CONTROLLO DI GESTIONE DELL’AMMINISTRAZIONE REGIONALE

Con deliberazione n. 2648 del 25 settembre 2009, la Giunta regionale ha stabilito di introdurre il controllo di gestione presso l’Amministrazione regionale a decorrere dall’anno 2010, utilizzando la contabilità analitica quale sistema di rilevazione dei costi della gestione.

Il nuovo sistema permette di ottenere un dettaglio dei costi di parte corrente di competenza di un esercizio per ciascuno dei centri di costo in cui si articola l’attività istituzionale, comprensivi sia dei costi “diretti” (esempio: personale, beni e servizi specifici, ecc.), sia dei costi “indiretti” (esempio: costi di funzionamento e costi generali dell’Amministrazione). Alla determinazione dei costi diretti, provvedono nel corso dell’esercizio le strutture dirigenziali, mediante apposite procedure informatiche; mentre l’ufficio controllo di gestione determina i costi indiretti definendo così il costo complessivo di ciascun centro di costo.

Il primo consuntivo di contabilità analitica per centri di costo, riferito all’esercizio 2010 è stato presentato dal Presidente della Regione ai dirigenti regionali nel corso di un incontro che si è tenuto il 12 marzo 2012.

Nell’anno 2012, è proseguita sia l’attività ordinaria della contabilità analitica, che prevede la rilevazione dei costi diretti relativi all’esercizio 2012 da parte delle strutture, sia l’attività di chiusura dei conti del 2011 svolta dall’ufficio controllo di gestione, con la collaborazione delle altre strutture.

Nel corso del 2012, inoltre sono stati introdotti i primi elementi propri del Controllo di Gestione in aggiunta a quelli della contabilità analitica, già attivata.

In particolare, per alcuni centri di costo, si è proceduto a introdurre in via sperimentale misure e indicatori, relativi alle quantità delle funzioni svolte, in modo da rapportarli ai costi, al fine di effettuare la misurazione dei risultati ottenuti.

Inoltre si è iniziato a caratterizzare i Centri di Costo in base alle attività svolte, ma considerate sotto aspetti diversi da quelli che emergono dall’attuale struttura del piano dei CdC. Per il 2012, quale prima caratteristica da attribuire ai centri di costo, si è deciso di individuare l’attività svolta a favore degli enti locali, con l’obiettivo di conoscere quali Centri di Costo finali, presenti nell’attuale piano, si rivolgono, anche solo in parte, agli enti locali e quali sono le tipologie di intervento dell’Amministrazione regionale nei loro confronti.