MINORANZE: UNIVERSITA' 'SCHEDA' DNA WALSER, E' POLEMICA/ANSA

ANTROPOLOGO RASSICURA COMUNITA' VALDOSTANA, NON E' RAZZISMO
19:09 - 21/08/2008 




(di Benoit Girod) (ANSA) - GRESSONEY-SAINT-JEAN (AOSTA), 20 AGO - L'appartenenza alle minoranze etnico-linguistiche ha un fondamento genetico? Un interrogativo scientifico, ma anche uno scivoloso argomento di polemica, in Valle d'Aosta, da quando il Dipartimento di biologia evoluzionistica sperimentale dell'Università di Bologna ha annunciato di voler 'schedare', con prelievi di saliva, il Dna di 50 capifamiglia della minoranza Walser di lingua tedesca (circa duemila persone in tutto) che abita nei comuni valdostani di Issime, Gressoney-La-Trinité e Gressoney-Saint-Jean, ai piedi del Monte Rosa.

La ricerca universitaria, prevista da una tesi di laurea e intitolata "Dai cognomi al Dna: storia biologica delle comunità Walser della Valle d'Aosta" è coordinata da Davide Pettener, ordinario di antropologia dell'Università di Bologna. Associando lo studio della mobilità dei cognomi con la ricerca genetica, si vuole studiare la migrazione di questa popolazione germanofona, proveniente, tra il 1.000 e il 1.200, dai territori elvetici e oggi insediata in Valle d'Aosta e in Piemonte.

Un'iniziativa accolta con "amarezza e stupore" da una parte della comunità, di cui si è fatto portavoce don Ugo Busso, presidente dell'associazione culturale Walser Augusta. In una dura lettera aperta, inviata al Presidente della Comunità Montana, ai Sindaci e Parroci, giudica la ricerca "sconcertante": "Un'idea del genere era già affiorata anni fa, ma era stato subito abbandonata da chi intravedeva facilmente un'iniziativa di odore razzista e quindi, almeno finora, ben lontana dalla cultura walser".

Il sacerdote si dice "fiero" di appartenere a questa minoranza "ma non è certo per un possibile Dna, ma per la laboriosità, la tenacia, la vita povera e austera, lo spirito di iniziativa di antichi popolazioni immigrate attraverso i ghiacciai del Monte Rosa per dissodare e rendere fruibili ed abitabili territori di alta quota".

La netta opposizione del presidente dell'associazione culturale non è però condivisa da tutti i Walser valdostani. Per il presidente della Comunità Montana Walser Alta Valle del Lys, Christian Linty, "non ha senso polemizzare con un'ipotesi di ricerca di una tesi di laurea, di cui non si conoscono gli esiti: per questo il nostro ente ha offerto una collaborazione procurando ai ricercatori i contatti necessari".

I dubbi sollevati da don Ugo Busso non stupiscono l'antropologo Davide Pettener, coordinatore nazionale del progetto di storia genetica delle minoranze in Italia che respinge con forza le accuse: "Sono argomenti con cui ci confrontiamo spesso, forse la nostra idea non è stata compresa". E spiega: "Non siamo alla ricerca dei geni dei Walser, ma vogliamo studiare la storia delle popolazioni migranti, utilizzando fonti alternative: è illogico pensare a rischi razzistici visto che il mestiere dell'antropologo consiste proprio nel combattere il razzismo". (ANSA).


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