Mafia: studenti in piazza, contro svendita beni confiscati

I giovani, "viene concessa con il decreto Sicurezza di Salvini"
12:12 - 21/03/2019 


(ANSA) - ROMA, 21 MAR - "Ci opponiamo con forza alla svendita dei beni confiscati alle mafie, concessa da Salvini con il Decreto Sicurezza. Il patrimonio delle mafie va utilizzato per finalità sociali, restituito alle comunità che sono state depredate dalle organizzazioni criminali. Se noi cittadini torneremo ad occuparci del bene comune, tramite la partecipazione democratica, le mafie avranno sempre meno spazi di potere e profitto". Lo afferma Giacomo Cossu, il coordinatore nazionale della Rete della Conoscenza. "Noi studentesse e studenti continuiamo a batterci contro tutte le mafie. Con il diritto allo studio gratuito e universale possiamo combattere veramente la povertà su cui fanno leva le mafie per controllare i nostri territori", continua.

"Siamo studentesse e studenti che vengono dai banchi di una scuola sempre più costosa e sempre meno pubblica" - dichiara Giulia Biazzo, la coordinatrice dell'Unione degli Studenti - altissime percentuali di abbandono scolastico, scuole chiuse al pomeriggio e voti su voti che ci impediscono di imparare davvero ad immaginare il futuro, assieme, anche oltre i libri di testo. Dobbiamo organizzarci per invertire la rotta, a partire dalla nostra uscita di sicurezza: una scuola senza barriere!"

"Il numero di studenti universitari e laureati nel nostro Paese è tra i più bassi in Europa per mancanza di investimenti nel diritto allo studio e welfare studentesco. Inoltre nei nostri Atenei non si tiene quasi nessun corso dedicato al fenomeno mafioso, mentre l'università dovrebbe fornire gli strumenti per conoscere la complessità dello stesso con l'intrecciarsi delle cause sociali ed economiche che ne stanno alla base", aggiunge Alessio Bottalico, coordinatore nazionale di Link Coordinamento Universitario. "Torneremo in piazza anche sabato 23 marzo a Roma per 23M, Marcia per il Clima e Contro le Grandi Opere Inutili - concludono i tre coordinatori di Rete della Conoscenza, Unione degli Studenti e Link Coordinamento Universitario - perché l'intreccio tra mafie, politica e imprenditoria ha contribuito alle devastazioni ambientali che ci avvelenano e mettono a rischio la nostra sopravvivenza, e perché decidere sui nostri territori e sul nostro futuro significa togliere spazio alla criminalità organizzata e costruire l'alternativa di democrazia e sviluppo sostenibile!". (ANSA).


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