondazione (FA), oppure particolari criticità segnalate dalle amministrazioni o dagli uffici tecnici regionali;
  3. priorità 3 i bacini/conoidi caratterizzati da eventi frequenti di colate di detrito (problemi alla viabilità regionale)
 

 

Gli obiettivi perseguiti sono i seguenti:

  1. Mappatura della pericolosità per esondazione e per colate di detrito
  2. Valutazione dell'efficacia e dell'efficienza delle opere di difesa esistenti
  3. Evidenziazione delle criticità e degli squilibri
  4. Individuazione dei possibili interventi di sistemazione idraulica
  5. Progettazione preliminare dei possibili interventi di sistemazione idraulica finalizzati alla mitigazione del pericolo

Lo schema delle attivitàè il seguente:

 

 

Come principio generale nella zonizzazione è stata considerata:

-          ad alta pericolosità (DF1-rosso) la parte di conoide in cui la colata transita e si deposita,

-          a pericolosità media (DF2-giallo) un buffer geometrico alla precedente DF1 dell’ordine del 30% in direzione longitudinale e 20% lateralmente

-          a bassa pericolosità (DF3-verde) la restante parte di conoide individuato morfologicamente.

La pericolosità per esondazione è stata valutata invece sulla base dei criteri della l.r. n. 11/1998:  Fascia A (Tr 20 anni), Fascia B (Tr 100 anni), Fascia C (Tr 200 anni)

 

Considerazioni finali:

  1. Stesso studio per la perimetrazione della pericolosità e la progettazione dell’opera di protezione
  2. Permette di quantificare le operazioni di campo, anche se la valutazione del potenziale detritico può risultare soggettiva in funzione dell’esperienza e della formazione del rilevatore
  3. Difficoltà di definizione dello scenario d’evento
  4. Richiede una buona conoscenza di terreno del bacino studiato
  5. Metodologia influenzata dall’esperienza del raggruppamento
  6. Applicazione accademica della metodologia può portare a risultati discutibili se si procede con un eccesso di cautela per ogni passaggio conoscitivo
  7. Difficoltà di simulare l’efficacia e l’efficienza delle opere di protezione (briglie filtranti, ...)

 

Link: Studi di bacino

 



Torna su